Per tanti anni abbiamo chiesto che Raw tornasse a due ore di programmazione e ora, anche se per pochi mesi, siamo stati accontentati. Non è stata una scelta per venire incontro al volere dei fan, ma per vicissitudini dovute al passaggio da USA Network a Netflix. Ora che abbiamo avuto il primo episodio a durata ridotta, a quali considerazioni possiamo arrivare?

La puntata è stata sicuramente buona, con un solo incontro che mi ha annoiato, ovvero il cinque contro cinque femminile, per il resto abbiamo assistito a match intriganti. Lo è stata la prima difesa della cintura da parte di Jey Uso contro Woods perché, al di là della scontatezza dell’esito, ero curioso di vedere lo sviluppo di Xavier che è sempre più vicino al turn, inoltre abbiamo scoperto che Bron Breakker avesse solo finto di aver accettato sportivamente la perdita del titolo Intercontinentale. C’era curiosità per il Good’Ol Fashioned Donnybrok match tra Sheamus e Pete Dunne, incontro fisico che ha offerto spot divertenti. Il main event pure mi è piaciuto, in particolare per i minuti finali in cui Zayn sembrava davvero poter resistere a tutto per provare ad avere la meglio su Gunther.

Oltre agli incontri c’è stato un buon avvio di puntata con Punk che ha salutato i fan dopo il feud vinto con McIntyre e ha fatto intendere che si prenderà una pausa per riprendersi, incrociandosi per poco con colui che probabilmente affronterà a Wrestlemania 41, ovvero Rollins; Seth a sua volta ha lanciato la sfida a Bronson Reed, colpevole per averlo infortunato (in keyfabe) mesi prima. Abbiamo anche avuto un paio di camei di Cody Rhodes, un indizio su chi sarà il prossimo avversario degli Wyatt Sicks (ci sono state le loro interferenze televisive nel segmento che coinvolgeva The Miz fresco di turn heel e Karrion Kross), inoltre sia Rhea che Liv hanno avuto dei segmenti (uno registrato e uno live) con cui mandare avanti la loro rivalità.

In sintesi, alla prima prova dopo più di un decennio, le due ore si dimostrano un ottimo formato per Raw. Lo show è filato dritto e, salvo per il citato match delle donne , ha saputo intrattenere bene. L’analisi è così semplice? Secondo me vale la pena approfondire di più.

È vero che l’episodio è stato piacevole, ma inevitabilmente ci sono stati dei sacrifici. Lo si capisce dall’inizio, quando in sequenza abbiamo Punk che fa il promo dal backstage, così che poi possa intervenire Rollins per il suo senza perdere tempo, e poi arriva Jey con Seth ancora sul ring. Il lato negativo della puntata, il cinque contro cinque, nasce proprio dalla volontà di coinvolgere più ragazze possibile nel poco tempo a loro disposizione. Gli sviluppi di uno dei feud più interessanti come quello di Liv e Rhea sono stati ridotti a briciole, i Wyatt Sicks (che già di loro procedono lentamente) forse con un’ora in più a disposizione avrebbero già anticipato il loro attacco ai nuovi bersagli. Alcuni atleti non si sono visti neanche un secondo, e se McIntyre era a casa per vendere i danni subiti nell’Hell in a Cell, non si può dire lo stesso per gli American Made, l’Alpha Academy, Priest e buona parte del Judgment Day.

Se lo show fosse sempre da due ore, credo che troppa gente meritevole rimarrebbe tagliata fuori o con segmenti ridotti a pochi minuti. Questa è la dimostrazione che il problema non sono mai state le tre ore, ma la qualità per riempirle. Questo è ancora più valido per la maggior parte di noi italiani, che per ragioni di fuso orario non riusciamo a vedere gli episodi in diretta. Recuperandoli il giorno dopo, si può vedere la puntata senza pubblicità, quindi delle tre ore proposte ne vediamo tipo due e un quarto effettive. E mi chiedo cosa accadrà con Netflix. Sulla piattaforma le pubblicità presumo possano essere ridotte rispetto a USA Network o addirittura nulle. Avremo show da tre ore effettive?

In conclusione, questo esperimento del ritorno temporaneo alle due ore sarà interessante. La qualità delle puntate potrà forse rimanere mediamente più alta, però diversi atleti saranno sacrificati per la mancanza di spazio. Quando ci lamentavamo molto delle tre ore, il vero problema era il modo in cui le riempivano.

Sergedge – W