Daniel Bryan, intervistato per conto del sito Alternative Nation, ha espresso la propria opinione sull'ormai celeberrima intervista di Vince McMahon, andata in onda sul WWE Network, nella quale il Chariman in persona invitava i più giovani membri della locker room a sforzarsi maggiormente per raggiungere il successo:
"E' buffo perché, se non vado errato, una delle cose di cui egli ha parlato è stata di come la MIllenial Generation (neologismo con cui si fa riferimento ai nati fra i primi anni'80 e la prima metà degli anni 2000, ndr). non abbia alcuna ambizione. E' buffo perché la WWE sottopone le superstar di maggiore successo ad una serie di test sulla personalità in cui viene valutata la brama di potere e tutte queste altre cose. Anch'io l'ho affrontato e, tra gli altri, uno dei campi di valutazione era proprio l'ambizione e la cosa buffa è che io abbia ottenuto il punteggio più basso che l'esaminatrice avesse mai riscontrato. Utilizzano una scala di valori espressi in percentuali e, quindi, da 0 a 100, io avevo ottenuto 1 in quanto ad ambizione.
E' stato divertente perché l'esaminatrice mi fa: "Come diamine è possibile che tu abbia tutto questo successo se, a quanto pare, sei privo di ambizione?" Al ché, io le risposi: "Beh, ecco una falla nel vostro test. Non ambisco ad ottenere ciò che la società reputa importante, come i soldi e altra roba del genere. Io, piuttosto, ambisco soltanto ad essere il migliore wrestler che posso essere e, inoltre, penso che ci sia una discrepanza generazionale che porta la generazione precedente, erroneamente, a ritenere che la nostra generazione sia priva di ambizioni. Semplicemente, la nostra generazione vuole cosa diverse rispetto alla sue (quella di Vince McMahon, ndr) e penso che, più in generale, sia una cosa che riguardi l'intera società nel suo complesso. C'è una generazione più vecchia che dice ai più giovani : "Voi dovreste volere questo, questo e quest'altro." Invece, nella nostra generazione, molti di noi dicono: " No, non vogliamo niente di tutto ciò, vogliamo qualcosa di diverso e, per di più, molte delle cose che voi volete, sono la causa degli problemi che affliggono il mondo ai giorni nostri. Sentiamo il bisogno di modificare la nostra scala di valori." Ecco, è cosi che stanno realmente le cose.
Il problema, però, è che non tutti avvertano l'esigenza di puntare i piedi per terra e dire: "No, questo non è ciò che voglio, non voglio fare queste cose. Questo sono io, ed è così che voglio presentarmi in televisione, ecco come vorrei essere in WWE, è questo il mio modo di vedere il professional wrestling ed è così che vorrei essere." Le persone dovrebbero avere il coraggio di dire queste cose. Ma c'è un altro ostacolo; Vince parlava di come l'Attitude Era fosse molto differente rispetto al prodotto attuale; beh, se non ci fosse stata la WCW, sono sicuro che le cose non sarebbero state poi così diverse. Allora, i wrestler avevano il potere di dire "Ehi, non voglio fare questo e, se mi licenziate, bene, andrò in WCW e farò gli stessi soldi." Oggi, però, uno scenario del genere non è più possibile. Soltanto chi non ritiene indispensabile la WWE per la propria vita può dire: "Beh, io dirò che voglio fare questo, mal che vada prendo le palle e le riporto a casa". In questo caso, però, è necessario avere un progetto, una volta riportate riportate le palle a casa, il che è difficile, soprattutto quando si ha una famiglia da mantenere. In ogni caso, sì, ho trovato quel podcast molto interessante. E' stato un'interessantissimo viaggio nella mente di Vince McMahon; lo trovo indubbiamente affascinante."
Fonte: LordsOfPain.net & ZonaWrestling.net