KEVIN OWENS
Dieci anni in WWE.
Era il 2014 quando Owens esordì ad NXT per poi bruciare le tappe e sconfiggere John Cena presentandosi come campione del brand black & gold. Ad oggi è a tutti gli effetti un veterano ed un cavallo sicuro su cui puntare in quanto funzionale a qualsiasi progetto.
Lo abbiamo visto all’opera nel campo dei tag team conquistando i titoli con Sami Zayn a Wrestlemania.
Lo abbiamo visto in faide per titoli secondari.
Un uomo di squadra e capace di affiancare altre superstar per dare il proprio supporto.
Sempre pronto a sfide pesanti e senza regole dove può sfoggiare tutto il suo arsenale.
Inoltre è certamente più entertainer di un tempo, e questo gli permette di passare da una situazione comica ad una più seria in un battito di ciglia.
La federazione conosce molto bene le sue qualità e di conseguenza viene visto come un porto sicuro a cui affidarsi per diverse situazioni.
L’esempio di Bash In Berlin è lampante.
Cody Rhodes aveva bisogno di un avversario di intermezzo e KO è stato funzionale alla necessità.
Ed ora?
Sicuramente non ci sarà problema a trovargli una collocazione e come sempre Owens risponderà presente con le sue prestazioni da wrestler e non solo.
Voi che idea vi siete fatti della situazione attuale di KO?
Lo preferite come jolly tuttofare oppure è ora che torni ad avere un titolo?
Fa’ la tua scelta.

UNO AD UNO, PALLA AL CENTRO.
CM Punk si è aggiudicato la vittoria nell’evento tedesco, replicando alla sconfitta subita a Summerslam per mano di McIntyre.
Bad Blood è il prossimo ppv e di conseguenza è naturale pensare ad un epilogo all’interno della gabbia infernale.
E quindi che Hell In A Cell sia.
Dal punto di vista della storyline in atto, i due wrestler stanno spingendo davvero tanto sotto il piano dell’intensità.
Un’escalation di eventi che è destinata a proseguire e che dovrebbe arrivare ad uno stop solo e soltanto in base a ciò che accadrà all’interno dell’HIAC.
Lo strap match ha visto degli spot interessanti ed inerenti all’odio tra CM Punk e Drew McIntyre.
Una tappa intermedia che non ha deluso ma che allo stesso tempo ha preferito tenersi da parte quel grande exploit per l’ultima e decisiva sfida.
Chi secondo voi dovrebbe uscire vittorioso?
Fa’ la tua scelta.

L’ECCELLENZA DELLA DISCIPLINA
Gunther ha da sempre rivendicato la sua leadership per riportare il giusto valore al wrestling di un tempo.
Più volte lo abbiamo visto contro un tipo di generazione che, per l’attuale World Heavyweight Champion, sminuisce lo sport che lui stesso pratica. Gesti e atteggiamenti a sfavore del wrestling e che meritano di essere puniti.
Lo stesso Gunther ha infatti elogiato la passione e la dedizione a questa disciplina di Sami Zayn, proprio di colui che lo ha sconfitto.
Un riconoscimento all’avversario che ha messo fine al suo IC title reign.
Parole che vanno ad accettare il verdetto, felice di aver consegnato il titolo nelle mani giuste.
La sfida contro Randy Orton rappresentava un ulteriore step in avanti dovendo affrontare una superstar dal vecchio stampo.
Una challenge dal valore immenso in quanto Gunther è chiamato a respingere il veterano numero uno, un campione, una leggenda, un futuro hall of famer. Una persona che preferisce i fatti alle parole, proprio come l’austriaco.
La stretta di mano finale va a chiudere il cerchio del rispetto reciproco e nel riconoscere il valore assoluto del proprio avversario.
Non a caso la vittoria di Gunther è arrivata tramite sottomissione, una tecnica che andava molto di moda nel passato, una finisher move dal sapore antico, e che spesso Orton usava durante gli incontri per stancare il nemico.
Condividete la scelta di Gunther come campione del mondo e fautore nel riportare i sacri e sani valori al wrestling?
Fa’ la tua scelta.

Ora tocca a te… Fa’ la tua scelta!

La mia più grande passione? Il wrestling! Nata negli anni 90 con la voce di Dan Peterson e le immagini trasmesse in tv dalla emittente Tele+2! Ho avuto la fortuna di assistere Live a show delle federazioni italiane/europee e show della WWE nel nostro paese in più occasioni. Blogger ed editorialista, ho intervistato alcune superstar (passato e presente) ma ciò che mi piace sottolineare è identificarmi, prima di tutto, come FAN