Esattamente dieci anni fa, Summerslam 2004, alla fine del main event del secondo pay per view in ordine di importanza nell’annata WWE, Randy Orton alzava al cielo la cintura dei Pesi Massimi. All’epoca voleva dire essere campione del brand di Raw, il tutto mentre John Cena ancora non era arrivato al top e si faceva “aiutare” nella sua lunga faida estiva con Booker T.
Ricordo con piacere quell’evento per ragioni anche personali, ma soprattutto per la vittoria di Orton, che non nascondo essere stato all’epoca uno dei miei favoriti. Dopo una decade, è sempre lì, non esattamente nel main event, ma comunque vicino.
Orton con Cena e a periodi alterni Batista e Lesnar, sono stati la prima generazione di wrestler “nati” dopo la Monday Night Raw, che hanno vissuto in un epoca di pace; “prodotti” direbbe qualcuno. Ma questo non vuole essere una rilettura in chiave storica ma utile per contestualizzare al meglio il dove, come e perché Randy Orton si ritrova in un’infinita sabbia mobile. Dove ci da l’impressione di fare un gran baccano, pur rimanendo fisso nello stesso punto da anni.
La faida con Roman Reigns potrebbe essere letta in vari modi, il meno positivo punto di vista dell’ex Legend Killer, è sicuramente quello che lo vede ormai giunto a quel punto della carriera nella quale ha il ruolo di mandare over i nuovi. Assurdo se si pensa che si tratti di un ragazzo che ha sì dato tantissimo alla WWE, ma a trentaquattro anni può ancora offrire altrettanto.
Non spaccate il capello in quattro, so anch’io quanto sia poco adattabile ai molti lottatori del roster e sappiamo che dopo la faida con Christian non è più riuscito a esprimersi a quei livelli; ma se si valuta dal punto di vista dell’affidabilità, lì ha pochi rivali. Ormai il ragazzaccio che fa stravizi e colpi di testa è un lontano parente, Orton dal punto di vista professionale è stato capace di trovare l’equilibrio necessario. Nonostante ciò il suo match di Summerslam, sarà il primo tassello del mosaico che si completerà a Wrestlemania 31 dove Roman Reigns, infortuni a parte, dovrà legittimarsi come nuovo main eventer.
Il vero problema per Orton non quello di vincere o perdere le faide, vendere o non vendere merchandising, essere o non essere nei main event degli Special Events, ma il fatto che ormai vive on screen senza un reale obiettivo. Durante il promo di HHH, prima che entrasse Brock Lesnar, chi ha pensato per un secondo che potesse andare a sfidare John Cena per i titoli? Nemmeno lui dallo sguardo. Se da un lato questo suo utilizzo permette di dare spessore e profondità al roster, dall’altro il rischio è che senza un punto di arrivo possa perdersi nell’anonimato senza che nessuno se ne accorga…