Credere che si potesse fare di più durante un periodo così complicato come questo, giocato con mezzo roster a disposizione e recuperato all’ultimo, con infortuni che si sono succeduti e alcune scelte prese di fretta, non era possibile. Double Or Nothing è andato agli archivi confermando molte delle mie previsioni e decretando la prima vera vittoria dell’Elite in ppv da quando la AEW è nata. Ma vediamo cosa è successo, Corey alla tastiera per voi.
(Buy In) Private Party vs Best Friends
Occasione decisamente persa. Ad un certo punto del match, dalla cintola in giù, i quattro hanno perso completamente la bussola ed hanno iniziato ad inanellare errori e botch. La sensazione, vedendoli bene, è che avessero dimenticato completamente cosa dovessero fare sul ring. Cosa che può capitare a tutti, ma in ppv si vede tantissimo e rappresenta una figuraccia. Peccato perché ci sanno fare, magari questo periodo senza wrestling ha inciso soprattutto per i Party, ma Taylor e Trent – essendo i veterani lì – avrebbero dovuto prenderli per mano e portarli in riva con meno difficoltà.
Winners: Best Friends
Voto: (5 / 10)
Casino Ladder Match – Colt Cabana vs Darby Allin vs Orange Cassidy vs Kip Sabian vs Scorpio Sky vs Kazarian vs Joey Janela vs Luchasaurus vs Brian Cage
Partiamo coi difetti: confusionario, troppo lungo, in alcuni casi ci sono stati degli errori, in altri dei buchi di logica. Anche in questo caso ci sta parlare di occasione persa, ma fino ad un certo punto. Gli spotfest ci sono stati, un po’ tutti hanno avuto il loro momento, con Kazarian e Sky a fare la parte dei veterani bravi, Cabana l’inutile, Sabian l’heel con qualche buono spunto, Allin a fare Allin, Luchasaurus a dare ritmo ai suoi ingressi, Janela a fare le sue mosse con la solita sporcizia di esecuzione e Cassidy a far ridere in linea col suo personaggio. Poi entra Cage: a differenza di Gulak, è una presa da major. È il wrestler più caldo in circolazione per aspettative, è grosso abbastanza, e ha un manager completamente in linea col suo personaggio di “Machine”. Peraltro, non avendo grandi qualità da talker, avere Taz al fianco non è solo azzeccato ma anche necessario. Prende lui la chip e al Fyter Fest andrà per il titolo.
Winner: Brian Cage in 27’28”
Voto: (6 / 10)
MJF vs Jungle Boy
E chi lo avrebbe detto che questi due ragazzi avrebbero messo in piedi il match della serata. Puliti, dinamici, bravissimi a raccontare una storia dall’inizio alla fine. Fin qui non avevamo ancora visto MJF puntare in alto sul lottato e in questa occasione ha dimostrato di essere il miglior heel giovane presente nel wrestling americano al giorno d’oggi. Jungle Boy lo avevamo già scoperto ai tempi del feud con Jericho, sapevamo cosa potesse fare e che un giorno sarà anche lui nel main event. Oggi deve fare largo alla vera Rising Star, ma lo fa piazzando una grandissima capacità di storytelling che non gli ho mai visto neppure nelle indy. Il futuro brilla per questi due ragazzi, per quello di cui sono capaci, per aver fatto un upgrade pazzesco nel giro di pochi mesi. Doveva essere il match cuscinetto, è già uno dei miglior match dell’anno.
Winner: MJF in 17’27”
Voto: (7,5 / 10)
TNT Title Match – Cody vs Lance Archer
Non mi aspettavo che il match potesse essere particolarmente bello. Il motivo è dato dal fatto che queste due fisionomie di wrestler mal si amalgamano tra loro. Lo dice la storia, non questo match in sé. I due hanno provato a renderlo interessante, hanno raccontato bene il senso del feud che hanno avuto. Però lo hanno fatto con una fatica, che è giunta al culmine nel pessimo finale. Perché l’intervento del secondo arbitro crea indubbiamente un precedente pericoloso e scomodo, perché mandare via Anderson e Roberts e poi rivedere Jake fare il teatrino con Mike Tyson è stato ridicolo, perché Mike Tyson poteva anche non fare nulla ma magari poteva evitare di sbadigliare in favore di telecamera. In più il pin di Cody è raffazzonato, almeno un near fall in più avrebbe aggiunto un pizzico di credibilità che manca.
Winner and first TNT Champion: Cody in 21’11”
Voto: (5 / 10)
Kris Statlander vs Penelope Ford
Match portato su all’ultimo per l’infortunio di Britt Baker. Meglio di quanto mi aspettassi, con la Statlander che riesce a riprendersi dopo le ultime figuracce. La Ford l’accompagna un po’ ma neppure lei è particolarmente brava per superare certi ostacoli. Almeno ci hanno messo ritmo per non far annoiare il telespettatore e garantire in pochi minuti una sufficiente linea di passaggio alla seconda parte della card.
