Nel 2016, dopo aver lasciato la WWE, Cody Rhodes si affacciò nella neonata GFW di Jeff Jarrett e vince il titolo Nex Gen battendo Sonjay Dutt. Una sorta di titolo X Division della nuova era. Oggi, quattro anni dopo, è campione TNT. Sempre una cintura secondaria, ma casualmente quell’associazione a Double J lo sta rincorrendo come mai prima d’ora.

Cody è semplicemente il Jeff Jarrett della TNA trasportato nel 2020” è una frase che ho visto ripetere a diverse persone. Alcune similitudini ci sono: entrambi uomini di potere e deus ex machina, entrambi sulla cresta dell’onda e ripetutamente vincenti. Entrambi con un titolo, non subito, ma dopo un po’ di tempo. Sì, dai, ci sta. In qualche modo, possiamo pensarla anche così. O forse no. Perché le persone che ci vedono la somiglianza, ce la vedono anche per quanto riguarda il lavoro sul ring. E qui o ricordano male o vanno per semplificazione.

Ricordo bene tutta la storia della TNA, sono stato il primo a parlarne approfonditamente a partire dal 2007 proprio su questo sito. E ricordo i primi tempi, il biennio 2002-2004, avendo visto le puntate più e più volte. E a parte le similitudini di cui sopra, non c’è alcuna analogia tra il Jarrett di allora e quello di oggi. Jeff era un main eventer che riteneva di poter essere l’unico in grado di traghettare la federazione nelle sue spalle, anche a costo di passare sopra avversari, colleghi e amici. Per almeno tre anni, fino all’arrivo di Christian Cage e ai problemi familiari, ha monopolizzato su di sé la federazione e tutto il giro intorno all’NWA Championship.

A parte AJ Styles (che con lui non ha mai vinto pulito), nessun altro giovane atleta ha giovato della sua presenza. Anzi, molti di questi sono esplosi per conto loro, in altri contesti, e con altri writer. Christopher Daniels, il Team Canada, gli America’s Most Wanted hanno saputo far da soli (e con la scrittura di Scott D’Amore), senza che Jeff gli avesse dato alcun valido aiuto nelle storyline. Anzi, al contrario il fondatore della TNA ci ha tenuto ad affossare un po’ di atleti: Raven, Rhino e Ron Killings non ringraziano.

E Cody? Cody ha ottenuto una lunga striscia vincente contro atleti ancora non del tutto conosciuti al grande pubblico. Ha pareggiato con Darby Allin e tenuto con lui 3 match ben fatti; stessa cosa dicasi con Joey Janela, Kip Sabian, Sammy Guevara, Jimmy Havoc, Shawn Spears, Butcher and Blade. Il match non è stato degno di quelli citati, ma ha elevato lo status di MJF con un feud straordinario e un job dovuto. Non si può dire che non si sia impegnato per cementare una zona midcarding che fino a poche settimane fa nemmeno esisteva.

Un conto è lavorare per la crescita di una categoria. Dopo Jungle Boy avrà a che fare con Marc Quen, un altro giovane. Nessuno dei due è stato o verrà ricacciato indietro. Anzi, garantisce visibilità a questi ragazzi, e sarà un modo per togliersi di torno quando saranno maturati abbastanza. Jeff Jarrett ha invece pensato sempre che senza di lui la TNA non avrebbe potuto avere un futuro, che nessuno potesse essere abbastanza performante come lui, nemmeno AJ Styles. Aveva torto, e la storia lo ha dimostrato. E ha dimostrato che, a parte lo stesso AJ e Daniels e un po’ Samoa Joe, dietro grazie a lui c’è stato il nulla.

Dunque sono due mondi diversi, distanti anni luce già oggi. Tra due anni dovremo ritornare qui a capire se Cody è diventato davvero come Jarrett o se ha lasciato una eredità abbastanza forte del suo passaggio.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.