WrestleMania 31

Lo show di Santa Clara al Levi's Stadium è già storia. Soddisfatti, insoddisfatti, sopra le aspettative, sotto le aspettative…ovviamente ci racconta come è andata KingHunter7 con le pagelle di Wrestlemania 31:

Intercontinental Championship Ladder Match- Dean Ambrose Vs. Daniel Bryan Vs. Dolph Ziggler Vs. Luke Harper Vs. Stardust Vs. Wade Barrett (C) Vs. R-Truth: 6
Minimo sindacale con il placet di Cgil-Cisl e Uil. La WWE non voleva bruciare il pubblico con troppo spettacolo e ha tenuto il freno a mano tirato ai suoi atleti: in sintesi, vince Danielson (protetto il più possibile da spot pericolosi, la WWE non vuole rischiare di perderlo per altri mesi) che si prende il contentino assieme a tutti i suoi fan; Ziggler sfiora il successo e ora potremo pregustarci match da kamasutra con l'American Dragon; Dean Ambrose non vince mai ma questa sconfitta è derubricata per l'infortunio venduto sulla scala; Harper ha movenze molto interessanti per quella stazza in un match del genere; Stardust e Barrettrestano mezze comparse; R-Truth passante per caso. Vedremo cosa succederà attorno alla cintura: ottima la scelta di onorarla un po' con campioni blasonati ma il pericolo di intasare l'uppercarding e deragliare in troppi cambi di titolo senza senso (come fatto negli ultimi mesi soprattutto) può presto diventare una lama a doppio taglio.
Winner and NEW IC: Daniel Bryan

Randy Orton Vs. Seth Rollins: 6,5
Incontro solido, ben condotto da Rollins e con un paio di lampi (le Rko volanti di Orton) che danno un quid in più. L'ex Shield ha superato questa prova del fuoco: ha saputo interagire con l'Orton face (ovvero il worker più monotono della storia dopo Kevin Nash) con variazioni sul tema; anche le mini interferenze della Coppia di Fatto sono riuscite a cambiare ritmo e il solito copione del wrestler che "sente le voci in testa". Il piatto per proseguire il feud attorno alla cintura di campione è apparecchiato (Orton ha battuto pulito il campione e chiederà un match titolato) e l'inserimento di Reigns (quindi permettendo a Orton di non fare il face puro) può aprire più porte in chiave di storyline: vanno solo scritte. La chiave è non ripetere le stesse cose all'infinito: gli equilibri tra un neocampione, un top card designato e poi rimandato e un veterano poco incline a piacere da buono sono difficili da mantenere senza strappi.
Winner: Randy Orton

Sting Vs. Triple H: 6/7
La storia la scrivono i vincenti. Un clichè che Vince McMahon non vuole mai sgarrare: WWE batte WCW per la miliardesima volta. Dall'Invasion (occasione gettata alle ortiche) in poi non c'è stato modo di convincere la dirigenza di Stamford a concedere almeno una patta agli ex wrestler di Atlanta. Questa volta non è stato diverso: Sting ha tutte le attenuanti del caso (l'età, l'inferioritá numerica) ma a sorridere è HHH. Chi poi non ha apprezzato l'incontro o non ha capito il business o segue questa disciplina da poco tempo: di fronte i più aziendalisti tra i wrestler degli anni '90. Due che hanno sì usato il loro potere per scopi personali ma che hanno saputo donarsi alla propria federazione in ogni modo possibile; chi invece, come il sottoscritto, ha sfondato la fatidica quota trenta (e segue da un ventennio ben abbondante il wrestling) deve aver applaudito. I due non hanno più il vigore di un tempo ma sanno raccontare una storia con due sguardi; e le interferenze di DX e nWo erano piuttosto scontate ma di grande impatto emotivo per chi ha vissuto la guerra del lunedì sera. È mancato Flair all'angolo di Sting, senza spiegazioni. Avevo un sogno: Goldberg. Ma il suo cachet e il pessimo rapporto con HHH e la WWE in generale deve avere fatto il resto. Epico lo scontro tra mazza da baseball e sledgehammer, simboli di giustizia e soprusi: la battaglia è vinta dal bene, la guerra dal male. Imbarzottenti le entrate: HHH spesso si concede a tamarrate fuori dall'ordinario (ricordate l'ingresso da vichingo contro Cena). E se questo sarà l'unico incontro di Sting su un ring WWE (resta in me il desio di vederlo contro Undertaker) è corretta anche l'anacronistica stretta di mano tra i due nemici: non ci sarebbe stato altro modo di rendere omaggio ad un'icona di questo sport che nulla avrebbe aggiunto nel suo palmares con una vittoria contro Triple H (che invece deve consolidare il suo status per la storyline dell'Authority). Questo risultato è stato il "Best for business".
Ps. Sappiate che io ho amato anche Bret Hart Vs. Vince McMahon: mi piace il trash vintage
Winner: Triple H

