Il tanto atteso Premium Live Event di Novembre, ossia Survivor Series War Games, è alle porte. Sabato notte, in territorio Canadese, i wrestler della WWE si affronteranno in diverse modalità di incontro, tra le quali spicca (com’è ovvio) il 5 contro 5 nella gabbia. Il War Games match appunto. Come l’anno scorso, ne avremo due in opera: Quello maschile e quello femminile. Questo evento lo si aspetta da circa un anno, da quando The Rock ritornò in pompa magna annunciando di voler prendere il proprio posto a capo tavola. Dopo sappiamo tutti ciò che è successo, abbondantemente spiegato anche in un interessante documentario prodotto dalla Compagnia riguardo i retroscena di quel periodo, con la dirigenza che voleva un Main Event a WM XL e il pubblico un altro. Se avessimo chiesto in quei caldissimi momenti del 2023 quale sarebbe stato lo scenario di questo sabato notte, buona parte dei fans avrebbe risposto così: Da un lato Roman Reigns e la sua Bloodline, e dall’altro The Rock a capo di una stabile tutta sua. Ahimè, gli scenari saranno diversi il 30 Novembre, avendo preso Solo Sikoa il posto della megastar di Hollywood. Ciononostante le speranze di vedere The People’s Champion durante l’evento non sono del tutto sopite, anzi; Il suo arrivo sullo stage è quotato, per molti, ad 1,01.
Ritornando ai due War Games match, la definizione di quello femminile è arrivata quasi inaspettatamente. Perlomeno per me. Infatti, man mano che le settimane passavano, veniva aggiunto un tassello al puzzle, finendo per creare questo quadro finale che, se non supera in hype il suo equivalente maschile, quantomeno lo eguaglia. Ne faccio particolare menzione perché si fatica a tener testa alla storia della Bloodline di questi tempi. Tutto è Bloodline, e tutto cresce sotto la sua ombra. E invece, in maniera del tutto sorprendente, il 5 vs 5 della controparte femminile è altrettanto solido ed accattivante, in termini di costruzione e qualità. Peccato solo per la defezione di Cargill, rimossa all’ultimo momento per via di un infortunio. Era tra le poche che attendevo di vedere in questo contesto speciale, fatto di acciaio e distruzione. Sarei stato curioso di scoprire se, e come, la sua forza devastante si sarebbe coniugata con una tale contesa. Magari l’avrebbe aiutata nel salto di qualità che la lottatrice merita pienamente, soprattutto per le evidenti migliorie sul ring. Esclusa lei, ed è scontato, attendo con bramosia il ritorno sul ring di Rhea Ripley. Una delle pochissime donne lottatrici in grado di segnare distintamente un “genere” di personaggio. Vedrete che, dopo di lei, sarà usuale riferirsi ad una lottatrice come “lotta alla Rhea Ripley”, oppure “si comporta alla Rhea Ripley”.
Infine c’è quello che per molti è il piatto principale: Bloodline vs Bloodline 2.0. O, se volete, la copia tarocca contro l’originale. Non sento la mancanza di un The Rock, soprattutto per l’egregio lavoro svolto da Sikoa e co. La sua Bloodline è riuscita ad affermarsi come temibile, nonostante alcuni errori e scelte evitabili, e come avversaria all’altezza della situazione. Complice anche la presenza di Fatu, unico vero baluardo contro lo strapotere di Roman. L’inserimento di Reed, anche se a molti è sembrato un pelino forzato, è in realtà in sintonia con quanto ci ha raccontato il suo personaggio negli scorsi mesi: Il forte desiderio che ha di rivaleggiare con i top name della Compagnia. L’inclusione dell’australiano tirava con sé l’ovvia aggiunta di Rollins al match che però, contrariamente ai pronostici, ha deciso di rimanere fuori dalla competizione. Qui ho apprezzato la fedeltà alla narrazione fatta dal team creativo che ha mostrato, oltre che coerenza, una buona dose di coraggio. L’arrivo invece di Punk in difesa di Roman è, forse, più digeribile, ed aumenta ancora di più le attese alla vigilia di questo scontro. Un PLE da non perdere dunque, come molti suoi predecessori, che mostra ancora una volta come l’asticella in casa WWE continui ineluttabilmente ad alzarsi sempre più.