L’occasione di poter redigere questa rewiew è particolarmente propizia e gradita, in quanto mi mette in condizione di riflettere per la prima volta, sulle pagine di questo sito che ancora avverto come “casa mia”, su NXT 2.0. In passato, forse alcuni di voi lo ricorderanno, mi occupavo alternativamente di Lucha Underground e NXT: what a time to be alive! All’epoca, lo ripetevo fino allo sfinimento, invitavo tutti a godersi quel presente così unico, singolare, meravigliosamente pulp e hard rock. Erano pomeriggi da giubotto di pelle, ore meravigliose e imperdibili per ogni fan di wrestling…tuttavia, come tutte le cose belle (l’estate, il winner taco, la SIP, il gelato piedone, le tartallegre) quel periodo ce lo siamo lasciati prevedibilmente alle spalle. NXT 2.0 non è un esperimento: è una necessità. Non vuole essere un miglioramento, bensì un paracadute demografico alla luce del fatto che, in media, i main event degli Special Event del main roster sono occupati da atleti fenomenali, ma con l’età compresa tra i 35 e i 40: un trend insostenibile oramai anche per il breve termine, figuriamoci per quello medio-lungo. Dunque il calo della qualità dei talenti, dei programmi, delle storyline, è qualcosa di fisiologico e sul quale, badate bene, non ci si deve adagiare, ma che non va nemmeno esasperato. Questa premessa mi sembra doverosa, in quanto questa edizione di NXT WarGames non può, ne deve, essere paragonata a quelle passate, ma apprezzata o criticata per il nuovo contesto che la attornia e contraddistingue. Brace yourself: let’s begin!
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WAR GAMES MATCH
Toxic Attraction and Dakota Kai vs Raquel Gonzalez, Kay Lee Ray, Cora Jade, Io Shirai (31:22)
Questo è un buon esempio dei problemi genetici insiti della stipulazione WarGames: le armi hanno dominato quasi tutto l’incontro, si è trascorso troppo tempo in un solo ring ed il finale è avvenuto in modo quasi anticlimatico, dopo un lungo minutaggio dove poco o nulla è avvenuto, eccezion fatta per la senton di Cora Jade che, di fatto, ha giocato un ruolo fondamentale per l’intera narrazione. Questo incontro, forse, non aveva bisogno di essere WarGames e sarebbe stato molto più adatto come tag team ad eliminazione. Alcuni degli spot sembravano mal pianificati, il che ha portato ad alcuni momenti abbastanza imbarazzanti in cui è sembrato che le atlete si stessero preparando o stessero aspettando che accadesse qualcosa: in tal senso si è sentita la mancanza di una “regista”, di una veterana in grado di dettare tempi e ritmi. Forse Dakota e Shirai avrebbero potuto fare qualcosina in più. Alcuni utilizzi delle armi sono stati molto creativi, come ad esempio il momento in cui proprio Kai è stata tramutata da Raquel in un sacchetto dell’umido shakerato, tuttavia il match vero è proprio ci ha messo un bel po’ ad ingranare. Da segnalare, ad ogni modo, una versione inedita di Shirai chiropratica che cura Cora Jade rimettendole la spalla in assetto, ed un’interessante dinamica dove le heel hanno interpretato un gruppo di iene atte a isolare il cucciolo ferito di leone, proprio la giovane Jade, fulcro vero e inaspettato di questo match, che lo ha anche concluso (in modo abbastanza improvviso e singolare) schienando Jacy Jayne dopo una Chingona Bomb da parte di Gonzalez. L’incontro a mio avviso non raggiunge la sufficienza dal punto di vista tecnico, tuttavia assegno mezzo punto in più per la volontà di raccontare una storia “fresca”, seppur perfettibile. Winners: Raquel Gonzalez, Kay Lee Ray, Cora Jade, Io Shirai (6 / 10)
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TAG TEAM MATCH
Imperium (c) vs Kyle O’Reilly and Von Wagner for the NXT Tag Team Championship (14:53)
Probabilmente il match della serata, assieme al main event. Gli Imperium sono migliorati in modo non trascurabile negli ultimi mesi, divenendo molto più fluidi, innovativi, sicuri di se: il potenziale è sempre stato lì intendiamoci, ma ora sembrerebbe che questo tag team abbia davvero raggiunto un livello di maturazione ottimale. O’Reilly bell-to-bell si certifica ancora una volta come uno dei migliori 5 lottatori del globo, mentre il suo mastodontico tag team partner ha certamente del potenziale, ma necessita ancora di molto tempo nel settore di sviluppo per affinare tempi, mimica facciale e capacità di selling. Il match è stato a tratti ruvido, strutturato, solido soprattutto nella fase finale, dove a spuntarla sono stati gli alleati dell’asse dopo aver colpito Kyle con la loro finisher, ribaltando una triangle choke. Nel post match, l’attacco di Wagner (era questione di tempo) si infrange contro la preveggenza dell’ex Undisputed Era, con il primo che di fatto fa la figura del brocco, in attesa di una decisivae necessaria vittoria riabilitativa ad NXT (non ho ancora visto la puntata settimanale). Ad ogni buon conto, 15 minuti di ottimo ruestling. Winners and Still NXT Tag Team Champions: Imperium (7 / 10)