Winner: Kris Statlander in 8’11”
Voto: (5,5 / 10)
Dustin Rhodes vs Shawn Spears
Match caruccio, a metà tra il comedy e un discreto lottato, dove Dustin fa sentire la sua voglia di rivalsa mentre Spears dimostra di essere ben calato nel personaggio dell’heel tanto sciocco quanto pavido. Com’era giusto che fosse è durato poco e Dustin si è preso la vittoria prevista alla vigilia. Unica pecca: il posizionamento nella card, che pesa sul giudizio. Ma ne riparleremo.
Winner: Dustin Rhodes
Voto: (5 / 10)
Women’s Title No DQ Match – Nyla Rose (c) vs Hikaru Shida
Miglior match femminile della storia della AEW ed è un piacere che di mezzo ci sia Hikaru Shida. È tutto tutto come deve essere: la giapponese presentata come una seria contendente nel video pre-match (e non come una macchietta come avviene altrove), uno storytelling e una psicologia coerente e mantenuta bene per tutto l’incontro, un po’ di sano hardcore come si deve, niente errori e una Nyla Rose al servizio della sua avversaria più brava. Il passaggio di consegne era stato pensato in questo modo ed è un bene che sia avvenuto così. Ora sarebbe anche il caso di far partire seriamente questa categoria femminile così maltrattata. Con un anno di ritardo, ma meglio tardi che mai.
Winner and New Women’s Champion: Hikaru Shida in 16’34”
Voto: (7,2 / 10)
World Title Match – Jon Moxley (c) vs Brodie Lee
Moxley e Lee dimostrano di saper portare a casa un match con tutti i crismi meglio di quanti tutti potessero pensare. Serviva violenza e violenza c’è stata, serviva racconto e racconto c’è stato. Brodie Lee perde ma solo per intervento dell’arbitro. Non ha ceduto, non è stato schierato, ed anzi ha dimostrato di essere davvero duro a morire. Moxley è tornato sui livelli di qualche mese fa, duro e cazzuto com’è nel DNA del suo personaggio. Prosegue il regno da campione e a breve per lui ci sarà un nuovo gigante pericolo: Brian Cage. Non azzardo quando dico che la sua gestione, con le dovute differenze, è molto simile a quella di un John Cena di parecchi anni fa.
Winner and still World Champion: Jon Moxley in 15’29”
Voto: (7,5 / 10)
Stadium Stampede Match – The Inner Circle vs The Elite
Premessa: questo incontro non avrà voto. È stato un match molto divertente, con una serie di citazioni all’intero feud molto giuste, molto carine e che si conclude esattamente come si conviene, ovvero con l’Elite che vince. Girato il giorno prima del ppv, viaggia come fosse un film, con tutti i wrestler che prima se le danno di santa ragione davanti ad una parata tipica dei match di football americano, poi ciascuno ha il suo spazio. Ci sono un po’ di chicche: Adam Page che arriva col cavallo e non trovando Guevara, si ferma a bere; le diverse trasformazioni di Matt Hardy; Ortiz elettrizzato dal suono della campana; i mille colpi di Santana; Jericho che viene l’utilizzo della VAR per un pin; il touchtown di Matt Jackson su Guevara; Matt Jackson che si lancia con un moonsault dai pali; Omega che chiude su Guevara lanciandosi dalle tribune. Ma non solo, c’è tanto altro. L’unica pecca è che con tanti attori in campo, c’è stata la sensazione soprattutto all’inizio che fosse un incontro dispersivo, un mega rissone di quelli a cui siamo stati abituati dall’inizio di Dynamite. Se questo match fosse stato messo in scena nel 1996, probabilmente oggi ne parleremo ancora come di una figata. Vedremo cosa rimarrà nel futuro.
Winners: The Elite in 33’59”
Commento finale:
Si dirà che è stato un ppv sotto le aspettative o brutto. In realtà è figlio di questi tempi, coi suoi alti e bassi, le occasioni mancate e le belle scoperte. MJF vs Jungle Boy, Jon Moxley vs Brodie Lee e Hikaru Shida vs Nyla Rose match della serata, il resto ha un bel po’ vivacchiato stancamente, con alcune scelte da far cascare le braccia e la sensazione di una card costruita malissimo. Sarebbe bastato scambiare alcuni incontri per dare una sensazione totalmente diversa, più piena e soddisfacente. Messa così invece appare fiacca, nonostante – come citato sopra – vi siano dei bei match da segnalare. Gran finale con lo spassosissimo Stampede Stadium, ma il mio auspicio è che questo sia un unicum dell’anno 2020 della All Elite Wrestling.
Voto: (6,5 / 10)