Il mondo sembra amare i dualismi: Android contro iOS, Playstation contro Xbox, Marvel contro DC Comics, Ronaldo contro Messi, ecc. Anche il mondo degli appassionati di wrestling occidentali è sempre più diviso tra chi sostiene la AEW e chi invece preferisce la buona vecchia WWE. Una divisione che sembra essere inevitabile malgrado nessuno show vada più in concorrenza con l’altro durante la settimana e che pare non piacere a uno dei volti simbolo della AEW, Kenny Omega.
I fan si sentono obbligati a scegliere
Il campione della All Elite Wrestling ha spiegato: “La community del wrestling sa essere tossica e odio vederlo, in qualsiasi ambito, dagli sport, ai videogiochi alla musica, ai film, dove i fan si dividono con grande passione. La gente sembra sentire il bisogno di prendere posizione per una delle parti e dopo averla scelta sente di doverla difendere con ogni sua forza. Non è l’NHL, non è l’NBA, non è l’NFL. Non siamo squadre che giocano nello stesso campionato. Siamo tutti wrestler e molti di noi sentono di essere una famiglia a prescindere di chi rappresentiamo o per chi lavoriamo. Ho amici non solo in AEW ma anche in NJPW, ad Impact, in WWE. Magari vi sembra pazzesco ma voglio che abbiano successo. Rimango in contatto con loro e non voglio che gli auguriate infortuni, malattie o la morte perché siete miei fan come non penso che loro vogliano questo per me”.
Il sogno di Kenny
Omega ha poi continuato rilanciando il suo sogno in cui tutte le federazioni mettono in campo i loro migliori talenti: “Magari non sarò ancora in attività quando accadrà, magari sarò ritirato o morto, non lo so. Ma magari ci sarà un mondo in cui, anche per uno show ogni anno, i migliori talenti del mondo si potranno sfidare e mostrare al mondo il meglio del meglio di questa forma d’arte che è il professional wrestling, con tutti gli stili che lo compongono. Questo è perché mi metto alla prova con la lucha libre o con i deathmatch. La gente non si aspetta queste cose da me ma voglio mostrare che si tratta di una forma d’arte e che c’è bellezza dietro tutto questo, che può servire a raccontare una storia”.