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ONE ON ONE MATCH
Duke Hudson vs Cameron Grimes in a Hair vs Hair Match (10:24)
Cameron Grimes è, probabilmente, uno dei babyface più efficaci della WWE. Irresistibile nella faida con LA Knight, in possesso di tempi comici invidiabili ma anche di uno stile in-ring straordinariamente singolare: sono un suo fan sin dai tempi di Impact in cui era conosciuto come Trevor Lee, anche se all’epoca (a soli 23 anni) interpretava un character decisamente meno complesso. Come controaltare, credo che la WWE veda qualcosa di decisamente interessante in Duke Hudson, in quanto dotato di stazza, carisma e capacità microfoniche almeno più che sufficienti: sul quadrato ha dimostrato di poter migliorare (va anche tenuto conto che ha 32 anni e non 16), e questo incontro, pur non essendo memorabile, si qualifica comunque come più efficace dei vari falsi finali a cui questo lottatore è stato sottoposto. Match breve, epilogo giusto: nulla di cui lamentarsi insomma. Winner: Cameron Grimes (6 / 10)
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ONE ON ONE MATCH
Roderick Strong (c) (w/Diamond MIne) vs Joe Gacy (with Harland) for the NXT Cruiserweight Championship (08:27)
Gacy costituisce per me uno dei gradi misteri di NXT 2.0. Wrestler esperto, 34 anni, è al suo primo stint importante: o ci si punta tanto, tantissimo sin da subito, oppure non ha affatto senso puntarci. In tale ottica, questa serie di sconfitte inanellate, non ultima quella con Srong oggetto di analisi in meno di 10 minuti, non sembra avere molto senso per un atleta in fase di costruzione. Così come non ha senso mandare un atleta di 250 libbre per il Titolo Cruiserweight (205 libbre), ma cercare una coerenza sportiva credo sia davvero chiedere troppo. Il match comunque ha davvero poco da raccontare, e non avrebbe affatto stonato in una puntata di NXT anzichè in uno special event come WarGames. Winner and Still NXT Cruiserweight Champion: Roderick Strong (5,5 / 10)
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WAR GAMES MATCH
Team Black & Gold (Johnny Gargano, LA Knight, Tommaso Ciampa, Pete Dunne) vs Team 2.0 (Carmelo Hayes, Bron Breakker, Tony D’Angelo, Grayson Waller) (38:11)
Match che ricorda (ahimè) la ECW made in WWE, dove il “New Blood” affrontò gli OG in quel di Wrestlemania. Ovviamente, il livello qualitativo di questo match è decisamente superiore, neanche a dirlo. Johnny Gargano è il vero fulcro narrativo di questo match: entra con la sua vecchia theme song, con un attire patchwork dei precedenti usati durante i Takeover, e si trova immediatamente in una situazione di inferiorità numerica contro Hayes e Waller. Da segnalare, in questa fase iniziale, oltre ad un’eroica resistenza di Johnny Ruestling anche un tentativo di decapitazione involontaria di Waller da parte di Trick Williams, che ha lanciato una sedia nel ring in modo abbastanza approssimativo. Altra fase interessante di questo incontro è stata la faida tra Bron Breakker e la catena, vinta in modo implacabile dalla seconda. Una volta entrati tutti i protagonisti, finalmente il match ha ingranato la marcia giusta: LA Knight e Grayson Waller si scambiano mosse dalla terza corda (molto bello il flying elbow di quest’ultimo sul tavolo), Tony D’Angelo di fatto “annulla” Pete Dunne con un neckbreaker assistito da un bastone di acciaio e la fase conclusiva si articola tutta sulla dinamica DIY/Breakker ed Hayes. E’ proprio quest’ultimo che, distraendo lo storico tag team, permette a Breakker di frantumare Ciampa assieme ad un tavolo nell’angolo, seguito dal pin effettuato dopo un devastante powerslam: vincono i giovani (ovviamente) in un match intenso, ben lottato ma decisamente troppo lungo, soprattutto nella fase iniziale dove poco o nulla è accaduto e, di fatto, poco o nulla può accadere. La vittoria delle nuove leve assumerà anche un ulteriore valore simbolico, di fatto “pensionando” ciò che rimane del brand che fu? Winners: Team 2.0 (7 / 10)
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LIVE EVENT
Al netto delle censurabili vignette di Ikemen Jiro scritte, dirette, generate per o da Vince McMahon per il suo personale onanismo, questo Special Event è stato abbastanza gradevole. La domanda è: era questo l’obiettivo, non sfigurare? Oppure la WWE avrebbe volute creare clamore, generare attenzione verso questo necessario esperimento che è NXT 2.0? Sta di fatto che, le “nuove leve”, hanno ancora bisogno di tempo: senza i membri OG della precedente versione di NXT questo show sarebbe stato un ammasso di carne privo di ossatura, molle e informe. Credo, ed anzi mi auguro, che questo processo di osmosi e crescita possa durare ancora a lungo, in attesa di momenti creativi e formativi lontani dalle vignette dedicate ai poveri asiatici presenti nello show: in questa fase di rinnovamento, servono storyline più che talenti, in grado di poter rendere accattivante anche questi stravolgimenti disorientanti sia per gli atleti che per il pubblico. (6,5 / 10)