La cornice stanotte era fantastica, AEW Grand Slam è andato in scena dall’Arthur Ashe Stadium di NY, ovvero il campo centrale di Flushing-Meadows, un campo che ha visto disputare tantissime finali dello US Open di tennis tra leggende dello sport con le racchette. Stanotte 2 leggende del wrestling si sono sfidate in un match che fino a pochi mesi fa i fan di wrestling potevano solamente sognare e che sembrava impossibile da realizzare.
Giusto così?
Il match tra Kenny Omega e Bryan Danielson è stato l’opener della serata, esordio sul ring AEW per l’American Dragon senza però andare in cerca del titolo di Omega, ci sarà tempo per quello e Danielson vuole guadagnarsi l’opportunità “sul campo”. Fasi iniziali del match all’insegna dei colpi duri, con infiniti scambi di chop, calci e pugni, poi l’azione si è spostata fuori dal quadrato con un paio di suicide dive, uno snap dragon suplex sulla rampa da parte di Omega e poi una V-Trigger con rincorsa lunghissima che ha stordito Danielson che avrebbe perso per count-out se l’AEW champion non fosse andato a prenderlo fuori ring. Mosse incredibili dal paletto, tra cui un avalanche dragon suplex di Omega, ma Danielson ha risposto colpo su colpo nonostante diverse V-Trigger incassate e il tempo è passato ad un ritmo forsennato tra mosse e contromosse fino a sforare il limite dei 30 minuti stabilito per questo incontro. Pareggio quindi alla prima sfida tra due fenomeni del ring, nel post match l’Elite è intervenuta per bloccare Danielson e i fratelli Jackson assieme ad Adam Cole lo hanno colpito con un triplo calcio prima che intervenissero i Jurassic Express e Christian.