La storia tra CM Punk e la AEW è una delle più travagliate degli ultimi anni, fatta di tanti alti – il ritorno sul ring dopo 7 anni, i match con MJF, Eddie Kingston, Samoa Joe, i due titoli mondiali – e altrettanti bassi – le polemiche con Hangman Adam Page, la rissa con gli Young Bucks e Kenny Omega, le polemiche nel backstage a Collision e il licenziamento dopo la rissa con Jack Perry a All In. E dal suo ritorno in WWE nel novembre del 2023, Punk non ha mai perso occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa sulla sua esperienza a Jacksonville.
“Nessuno capiva il business”
Intervistato da Peter Rosenberg per il Cheap Heat Podcast durante il ComplexCon, CM Punk è tornato a parlare dei suoi due anni nella federazione di Tony Khan. E quando Rosenberg gli ha chiesto se ci fossero dei wrestler della AEW che gli sarebbe piaciuto affrontare prima di andarsene, Punk ha risposto in maniera molto decisa:
“No. Più che altro mi sembra di aver sprecato dei match con alcune persone, quello di sicuro. È quello che è. Alcune persone capiscono come funziona questo business, altre no. Credo che qui [in WWE] tutti capiscono il business.”
Nei due anni passati in AEW, Punk ha combattuto circa 30 incontri, sfidando nomi del calibro di Darby Allin, Ricky Starks, Jon Moxley, Will Hobbs e Daniel Garcia, ma affrontando anche nomi meno blasonati come QT Marshall, Lee Moriarty, Matt Sydal, Shawn Spears e Bobby Fish. Che si riferisse proprio a quest’ultima categoria di nomi? Oppure ci sono altre storie che non conosciamo?