La recente e prematura morte, avvenuta soltanto al 41° anno di vita, di Jon Huber (in arte Luke Harper (WWE) e Brodie Lee (AEW)) ha sconvolto il mondo del wrestling nella sua interezza. Secondo le ricostruzioni, i suoi polmoni, col tempo, hanno smesso di funzionare (anche se, a quanto pare, non per il COVID-19), motivo per cui è stato portato, nelle settimane prima della sua morte, nella Mayo Clinic per essere assistito e osservato, anche se non c’è stato nulla da fare. Tuttavia, ci sono alcune personalità vicine al wrestling che hanno messo in dubbio le vere motivazioni della morte.
Dopo Bruce Mitchell, arriva Disco Inferno
Dopo l’articolo di denuncia venuto alla luce qualche giorno fa scritto da Bruce Mitchell (dal titolo “Why The Questions Surrounding Brodie Lee’s Death Are Important”) che creava una polemica e dubbi sui motivi della morte di Jon Huber, motivo del suo licenziamento in tronco da parte del suo sito PW Torch, si è ora aggiunto l’ex WCW e Impact Disco Inferno a rincarare la dose e mettere benzina sul fuoco della controversia. Ecco, infatti, le sue parole durante il programma di Konnan Keeping It 100:
“Bene, ciò che Mitchell stava dicendo non era qualcosa di insensato. Non si stanno dimostrando completamente trasparenti perché non sappiamo ancora, con precisione, quale sia la causa della morte. E’ molto strano che l’uomo avesse i tipici sintomi da COVID e la situazione è: ‘Ok non è quello, ma non sappiamo cosa sia’. La mia generale curiosità vi metterà pressione finché non scopriremo cosa è esattamente accaduto. Vogliamo sapere la vera causa della morte! L’uomo è morto ad una giovane età nel mondo del wrestling”