Spesso ci ritroviamo a criticare le storyline proposte. Il wrestling entertainment non è un libro o un film, è uno show che non si ferma mai e ogni settimana devi trovare il modo di mandare avanti la storia cercando di essere coerente, a volte allungando il brodo, a volte improvvisando per via di imprevisti come gli infortuni. A causa delle citate difficoltà, capita che le faide si sviluppino in modo caotico e non all’altezza delle aspettative, due wrestler si ritrovano contro in un modo che sembra casuale non azzeccandoci nulla l’uno con l’altro.
Io do molta importanza alla narrazione, per cui voglio ora sottolineare la bravura che sta avendo la WWE nel dare una base solida a due feud in particolare, dando in pasto al pubblico un valido motivo per aver abbinato i protagonisti in questione. In entrambi i casi le storyline sono alle prime battute, però sono cominciate in un modo a mio giudizio sensato.
Partiamo da Nakamura e Rhodes. È chiaramente un modo per tenere occupato Cody in attesa del feud che credo segnerà la storia recente della federazione, ovvero quello con Reigns che metterà fine al dominio pluriennale sulla WWE del Tribal Chief. Ciò però inizierà (probabilmente) nei mesi precedenti alla prossima edizione di Wrestlemania, per Cody dopo essere stati invischiato con Brock Lesnar prima e il Judgment Day poi, c’era bisogno di una nuova sfida nell’immediato. L’orientale, il cui status dopo anni è risalito con la sua faida (pur persa) con Rollins, è stato scelto come nemesi del momento di Rhodes.
Credo che in molti avrebbero faticato a trovare un perché narrativo all’aver accostato i due, ma in WWE sono stati bravi servendo al pubblico una buona chiave di lettura. Il parallelo tra i due è interessante, entrambi hanno fallito a Wrestlemania quella che poteva essere l’occasione della vita, uno contro AJ Styles e l’altro con Reigns. Nakamura da quella sconfitta non si è mai realmente ripreso, finendo nel midcarding con le speranze di vincere un titolo mondiale ridotte a un lumicino. Per Cody in keyfabe le prospettive potrebbero essere simili, e qua rimarcano la differenza tra i due: lui sa di poter tornare in vetta e finire la sua storia. L’aver progettato un feud intermedio con qualcuno su cui si può fare un paragone sportivo lo vedo come una mossa azzeccata.
L’altro feud che tratto oggi è quello tra McIntyre e Zayn. Drew da poche settimane ha completato il suo turn heel, un percorso ben gestito e motivato, le cui radici sono lontane dato che risalgono a Clash at the Castle dell’autunno 2022. Il fatto che Jey Uso, membro della famiglia/stable che l’ha fregato, sia ora uno dei volti più amati di Raw è stata la scintilla che l’ha fatto esplodere. Zayn pure è stato fregato dagli Usos, ma a differenza dello scozzese è riuscito a mettere il passato alle spalle dando una seconda chance a Jey.
Anche in questo caso abbiamo un bel parallelo su come due lottatori possano reagire non tanto alla sconfitta, quanto all’ingiustizia. Uno che non si fida di nessuno e l’altro che concede una possibilità al prossimo di redimersi. Il fatto che Zayn creda in ciò è anche motivato dal fatto che lui stesso è stato nella Bloodline ed è stato responsabile di tante scorrettezze, perciò è ancora più coerente che ragioni in questo modo volendo che come lui anche altri possano essere perdonati. McIntyre, al contrario, è sempre stato o quasi un lupo solitario, non si è manco goduto il suo unico regno da campione perché avvenuto senza pubblico a causa della pandemia, è diventato così rancoroso verso chiunque si sia messo tra lui e il titolo.
Sono le storyline che danno un senso a due uomini grandi e grossi che lottano sul ring (con tutti i rischi correlati) seguendo coreografie con un risultato finale predeterminato, e quando tutto va in scena in modo tanto naturale da farci dimenticare che siano anche degli attori, allora la direzione è quella giusta.
Sergedge – W