Adesso è giunto il momento di correre. Di farlo, senza guardarsi indietro. Perché quegli altri stanno avanti, stanno marciando, hanno già avuto i loro “moment of the year” sin dai primi istanti di questa storia chiamata All Elite Wrestling. Perché se sei uno dei 4 Pillars, la tua impronta devi metterla sul serio. Per farlo però serve una trasformazione, che piano piano sta venendo. Non è semplice, ma Jungle Boy può cambiare. Può farlo. Può diventare finalmente Jack Perry.

Si pensava che la storyline con la Elite potesse essere l’ennesima dimostrazione di come il membro dei Jurassic Express sia un novello Jeff Hardy. Ricordate la prima vera ed esponenziale storyline del piccolo Hardy in WWE nella corsa al titolo? Ogni qual volta arrivasse al momento cruciale, cadeva sempre. Ci costruirono un feud con Triple H su questo. Ecco, Jungle Boy stava vivendo la stessa fase: belle prestazioni, favore del pubblico, grandi ambizioni ma ogni volta calava giù.

Il sostegno di Christian Cage finora è stato decisivo. Ha colto due vittorie consecutive di prestigio, per quanto non abbia mai schienato l’avversario che gli interessava davvero, ovvero Adam Cole. Ma c’è tempo. C’è tempo, ma serve una trasformazione. Sia fisica, che nel look che nel parlato. Qualcosa si è visto verso Full Gear e a Full Gear: un Jungle Boy più maturo, più aggressivo, persino più hardcore. Tutte cose che sono sulle sue corde, già vissute in GCW. Ma sinceramente non basta.

Serve una storyline singola. Da tempo chiamo il turn heel con Christian Cage: per quanto possa riportarlo nel midcarding, può essere questa la svolta per la carriera in AEW. I colleghi l’hanno avuta: MJF con Cody e Jericho, Guevara con Matt Hardy e lo stesso Jericho, Darby Allin con Cody e con Punk. Ha bisogno di quel match che lo capisci che possa rivelare qualcosa di nuovo, di diverso. Che faccia parte di una sfera inesplorata. Cage può spingerlo verso lidi nei quali, per tanti motivi, Adam Cole non può.

Deve cambiare look e nome. Basta essere il ragazzino della savana, il tarzan boy. Adesso è giunto il momento di maturare, di essere Jack Perry in tutto e per tutto. Di essere un uomo che si confronta col mondo se dover avere intorno un contesto cartoonesco, a tratti poco appetibile per avere la giusta credibilità. Poi un look meno da bambino e più da uomo, meno bravo ragazzo di campagna e più intelligente uomo di città. Il mondo è popolato da lupi che sanno come sbranarti, l’ha vissuto in prima persona. Ora deve giocare ad essere lui il lupo.

E allora corri, Jungle Boy. Corri e non fermarti. Puoi puntare su un titolo singolo, puoi diventare una attrazione, il main eventer che vince. MJF, Allin e Guevara questo onore l’hanno avuto. Ora tocca a te. Il 2022 dovrà essere l’anno del sorpasso. La sfida di cartello? Sammy può essere il suo alter ego, magari per un passaggio di consegne della cintura TNT. Prima o poi tutti devono passarci di lì.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.