Era impossibile non aspettarsi spettacolo con eventuali colpi di scena, ve lo avevo anticipato settimana scorsa, l’ho ribadito nel Pro Wrestling Culture podcast e lo confermo ancora oggi dopo aver visto Emergence.
L’edizione 2024 del noto evento estivo della TNA Wrestling prosegue sulla falsa riga dei suoi precedenti, cioè regalando qualcosa di unico al suo pubblico.
Di anno in anno dal 2020 a oggi la Total NonStop Action Wrestling ci ha davvero donato delle formidabili edizioni di Emergence con almeno uno (se non più) elementi da ricordare per anni e anni.
In questa occasione sono molteplici le circostanze da citare, ma andiamo con ordine.
Mettendo da parte un pre-show abbastanza scarno di vere emozioni, si passa alla main card effettiva con già la prima novità al suo interno.
Zachary Wentz è il nuovo campione X-Division, una mossa intelligente ora che il membro dei Rascalz è in faida con il suo ex tag team partner Wes Lee con tanto di match in programma a No Mercy (tenutosi due giorni dopo Emergence). Un ipotesi fin troppo valida anche per il sottoscritto, motivo per il quale ho direzionato il mio pronostico verso altri lidi in cui credevo si stesse focalizzando la compagnia, cioè l’ex campione Bailey e Hammerstone.
Maclin supera EY (e meno male), gli ABC mantengono i titoli di coppia contro una First Class in spolvero grazie al nuovo innesto KC Navarro (piccola nota a margine, non lamentiamoci sempre. AJ Francis ha svolto un ottimo lavoro con la compagnia fino a questo momento. Anche la contesa in questione è stata decisamente migliore di quanto ci si potesse attendere in principio) e poi la prima vera nota stonata (purtroppo per cause non prevedibili), l’infortunio di Alisha Edwards.
Mi ha fatto davvero effetto vederla esanime al terreno nonostante i molteplici tentativi delle sue colleghe di rialzarla. Anche Jordynne si è detta pronta a uscire da ogni tipo di storytelling pur di aiutare l’avversaria, un gesto bello, quasi romantico nel suo profondo. Ovviamente auguro ad Alisha ogni bene sperando possa riprendersi quanto prima.
Un altra sfida tanto attesa dal pubblico presente nella Old Forester’s Paristown Hall è senza alcun dubbio il 4 vs 4 tra Mike Santana, Hardyz & Joe Hendry vs The System.
L’intero pacchetto assemblato dal booking team funziona, il pubblico svaga completamente la propria mente grazie ad un buon lottato, a diversi segmenti piuttosto divertenti e volti alla crescita mediatica dello scozzese Joe.
Insomma, tutto ben riuscito tranne quel finale. Tutti, me incluso, si sono chiesti per quale motivo a trionfare fosse stato il team composto da Moose e soci…? Beh, la risposta ci arriva poco più tardi e in effetti trova il suo senso.
Un ora di match, un Iron Man match fatto bene e raramente gestito in modo simile.
Nic Nemeth si porta subito sul 2-0 contro Josh Alexander il quale, dopo una lunga serie di contrattacchi, ben 20 german suplex capaci di riesumare il coro “Suplex City” e tanta, ma tanta pazienza, sfiora soltanto la possibilità di accorciare il punteggio.
Nemeth resiste praticamente a ogni cosa, circostanza utile per arrivare ad un punto di svolta; infatti il canadese ricorda a tutti di non essere solo il cuore e l’anima della compagnia, ma anche un “f******”, ecco perché dopo un calcio alle parti basse non visto dall’arbitro si mette in tasca prima il 2-1 e poi il 2-2 con la più classica delle C-4 Spike.
Astuzia o meno, si torna in parità a circa venti minuti dalla fine, con i due stremati, ma mai privi di colpi.
Nemeth da seguito alla sua resistenza e alla fine trionfa con risultato di 3-2, in modo netto, non all’ultimo secondo (ne mancavano oltre 20), non per pura fortuna, ma semplicemente grazie alla spinta iniziale, resistenza seguente e ripresa finale come solo lui e un altra leggendaria figura quale HBK hanno finora saputo fare in carriera.
Josh si accascia sulle corde stremato e Nic in un solo mese e mezzo ci ha già regalato tre difese mondiali quasi miliari (Muastafa Ali a iMPACT, Josh Alexander a iMPACT, Josh Alexander a Emergence in un One Hour Iron Man match).
E il collegamento col finale del 4 vs 4? Semplicemente utile a ridare lustro e importanza al System e Moose dato che l’ex campione tenterà di riprendersi la cintura massima a Victory Road a metà mese.
A quanto pare la fine del System può ancora attendere, si può dire lo stesso anche per il regno da TNA World Champion del “Wanted Man”?!
Sembra semplice rispondere, o forse sembrava esserlo fin quando non ha poi messo piede sul ring un certo John Layfield, ex campione mondiale WWE e attuale azionista della AAA.
Secondo voi cosa avrà sussurrato JBL all’orecchio del campione del mondo TNA?
Dopo l’interazione avuta a TripleMania dobbiamo aspettarci qualcosa di grande o non dobbiamo per niente illuderci?
Pochi (ma buoni) punti esclamativi all’interno dello spettacolo e tanti (e interessanti) punti interrogativi ai quali rispondere nelle prossime settimane con le puntate di iMPACT.
Qualora vogliate restare sintonizzati con il sottoscritto, vi ricordo la possibilità di ascoltare ogni settimana il podcast Pro Wrestling Culture.