I rapporti fra la WWE e l’Arabia Saudita non sembrano più essere particolarmente idilliaci, specialmente dopo le cause legali intentate ad aprile dagli azionisti nei confronti della compagnia di Vince McMahon a causa di alcune dichiarazioni rilasciate dalla compagnia definite “materialmente false e/o fuorvianti” riguardo alcuni investimenti e altre operazioni finanziarie. A gettare benzina sul fuoco è stata la vicenda che ha coinvolto le superstar rimaste bloccate in Arabia dopo Crown Jewel e in queste ore sono state rese note alcune indiscrezioni che fornirebbero ulteriori dettagli sull’accaduto.
Nell’ultima puntata della Wrestling Observer Radio è stato svelato che un ex wrestler della WWE ha raccontato la sua versione dei fatti, dicendo che molte cose dichiarate in passato non corrispondevano al vero. Dopo l’evento erano tutti pronti a lasciare il King Fahd International Stadium di Riyad per dirigersi con un volo privato a Buffalo. Ai presenti è stato comunicato che il volo era in ritardo perché doveva aspettare ad atterrare e, anche dopo essere stati imbarcati, sono stati fatti scendere dal mezzo. Il lottatore ha chiesto chiarimenti ad una hostess che ha risposto: “Sembra che qualcuno non voglia farci lasciare questo paese” e ha aggiunto che il pilota sembrava “molto angosciato” quando ha comunicato che il volo non poteva partire. Apparentemente si trattava di un problema tecnico, ma l’ex superstar ha affermato di aver visto “un sacco di guardie armate di pistola che indossavano abiti da milizia neri e bloccavano le uscite ai lottatori.” Il lottatore ha chiesto ulteriori chiarimenti al dirigente Mark Carrano, il quale ha risposto che Vince McMahon e il principe Mohammed Bin Salman avevano discusso riguardo a dei ritardi nei pagamenti già la sera del 7 giugno durante Super ShowDown. Carrano ha aggiunto che McMahon aveva tagliato la diretta di Crown Jewel, cosa che ha fatto infuriare il principe. Il lottatore ha detto che lui un’altra dozzina di colleghi avevano cercato di organizzarsi diversamente per partire da altri aeroporti la mattina seguente, ma non c’erano voli disponibili.
Una volta tornati sull’aereo bloccato, altri wrestler hanno detto che erano stati trattenuti perché McMahon non aveva mandato in onda i primi 30 minuti del PPV. Il wrestler ha anche affermato che, dopo il rientro in sicurezza negli USA, la WWE ha inviato una lettera per esimersi da ogni colpa e molti lottatori avevano paura di parlare a causa delle limitate opportunità di lavoro nel settore, considerata anche la retribuzione offerta dalla WWE. Ha detto che alcuni di loro hanno parlato anonimamente con la stampa, ma la WWE ha definito quei report “cospiratori” e “ridicoli”. Il lottatore ha detto che lui e altri colleghi si sono rivolti all’ufficio relazioni della compagnia per dire che non sarebbero mai più tornati in Arabia, ma la WWE li avrebbe minacciati di compromettere la loro carriera.