Una settimana fa scrissi un articolo dedicato alla poca presenza di Smackdown in quel di Hell in a Cell. Il brand blu sta attraversando un momento di transizione in cui sta provando a costruire qualcosa, seppur con una base ancora deboluccia visto il minore appeal del roster rispetto a Raw. Alla fine al ppv abbiamo avuto Madcap Moss vs Happy Corbin: certamente non il feud che ci saremmo meritati, ma quello che in questo momento passa in convento.

In attesa che passi il tempo e che magari ritorni Roman Reigns, la soluzione ideale è quella di trovare nelle retrovie quegli atleti che possano sobbarcarsi sulle spalle onori e oneri di uno show di wrestling che, comunque, rimane il più visto della settimana. In assenza del principale heel, anche i face si trovano in difficoltà a capire dove sbattere la testa. Non c’è un reale obiettivo massimo, così tergiversano in storyline dalla buona resa televisiva ma che non sembrano destinate a rimanere impresse nella mente collettiva.

In questo caso, Gunther può rappresentare uno squarcio tra le nuvole. Ha già dimostrato di saper dominare in Europa, ha dato piste anche negli States, in WWE deve ancora dimostrare tutto. La presentazione scenica al fianco di Ludwig Kaiser è di notevole attrazione, così come le caratteristica di chi ha poco da dire e molto da menare. Con un fiero monster heel assente, per lui può essere l’occasione per uscire allo scoperto.

Vincendo il titolo Intercontinentale da Ricochet, Gunther può realizzare un regno magari lungo, in cui può spazzare via ogni possibile concorrenza. Il suo obiettivo deve essere quello di arrivare con uno status altissimo nel periodo della Rumble. Magari non per vincerla, ma per costruirsi attorno la credibilità necessaria per puntare ancora più in alto. Saggiare dunque la capacità di poter essere devastante nel main roster.

Dopo? Dopo lo vedremo. Il fatto che Roman sia campione mondiale / universale da due anni ormai non depone a favore di un nuovo regno di lungo periodo. Ma già diventare uno dei nomi grossi del futuro WWE sarebbe una bella presa. Per portare sulle spalle ulteriore peso c’è sempre tempo.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.