I fan occasionali non capiscono gli Young Bucks. Vogliono cose semplici, immediate, come quelle che hanno visto in WWE. O sei heel o sei face, non c’è scampo. Non puoi cambiare idea di settimana in settimana, come fossi un Big Show qualunque. Sennò diventi un pagliaccio, non hai credibilità. No? Come faccio a seguirti? Come faccio a fidarmi di ciò che stai facendo, se continui a cambiare idea su amici, parenti, gruppi?
Gli Young Bucks scontano tanta ostilità da sempre. Troppo famosi senza mai esser stati in WWE, tanti match a cinque stelle, precursori del periodo degli spotfest, amabili cazzoni in Being The Elite. Ma soprattutto degli insopportabili figli di putt**a. E quando scrivo questa cosa, lo scrivo per far comprendere che non c’è nulla di incoerente nelle loro scelte e nelle loro azioni. Sono degli indecisi cronici? Sì. E allora che gimmick è la loro? Quella degli approfittatori.
Da sempre, gli Young Bucks sono il tipico esempio di cosa sia best for business. Hanno preso la frase di Triple H e ne hanno fatto uno stile di vita e di lavoro. Non sono face o heel, non sono ascrivibili ad una categoria e non gli interessa neppure entrarci. Lo stesso Levesque disse una volta di loro che erano cool. Ed è per questo che ha tentato, ripetutamente e alzando sempre il budget, di portarli dalla sua parte. I continui rifiuti sono stati un delitto per i fan WWE, che ancora oggi si attaccano a qualunque cosa pur di smontare la loro carriera.
Chi segue i Bucks da anni, sa che lottano per convenienza. La loro convenienza. Dunque se un giorno gli conviene essere amici di Kenny Omega e il giorno dopo no, seguono quella linea. Si venderebbero pure la madre per un po’ di potere, di vittorie, di titoli, di vendetta. Sono fedeli alla linea, a quella che ha caratterizzato la loro presenza nel Bullet Club. Sono fedeli ad un ideale, e se domani Omega non dovesse andare più bene, lo tradirebbero senza problemi.
Non sono i buoni della storia, ma nemmeno i cattivi.
Piacciono proprio perché stanno nel mezzo, come certi personaggi delle serie tv. Penso in quest’ottica a Berlino de La Casa di Carta: direste che è un buono dopo che stupra uno degli ostaggi e che usa le maniere forti contro Nairobi? O direste che è un buono per via del rapporto stretto e romantico col fratello? Berlino piace perché non è inseribile in una categoria, ragiona per convenienza. E’ un figlio di putt**a, lo dice pure. Ed è cool, tremendamente cool. Esattamente come gli Young Bucks.