Con Final Resolution agli archivi e una nuova edizione di Genesis in arrivo, vi è una sola certezza, Tessa Blanchard di nuovo in TNA.

Mettiamo per un attimo da parte Joe Hendry e la sua rincorsa titolata in vista del prossimo PLE (ve lo avevo detto mesi e mesi fa ed ora eccoci), passiamo invece al ritorno che ha spiazzato non solo i fan TNA, ma un po’ tutto il wrestling web.

Il primo percorso della “Undeniable” nella compagnia è durato due anni completi, primavera 2018-primavera 2020; un regno da Knockouts World Champion di tutto rispetto, un match straordinario contro Gail Kim uscita dal ritiro proprio per lei e infine lo sviluppo del concetto intergender con tanto di conquista del titolo mondiale.

Tutti punti importanti, tutti punti che, nel bene o nel male, hanno scritto la storia della federazione e del wrestling.

Il regno da campionessa Knockouts ha espresso il valore e il potenziale di Tessa, brava sul ring e realmente accattivante nel personaggio, un profilo perfetto, molto più funzionale e credibile anche di una “The Man” come Becky Lynch in quel periodo.

La sfida contro Gail Kim di Rebellion 2019 ha alzato l’asticella. Gail è una Hall of Famer, una leggenda per la compagnia e una leggenda, mai riconosciuta abbastanza, per tutto il mondo femminile. Quel match è forse uno dei punti più alti inerenti le donne e, se devo essere onesto, non solo per il mondo TNA.

I match intergender, prima partiti quasi per divertimento contro Disco Inferno, si sono sviluppati nel corso di quel 2019 in un accesa faida con Sami Callihan e i suoi oVe… il tentativo di conquista del titolo X-Division a BFG, la vittoria nelle eliminatorie con rull up (bruttissimo da vedere e da credere) su Brian Cage e infine la vittoria del titolo mondiale proprio su Callihan a Hard To Kill 2020.

In chiave mark un percorso straordinario, ma in chiave smart trova le sue pieghe.

Come ho spesso dichiarato fin dai primissimi episodi del Pro Wrestling Culture podcast, i passi di Tessa sono stati tutti coerenti nella scrittura, ma la coerenza non è obbligatoriamente sinonimo di correttezza.
Un arma a doppio taglio e forse usata da Don Callis e Scott D’Amore per tentare una risonanza mediatica assente in quegli anni anche a causa della nascita della All Elite Wrestling.

A suo tempo mi sono trovato costretto ad accettare la cosa, forse lo farei di nuovo, ma una cosa è accettare, ben altra è avere il potere di scrivere e cambiare la questione.

Immaginiamo una Tessa vincitrice su Sami senza alcun titolo in palio… una questione diversa, ragionata meglio e forse meno distruttiva per il “DRAW”.

Il fulcro dell’articolo è però ben altro…

Tessa è un potenziale enorme, una pro wrestler allucinante e, al tempo stesso, una persona tremenda capace di distruggere rapporti umani e sentimentali in modi non propriamente esemplati, rifiutarsi di lavorare per la TNA dopo aver avuto in cambio ben oltre le più classiche e rosee aspettative, offendere colleghe con parole a sfondo razzista, essere una bulla.

Tutti questi punti hanno però portato la stessa lottatrice a perdere le più grandi chiamate della carriera, da un contratto con la WWE svanito a una chiamata della AEW mai arrivata e chissà se proprio l’ultima porta sbattuta in faccia targata Womens of Wrestling, abbia portato la Blanchard a cambiare.

Non so se è scattato qualcosa in lei e sicuramente lo scopriremo nel corso dei prossimi mesi ed eventi, ma come detto anche da Booker T nel suo podcast, lasciamola lavorare con la speranza di vederla riprendere in mano la sua carriera e magari cercare di non perdere ancora una volta la “grande chiamata”.

La compagnia, dal canto suo, doveva operare al più presto per salvaguardare anche il proprio starpower a causa delle uscite ormai prossime di tre top star quali Mike Bailey, Josh Alexander e la miglior Knockout degli ultimi quattro anni, Jordynne Grace.
Una scelta comprensibile sotto un punto di vista aziendale, coraggiosa in termini di prodotto e business vero e proprio.

La mossa è stata fatta, ora la “palla” è nelle mani della “Diamante”.

La redenzione di Tessa Blanchard, ora o mai più.

Qualora vogliate restare sintonizzati con il sottoscritto, vi segnalo un nuovo episodio del Pro Wrestling Culture podcast reperibile nella schermata Spotify sottostante e nel nostro canale YouTube.