Tornato in WWE quasi un anno fa, su Punk c’erano e ci sono ancora opinioni contrastanti. Nell’odierno editoriale non mi soffermerò in simpatie e antipatie, né ragionamenti da tifosi di una federazione o dell’altra, neppure giudizi morali per le polemiche esplose in episodi lontani dalle telecamere (o nelle interviste post ppv). Qui parlerò del suo apporto allo show, se quello dell’ultra quarantenne sia ancora positivo o se sia un peso che si porta dietro di buono ancora solo il nome.
Partiamo dalla fine, ovvero dall’ultimo elemento che ho nominato, il nome. Da questo punto di vista, probabilmente anche grazie alle polemiche che ha innescato in WWE e AEW, sicuramente mettere il suo volto nelle locandine attira ancora. Non è un nome che passa inosservato, sia chi lo ama che chi lo odia non resta indifferente quando appare sullo schermo. Da ciò ne deduciamo che chi partecipa nei segmenti con lui gode di questo interesse. Se vogliamo essere critici, si poteva sfruttare anche meglio, facendolo lavorare con wrestler che ancora un nome non se lo sono fatto e sono in rampa di lancio. Quando non è rimasto fuori per infortunio, sono stati soprattutto Rollins e McIntyre a gravitare nella sua orbita, due campioni del mondo. Le interazioni con gli altri sono state minori, ma a giustificazione di ciò non possiamo non pensare che viste le poche certezze sul suo stato fisico sia meglio impiegarlo con altri pezzi da novanta. Stanno comunque migliorando le cose da questo punto di vista, viste le sue presenze a NXT (dove non è mistero, un giorno vorrà andare a fare l’allenatore).
Passiamo al tema più delicato, ovvero il suo stato fisico. Purtroppo Punk ha dato prova della sua fragilità fin dal primo match dal ritorno in WWE, ovvero la Royal Rumble, nella quale si è infortunato. Il tutto ha rimandato il suo ritorno effettivo sul ring a Summerslam, dando quindi ragione a chi dubitava potesse rimanere integro a lungo. La WWE si è però dimostrata intelligente, rendendolo comunque protagonista a Wrestlemania 40 grazie al suo intervento post match contro McIntyre, così come negli attacchi successivi che hanno portato avanti la loro rivalità nonostante l’infortunio. I problemi della sua assenza sono limitati e credo per lui sia ormai dovuta una certa gestione, evitando di coinvolgerlo nei match nelle puntate settimanali (ma vanno bene i segmenti fisici) e tenere i suoi incontri come attrazione nei premium live event.
Parlando invece del lottato, non ci possiamo certo lamentare. Anche da giovane e sano Punk non era un mostro sul ring, non è mai stato pulitissimo tecnicamente, ma riusciva a coinvolgere il pubblico sfruttando bene lo storytelling. I due match con McIntyre sono stati più che buoni, non hanno affatto sfigurato nelle card e ora ci aspetta la cosiddetta bella, la sfida che deciderà tutto e che potrà (e dovrà) essere la ciliegina sulla torta del loro feud.
Come contributo diretto, ovvero l’intrattenimento che porta nelle puntate, è stato senza dubbio positivo. La faida con McIntyre nonostante l’infortunio è avvincente, l’odio tra i due è interpretato alla grande al punto da far dubitare sia reale. I match sono buoni così come i segmenti parlati, sono riusciti con il simbolismo pure a rendere importante un braccialetto. Il feud sta aiutando molto lo scozzese, che da dopo il suo turn ha davvero ingranato solo una volta incominciata la rivalità con Punk. Ora io non so chi dei due si aggiudicherà lo scontro decisivo, ma penso che McIntyre ne uscirà comunque bene, il suo status è certo superiore a un anno fa.
Infortuni permettendo, la presenza di Punk in WWE è altamente positiva finora e promette ancora meglio. Il feud con Rollins potrà essere ancora più controverso e divertente dell’attuale con lo scozzese, con entrambi i wrestler che potranno giocare argomenti validi nei promo alternandosi nei ruoli di face e heel. Sui match poi Rollins è una garanzia, riesce a tirare fuori il meglio da tutti e certo riuscirà anche con Punk. Non ci fosse l’incognita della sua condizione fisica, sarebbe tutto perfetto. Nonostante in quasi un anno abbia combattuto finora appena tre match, trovo la sua gestione perfetta e il suo apporto validissimo, una gestione perfetta. Metterlo a combattere in incontri a caso durante le settimane come accaduto a Dynamite lo esporrebbe a un rischio che non avrebbe senso correre.
E voi cosa ne pensate riguardo l’apporto di Punk finora in WWE dal suo ritorno? Se avete voglia di dirmi la vostra vi aspetto qui sotto nei commenti. Alla prossima!
Sergedge – W