Aj Lee & Paige Vs. Bella Twins: 6-
Non avrei problemi a dare spazio alla categoria femminile se le lottatrici fossero in grado di eccellere. E le Bellas non lo sono (Ma non provate ad invocare "killer" Ronda perchè da sola e con un braccio dietro la schiena batterebbe l'intero roster insieme; mica male invece l'idea di un tag team match contro Lita e Trish). Si avvicinano alla sufficienza per la voglia che ci hanno messo e per quella mezza lacrima sulle gote di Paige (in fondo con una vittoria a WM ha coronato il sogno di una vita) che mi ha fatto venire ancora più voglia di renderla mia per una notte sul ring del Performance Center di Orlando (sono malato, lo so)
Winner: Aj Lee & Paige

United States Championship – John Cena Vs. Rusev (C): 6/7
Alla faccia di chi dice che John Cena non sa combattere: Cena è un ottimo worker che porta in scena un personaggio noioso come Romeo, dal buonismo straziante come Spiderman, ligio al dovere come un soldato fedele alla bandiera; sostanzialmente Gesù Cristo. In un feud che sa tanto di Rocky IV, Rusev esce battuto ma non sconfitto con un ingresso da ganzo: la sua imbattibilità è durata circa un anno ma ha dimostrato, facendomi ricredere, di poter valere una posizione nobile in una card importante; adesso per lui però viene il difficile: dovrà dimostrare di poter camminare con le proprie gambe, senza un catalizzatore di attenzioni come Cena e senza Lana al suo fianco. Perchè se Johnny Boy si è preso anche in quel di SF, patria di progressisti e omosessuali (e città dei miei amati 49ers che da quest'anno sono tornati in disgrazia), una sonora strigliata di fischi (e il canonico "John Cena sucks!), è apparso altresì evidente che Lana è sacrosantamente over: troppa gnagna in una sola donna. Il finale scopre le carte per il prossimo futuro: litigio tra manager e protetto, Lana libera di girare il film e Rusev alla sua personale prova del fuoco. Sul discorso cintura fate pure copia incolla da sopra: come per Danielson ci dovrà essere un progetto intorno, possa essere anche unificare i due titoli per la completa fusione del roster.
Winner and NEW US Champion: John Cena

