Il secondo stint in WWE di Ronda Rousey non è certo stato positivo. Lei non era contenta di quello che stava facendo e a quanto pare il clima nel backstage non era dei migliori. Ultimamente Ronda non ha risparmiato dure critiche alla WWE ed in particolare alle figure di Vince McMahon, John Laurinaitiis e Bruce Prichard sostanzialmente definendo come tossico l’ambiente di lavoro e insopportabile dopo la maternità. Non dimentichiamo poi le accuse mosse nei confronti di Drew Gulak, che secondo molti sono state la reale causa del suo recente licenziamento. Dal suo recente libro autobiografico emergono ulteriori particolari, di quello che è il suo punto di vista.
“Ero fisicamente e psicologicamente a pezzi”
Nel proprio libro autobiografico “Our Fight”, Ronda Rousey ha parlato del suo secondo stint in WWE e di tutti i problemi che, a sua detta, ha dovuto fronteggiare. In un passaggio del libro, Ronda spiega di aver chiesto, dopo essere diventata madre, alla WWE di poter viaggiare tramite charter privati come altre Superstar: “Ero a pezzi. Portavo in giro per il Paese la mia bimba. Ore e ore si spostamenti su aeroplani di linea, cercando di farle passare il tempo. Io viaggiavo in queste condizioni, mentre Roman Reigns, Brock Lesnar e pure Logan Paul viaggiavano comodi su voli privati. A nessuno importava della mia situazione. Tutta questa fatica per poi fare un lavoro mediocre. Ero a pezzi fisicamente e psicologicamente”. Le continue critiche mosse dall’ex UFC non hanno sorpreso il backstage WWE. Ronda, infatti, è stata definita come perennemente arrabbiata e nervosa durante il suo ultimo stint e, secondo le indiscrezioni in circolazione, Ronda era mal sopportata dal backstage.