Sting ed Angle, seppur con una percentuale leggermente diversa, sembrano avviarsi sempre più al “grande passo” verso la WWE. Quali le possibili aspettative future per queste due leggende? Più inaspettato di un Napoletano che si chiama “Sardo”, ecco a voi l’editoriale di oggi!
Questi due wrestler hanno avuto, o stanno avendo, un ruolo decisamente particolare all’interno della TNA. Sting è stato per anni l’attrazione principale, la leggenda dal glorioso passato che ha deciso di rimanere in TNA tutti questi anni per fare la differenza. Kurt Angle invece è di fatto stato “esiliato” dalla WWE in un contesto fatto di preoccupazioni e malumori dopo un feud con Cena ed un regno da Campione del Mondo, approdando in TNA al pari di un conquistador in Sud America, fornendo alla federazione di Orlando quello starpower di primissimo piano che, in quegli anni, mancava decisamente. Ma questi due personaggi sono così “ingombranti” da dover essere trattati separatamente, dunque partiamo da Sting.
L’Icona ha avuto sempre un ruolo centralissimo nella TNA, come valuable player nei momenti in cui avversari di livello in vista non ce n’erano in zona Main Event, come leggenda in grado di mandare over giovani talenti quando la situazione lo richiedeva, come Campione trainante nei momenti di penuria creativa e come figura autoritaria quando richiesto dal booking team. I problemi in TNA, per Sting, sono cominciati a mio avviso il 4 Gennaio 2010.
Legatissimo alla famiglia Carter ed in particolare alla Presidentessa Dixie, Sting ha vissuto la rivoluzione creativa della TNA (o involuzione?) in questi ultimi quattro anni a volte combattendo contro illogicità ed altre volte subendo gestioni del suo personaggio davvero strane. In particolare, ricordo con estremo disappunto il suo feud con Hogan a Bound For Glory, con Sting impegnato nel far emergere “The Real Hulk Hogan” futuro GM di Impact! e cancellare gli Immortals dalla cartina creativa della TNA…Sting da quel momento ha avuto un ruolo di “leggenda di secondo piano”, di vice-Hogan, svilendo la sua figura di Icona-autoritaria una volta affiancato all’enorme personaggio di HH.
In seguito Sting ha assunto un ruolo bookato sempre in modo estremamente simile, seppur pieno di valore, ossia l’incarico di mandare over il top heel di turno Bully Ray, Bobby Roode e Magnus nello scontro generazionale tra Leggenda-YouStillGotIt e giovani leggende del domani. Adesso per l’Icona sembrerebbero aprirsi le porte della WWE, per la prima volta nella sua carriera.
L’ultracinquantenne Stinger da questa mossa avrebbe solo ed esclusivamente da guadagnarci: con due o tre match di rilievo potrebbe essere tranquillamente annoverabile nella Hall Of Fame, visto il ruolo “universale” assunto dall’arca della WWE, senza contare l’apporto essenziale che potrebbe portare al network, oppure alla creazione di un DVD monografico con annesso merchandising spinto. Tutto però sembrerebbe legato, almeno secondo quanto si legge sull’argomento, a quei due o tre march a cui facevo riferimento.
John Cena, Undertaker, Orton, CM Punk e Daniel Bryan potrebbero essere tutti incontri appetibili per Sting, ancora wrestler attivo in TNA…tuttavia la WWE non potrebbe mai permettere ad una Leggenda di presentarsi vestito da jobber (con una maglia nera XXL), dunque la condizione essenziale per l’approdo a tali match potrebbe ed anzi dovrebbe essere uno stato di forma quantomeno in grado di permettere a Sting di combattere senza maglietta, considerato anche l’essenziale aiuto che il facepaint riesce a fornire in termine di “ringiovanimento” del personaggio. Discorso completamente diverso, invece, quello riguardante Angle.
Kurt è stato per molto tempo “The Man” in TNA, creando momenti da brivido come la testata a Joe, il loro attesissimo match, la faida con Jarrett, quelle con AJ Styles ed il meraviglioso Three Stages of Hell con Desmond Wolf (aka Nigel McGuinnes in ROH), uno degli incontri più belli ed avvincenti mai disputati da Angle, assieme a quelli con HBK in WWE e pochi altri. Ultimamente, però, qualcosa è cambiato.
Dopo la follia di voler partecipare alle Olimpiadi di Atene, Angle sembra essere “invecchiato” all’improvviso. Il ritmo dei suoi match è drasticamente calato, e nonostante un perenne stato di eccellenza che non finirà mai di lasciare la magia che questo wrestler è in grado di creare sul quadrato (non ultimo lo steel cage con Roode a Genesis), le preoccupazioni per il suo altalenante stato di salute a lungo termine rimangono, invece, costanti. E condizioni fisiche a parte Angle ha, purtroppo, dato prova nel corso degli ultimi anni di essere un fantastico performer ma un uomo afflitto da problemi di natura piuttosto seria, come l’alcolismo. Ne sanno qualcosa i guard rail di Pittsburgh ed il suo profilo Twitter, più piratato della Perla Nera, almeno secondo lui.
Proprio per questo temo che la WWE possa nutrire più di qualche remora sulla sua capacità di lottare restando “pulito”, e temo anche che la paura che Angle possa non passare i test fisici della WWE possa essere reale. Certo, mi farebbe estremamente piacere, come detto dallo stesso Angle in una recente intervista, vedere un match tra lui e Punk, oppure tra lui e Bryan. Tuttavia vedere questo quarantaseienne che fa moonsault dalla cima di una gabbia più o meno da dieci anni mi fa pensare a due cose: a quanto questa persona sia vogliosa di eccellere ad ogni costo (il che lo ha reso uno dei più grandi di sempre), ed a quanto sia forse intimamente inconsapevole del prezzo che dovrà pagare, o che sta già pagando, dal punto di vista fisico. Per questo credo che le mie paure, forse, possano essere condivise da chi dovrebbe decidere del futuro di Angle come wrestler attivo in WWE. Un ruolo di trainer ad NXT gli starebbe stretto come un pantalone taglia 44 a Bud Spencer, diciamolo.
Ben venga uno Sting in forma dunque, e ben venga anche Angle, ma solo in caso di superamento favorevole dei test fisici a cui potrebbe essere sottoposto: è giusto e sacrosanto che due leggende del loro calibro possano esser parte del fenomeno globale che è la WWE, una volta assolti tutti i doveri possibili ed immaginabili verso la sua eterna (e lontanissima) seconda. Che questa sia la volta buona.
NM Punk