Giovanni Vinci è attualmente l’esponente italiano di maggior risalto nella WWE: il fu Fabian Aichner si lascia alle spalle un periodo molto proficuo a NXT 2.0 dove, insieme ai compagni dell’Imperium, è riuscito a conquistare l’oro dei titoli di coppia. Ma quando Gunther e Ludwig sono stati chiamati nel main roster, il lottatore originario di Falzes (provincia di Bolzano), è stato lasciato indietro con una nuova sfida: reinventarsi da zero e continuare ad avere successo da solo. Intervistato da Cultura Pop, il wrestler italiano ha fatto diverse interessanti confessioni.
La fine dell’Imperium
La rottura tra me e Ludwig è stata del tutto inaspettata, ma il cambiamento fa parte della vita, non è vero? I primi giorni sono stati duri perché non sapevo come affrontare questo cambio di personaggio, ma dovevo adattarmi. Ho iniziato a pensare a dei nomi da suggerire, ne ho proposti ben quindici e sono contento del fatto che la WWE abbia scelto alla fine quello di Giovanni, il nome di mio fratello. Poi sono stati loro a propormi dei cognomi e tra le due proposte rimaste, ho scelto Vinci, era quello che secondo me meglio si adattava alla nuova gimmick. Penso davvero che il personaggio di Giovanni Vinci abbia un grande potenziale.
Lo stereotipo italiano nel wrestling
So di avere una grande responsabilità sulle spalle: sin da quando ho cominciato a guardare il Wrestling a 13 anni, ho sempre sognato di restituire dignità e serietà all’Italia. Adesso ho l’opportunità di dimostrare al mondo intero che il nostro Paese possa davvero essere preso sul serio, come ai tempi di Bruno Sammartino. Voglio fare in modo che l’Italia sia fiera di avere qualcuno che li rappresenti in WWE, posso farcela.
Veni, Vidi… Gunther
Mi viene da ridere perché questa volta è stato un processo molto semplice. Sono ancora in buoni rapporti con Gunther ed è stato lui a suggerirmi la nuova catchphrase. Quando gli ho parlato del mio nuovo personaggio mi ha detto che gli veniva in mente il motto latino Veni, Vidi, Vici e poi abbiamo aggiunto Vinci alla fine. Penso sia perfetta. Ne ho parlato anche con Shawn e anche a lui entusiasmava. Come ti dicevo prima, ci sono tutti gli ingredienti per fare bene di qui in futuro.
Un match contro Breakker in futuro?
Mi alleno due, tre volte al giorno per rimanere nella forma migliore. Bron Breakker è un ottimo atleta e mi piacerebbe senza dubbio affrontarlo. Se dovesse presentarsi l’opportunità di un match titolato, la coglierei al volo.
Con Clash at the Castle alle porte, quante probabilità di un evento in uno stadio italiano?
Poter lottare in uno stadio in Italia è uno dei miei sogni. Lo show in UK sarà grandioso perché sarà il primo, grande evento in uno stadio inglese dopo 30 anni. La speranza è che si possa fare un qualcosa del genere anche in Italia in futuro e io sono molto fiducioso al riguardo.