Conrad Thompson è pressoché ignoto a noi italiani, ma negli Stati Uniti è ritenuto uno dei migliori Podcaster (se non il migliore) di Wrestling in assoluto. Il giornalista è anche il genero di Ric Flair, avendone sposato la figlia maggiore, e spesso, dai suoi podcast con lottatori di un certo calibro, leggende e personalità di spicco nel mondo del pro-Wrestling, escono alcune delle dichiarazioni più “bollenti” che circolano in rete oggi. In un recente colloquio con Tony Schiavone, ex commentatore storico della WCW nonché attuale componente del tavolo di commento della All Elite Wrestling, è emersa una riflessione importante sul co-CEO della WWE Nick Khan. Quest’ultimo si è sempre tenuto lontano dagli schermi, agendo sottotraccia perché si è sempre occupato del comparto “economico” della compagnia e dei contratti con gli atleti.
Tutti i nodi vengono al pettine
Nella suddetta intervista Thompson ha dichiarato: “Quando venni a sapere che Nick Khan aveva iniziato a lavorare per la WWE ne rimasi stupefatto… Nick aveva lavorato per agenzia importantissime ad Hollywood… E l’idea che lavorasse per Vince McMahon proprio non mi convinceva (lasciando intendere che per Stamford avrebbe guadagnato molto meno). Un mio amico rappresentato da stessa azienda per cui ha lavorato Nick Khan il quale mi ha detto che quest’ultimo ha accettato di lavorare per la WWE perché Vince McMahon ha inserito nel suo contratto una clausola multimilionaria nel caso Khan avesse mediato positivamente durante la vendita della compagnia. E parliamo di un guadagno molto più alto rispetto a quanto la AEW guadagna in un anno dai suoi diritti televisivi”. Prendendo per buone le parole di Conrad Thompson quindi, l’idea della vendita della WWE frulla a già nella testa di Vince, già da quando cioè ha assunto Nick Khan nell’agosto del 2020 (a questo punto viene da pensare che tale assunzione sia stata anche finalizzata a questo).