Non ero sicura se fosse il momento giusto per parlare o meno di Karrion Kross e di quel che è successo un paio di settimane fa a Raw, perché appunto la cosa è alquanto fresca e tutto potrebbe sempre cambiare nel giro di una riunione del team creativo; ma tutto sommato ho voglia di dire la mia sulla questione e soprattutto di provare a vedere le cose sotto una prospettiva diversa
Anzitutto, che fu? Che accadde? Accadde che Karrion Kross, proposto come un campione dominante ad NXT, ha subito la sua prima sconfitta nel main roster. Kross ad NXT attualmente ha mantenuto il titolo dall’assalto di ben quattro avversari, ha successivamente difeso la cintura contro l’ex campione Nord americano Johnny Gargano e adesso è pronto ad un feud contro Samoa Joe, feud che ha fatto felici i fan della Samoan Submission Machine, visto e considerato il suo recente licenziamento, la ri-assunzione e l’imminente ritorno sul quadrato
Nella sua prima apparizione nel main roster, invece, Kross è stato presentato senza Scarlett, senza la sua entrata pirotecnica, ma col titolo di NXT alla vita; tuttavia, dopo una presentazione altisonante, è stato sconfitto (seppur scorrettamente) dal rientrante Jeff Hardy.
Ovviamente una simile disparità ha fatto storcere il naso a molti, me compresa, ed i rumor sono fioccati come coriandoli; c’era addirittura chi sosteneva che questo fosse un implicito messaggio di Vince McMahon al roster di NXT, perché si rendessero conto tutti di non valere assolutamente un tubo ai suoi occhi. E la paura è tanta, perché se Kross, wrestler che sicuramente si avvicina di più all’idea di lottatore che ha Mr McMahon rispetto ai vari Adam Cole, Johnny Gargano e Tommaso Ciampa, che futuro potranno avere appunto questi ultimi, una volta giunti nel main roster?
Dopo averci riflettuto, ho provato a trovare una spiegazione a questo apparente delirio. Non pretendo che sia la verità, prendetelo piuttosto come un tentativo di tappare dei buchi di trama ricorrendo alla libera interpretazione dello spettatore.
Il rapporto tra NXT e main roster va, palesemente, a momenti. Le Survivor Series del 2019 sono state addirittura uno scontro tra tre brand, con tanti triple threat match proposti nella card; successivamente il tutto è sembrato tornare alla consueta separazione dei due mondi, per poi ritirare su NXT nel momento in cui Charlotte Flair ha deciso di sfidare Rhea Ripley a WrestleMania. A tutt’oggi, mi pare evidente, siamo ritornati al periodo di separazione. Se ciò può suonarvi strano, basti pensare a come ogni wrestler subisca una sorta di reset nel momento in cui cambia allineamento da heel a face: magari si può fare qualche richiamo al suo passato per delle faide future, ma il più delle volte il passato è semplicemente passato ed ogni azione non deve necessariamente avere continuità con quella precedente. Anche perché, come ho spesso detto, sarebbe assurdo pretendere una continuità perfetta in uno show che va in onda ininterrottamente da vent’anni e che conta circa settordici show e ventimila ore di programmazione settimanale.
Quindi, per amor di sanità mentale, diciamo che siamo tornati al periodo in cui NXT e main roster vivono in mondi separati, perciò ad ogni promozione di un wrestler dallo show giallo allo show rosso, o blu, si deve avere una sorta di ripresentazione del personaggio. E va bene, lo accetto
Ma allora perché far perdere Kross così malamente?
Anche qui, sforzandosi di trovare una spiegazione, agli occhi di un fan che non segue NXT, Kross è un omone (circa) dall’aspetto temibile, ma uno sconosciuto, che ha perso contro un wrestler del calibro di Jeff Hardy. Lo so, allo stato attuale ad alcuni potrà sembrare strano leggere “del calibro di Jeff Hardy”, ma a prescindere da come Jeff sia stato utilizzato stiamo sempre parlando di un wrestler che è ancora estremamente over, un pluricampione sia singolo che di coppia, con esperienza trentennale nei ring di wrestling
(Mi sento vecchia)
Perdere contro Jeff Hardy, per di più scorrettamente, può sembrare svilente per il percorso che ha fatto Kross sino ad ora ad NXT, ma come risultato in sé per sé non è poi questo grande scandalo.
Certo, la sfiga ci si è messa di mezzo facendo beccare a Jeff il Covid e lasciandoci per il momento con il dubbio se la faida con Kross proseguirà o meno. Nel frattempo il suddetto Kross ha sconfitto in pochi minuti Keith Lee. E anche su ciò ci sarebbe da aprire una gigantesca parentesi, ma preferisco evitare altrimenti rischio di andare fuori tema.
Se ci si basa solo e soltanto su quanto visto a Raw, attualmente Kross ha all’attivo una sconfitta scorretta contro un veterano plurititolato e una vittoria netta contro un wrestler con lo status di jobber (sigh, ma non divaghiamo). Alla luce di ciò, il giudizio a mio avviso è di pari e patta, totalmente neutro.
C’è da preoccuparsi? Sì, non fingiamo che non ci sia da preoccuparsi. Per quanto comprendo che non tutti i main eventer di NXT possano diventare main eventer anche nel main roster (o almeno non subito), non comprendo invece il continuare a far finta che NXT e Raw e SmackDown siano due mondi separati e che i fan di NXT siano una parte minima del pubblico della WWE, quando abbiamo visto in precedenza che pare siano circa un terzo, se non di più. Non saranno la metà, non saranno la maggioranza, ma davvero si può totalmente ignorare quello a cui un terzo del tuo pubblico ha assistito per mesi, anche anni, e proporgli dal nulla qualcosa di totalmente diverso? Anzi no, non diverso, proporgli un reboot. I reboot non sono sempre una cosa bella, tutt’altro.
Come la vogliamo vedere per Karrion Kross e per tutti i suoi colleghi che potrebbero debuttare nel main roster da qui in avanti?
Ogni arrivo nel main roster andrà visto come un totale reset, oppure in continuità con NXT, quindi nove volte su dieci come un pesante depush?