Se dovessimo pensare a chi, nella WWE, può rappresentare una delle più importanti e leggendarie colonne portanti e pietre miliari della compagnia, non si potrebbe non pensare a The Undertaker. Con una carriera che si estende su tre decenni diversi e una marea di raggiungimenti, The Phenom sembra aver raggiunto, tuttavia, il capolinea, avendo lui stesso affermato, durante la serie a lui dedicata The Last Ride, di essersi ufficialmente ritirato dall’attività sul ring. Nonostante ciò, Taker ha sempre e senza dubbio convinto tutti, per le sue doti atletiche e il suo iconico personaggio; forse, però, inizialmente non è stato così convincente, almeno negli occhi del Chairman, Vince McMahon. Così, perlomeno, ha affermato Bruce Prichard attraverso un’intervista per Something To Wrestle.
L’iniziale pregiudizio di Vince
Ecco le parole di Bruce Prichard: “Taker aveva un’anca lussata, ma volle comunque avere il match perché il giorno dopo avrebbe avuto un meeting con Vince. L’incontro non avvenne, e non avvenne perché Vince guardò a The Undertaker e pensò: ‘Ah, lui è soltanto un altro giocatore di baseball di alta statura e con dei capelli rossi, non vedo niente di speciale in lui’. Voglio dire, il match era contro Luger, era come lavorare con un manico di scopa senza setole inchiodato nel pavimento. Il meeting fu, quindi, cancellato, ma io pregai Vince di vedersi con Mark Calaway (Taker), perché erano in uno show nelle Meadowlands e mi sono offerto di andare a prenderlo. Gli dissi: ‘Guarda, io te lo porto, tu incontralo’. Nemmeno io lo conoscevo di persona, ma ero sempre stato un fan di Mark e del suo lavoro, e nella mia testa avevo in mente qualcosa che si poteva fare con lui. Avevo un’idea in mente e lui era il talento giusto per metterla in pratica”. Fortuna poi volle che Vince cambiò effettivamente idea su The Undertaker, creando la leggenda che tutti noi conosciamo.