Undertaker Vs. Bray Wyatt: 6
Siamo all'ultimo atto per Taker: da oggi è iniziato il conto alla rovescia verso il suo ritiro. 52 settimane, 365 giorni, 376581277 ore all'addio del wrestler più longevo (a tali livelli di eccellenza) e iconico della storia del business. La volontà di fargli disputare un ultimo grande match è evidente: il desiderio di umanizzarlo una volta per tutte anche. La Streak non esiste più ma l'atmosfera che si respira quando il Becchino entra on stage resta unica. Troppo rispetto è dovuto a questo signore. Un rispetto visto nitidamente negli occhi di Bray prima del match (avrebbe combattuto anche senza caviglia) e negli applausi dei tifosi che tributano l'ennesima standing ovation dopo un incontro assolutamente normale. Unico vero sussulto emotivo: il "ragno" da esorcista di Bray e la "risurrezione" di Taker. Se dico peggior incontro di Taker a WM sbaglio perchè incrociò Giant Gonzales: ma la sostanza è che dal rientro del Becchino a WM20 contro Kane il suo standard era stato ben superiore. Wyatt esce con una caviglia girata, la certezza di non sapere condurre un incontro e una nuova sconfitta dopo quella rimediata da Cena nel 2014: se c'è uno sport dove il rating W/L non conta è proprio questo ma, come per Dean Ambrose, prima o poi la big W deve arrivare.
Winner: Undertaker

WWE World Heavyweight Championship – Roman Reigns Vs. Brock Lesnar (C): 7+
Ho apertamente criticato il tipo di droga assunta dai bookers della WWE per anni ma questa volta sono stati perfetti. Hanno vinto tutti: Tyler che si porta a casa la cintura e incassa i dividendi di 10 mesi da assoluto protagonista; Brock che non perde credibilità (nonostante la spruzzatina di sangue) dopo aver maramaldeggiato su quel bestione di Roman come se fosse un moscerino e non un energumeno di 140 kg; e Reigns che non viene linciato per volontà popolare per aver vinto una cintura per cui non è oggettivamente pronto (dopo aver resistito a ben 3 F5, il numero che spaccò Undertaker). Preoccupante però come la WWE debba per il secondo anno di fila rovistare nel piano B dopo avere zappato la programmazione. La perfezione nel booking sta nella decisione di non far incassare Tyler a fine incontro ma durante, senza quindi dare un vincitore e un vinto: quando i due sono sfasciati e Tyler ha quindi gioco facile a "Stompare" a destra e manca (ma per vincere ha bisogno di una spear di Roman su Brock). Strana atmosfera quella sul ring: non fuori, i fischi per Reigns erano aspettati come incontrare una prostituta sulla Binasca a mezzanotte. Tagli sulla fronte e sulle guance di Brock, incontro al limite dello stiff (poco usuale in WWE, bisognerà capire se voluto o per nervosismi alla Sheamus), risatine da masochista per Reigns, sfottò di Lesnar ("Suplex City Bitch" mi ha fatto morire) e infine sangue a fiotti. In tempo di Pg grasso che cola, impossibile impostare il match in maniera diversa tra due monoliti di muscoli come questi.
Pronostico a lunga gittata: tra tre anni, quando il contratto di Brock scadrà, il suo ultimo match sarà contro Reigns. E Brock perderà pulito.
Winner and NEW WWE World Heavyweight Champion: Seth Rollins

PPV: 6,5
Una discreta edizione di WM che però paga l'assenza di un match candidabile a MOTY. Era il limite di una card buona ma costruita con i piedi: nessun incontro one-to-one con performer all'apice o worker da eccellenza completa (chessò, aggiungere un Kurt Angle da gettare contro Danielson per avere lo show stealer). È il punto zero: la nuova generazione che prende il sopravvento nel main event. Di contro una buona qualità complessiva nel lottato che però stride con altre scelte: si sarebbe potuto concedere più tempo all'opener o a Cena/Rusev invece che allungare la brodaglia di The Rock in virtù delle precarie condizioni di Wyatt. Ma il prodotto WWE mi sembra sempre meno incentrato sul wrestling e sempre più sul marketing. E il cameo di Ronda ne è la prova: non è un WM Moment finchè la bionda amazzone non sarà tesserata WWE. Andare in climax con uno dei volti della UFC (che non è concorrenza diretta, ma si avvicina molto) è aberrante.
Ultima nota, la location: bene tornare agli stadi (dove vige un'acustica diversa, meno schiamazzante ma di medesima intensitá), male optare per la costa Ovest all'aperto; il problema non era il sole di inizio PPV, ma le mancate tenebre di fine show.