Ormai quasi tre anni fa la WWE rivelò al mondo intero che l’uomo dietro agli attacchi di una misteriosa stable di uomini mascherati era Mustafa Alì. All’epoca in molti erano contenti di poter vedere Alì capitanare un gruppo centrale all’interno di Monday Night Raw, ma presto si capì che in realtà la storyline non aveva nè capo nè coda e la scelta di Alì fu più un modo per sacrificarlo che per altro. Durante un’intervista con Sportskeeda Wrestling Alì ha rivelato la sua opinione riguardo retribution e il motivo per cui secondo lui l’intera storyline è terminata con un buco nell’acqua.
“Non potemmo rispondere ai perchè”
“Il problema principale è che non ci furono mai dei motivi per i quali facevamo quel che facevamo. Io poi non ebbi l’idea originale della stable, fu un ruolo che mi diedero in corsa quindi feci il possibile per far sì che funzionasse. Avevo anche pensato a dei motivi per i quali i membri si chiamavano in quei modi, il motivo per cui eravamo insieme e cosa aveva portato a unirci. Il problema è che tutte queste spiegazioni non andarono mai in onda. Purtroppo all’epoca c’erano altre priorità, e quindi da buon capitano affondai con la nave. Sarò sempre grato per l’opportunità che mi è stata data perchè ho potuto fare dei grandi promo e essere un leader. Perchè in fin dei conti, aldilà dei nomi stupidi, la verità è che i promo erano ottimi, le prestazioni in ring anche e anche la presentazione. Perdevamo sempre ma la cosa non era un problema perchè finchè hai una direzione le sconfitte non ti danneggiano. Quindi a mio parere la stroyline non fu brutta come si dice, semplicemente non abbiamo avuto l’ooportunità di rispondere alla domanda fatidica: “Perchè lo state facendo?”.
Parole molto umili quelle di Alì, speriamo in futuro di poterlo rivedere in un ruolo di prim’ordine perchè con il talento che ha siamo sicuri che se lo meriti!