Torniamo a girare l'Italia dopo un mese di pausa. Questa volta ci troviamo nella Fatal Verona dove avrò il piacere di incontrare uno degli atleti più in vista dell'ultimo anno: David Graves!
Estremamente cattivo, uno dei nuovi capisaldi dell'hardware italiano quanto wrestler tecnico capace di mosse fuori dal normale. La distinzione hardcore apportata da questo ragazzo non toglie che sappia lottare anche incontri sena oggetti contundenti di mezzo, anzi ha dimostrato di essere un lottatore in piena regola sfidando prima Brutus e poi Kyo Kazama negli ultimi show della rinata FCW.
– Quando hai iniziato a fare wrestling e da dove sei partito? Chi o cosa ti ha convinto?
Ho incominciato nel 2009 nel polo veronese della ICW. Come head trainer c'era massimo panico, e tra gli allievi figuravano shock, ogm, maschera d'argento, manuel bottazzini e johhny puttini e molto spesso venivano a dare utili consigli psycho mike e crazy g. Ancora oggi ho un bellissimo ricordo di quel periodo che mi ha dato molto,. Sinceramente non mi ha convinto nessuno, semplicemente sono cresciuto insieme al wrestling e appena ho avuto la possibilità di provare l'esperienza in prima persona mi sono buttato. Tanto che precedentemente
– Il primo impatto col ring com'è stato? Raccontaci il tuo debutto…
Il primo contatto con il ring è stato nel 2009 grazie a Massimo Panico che credeva molto in me, mi permise di fare un piccolo segmento a Verona in uno show ICW dove dovevo fermare Kobra e Mr. Excellent. Ricordo che è stato tutto così veloce e ne avevo prese tamente tante che non mi sono reso conto di niente.
– Come è stata recepita questa tua scelta in famiglia? Ti hanno supportato o ostacolato? Chi ti ha aiutato di più fuori dal tuo nucleo familiare?
Diciamo che anni fa non erano proprio felicissimi della mia scelta, ma non mi hanno ostacolato. Fortunatamente negi ultimi tempi sono molto piu vicini a me in questo percorso. La persona che sicuramente mi ha aiutato di piu è la mia fidanzata Valentina, che mi ha dato la forza di riprendere dopo un lungo stop, tant'è che non avrei mai pensato di essere dove sono ora e sicuramente molto merito è suo.
– Chi vorresti sfidare tra atleti stranieri e italiani?
Allora sicuramente Brutus, che ho affrontato da poco, era fra gli atleti che volevo affrontare e vorrei affrontare ancora. Altri atleti Italiano con cui vorrei lavorare sono sicuramente The Greatest che considero tra gli atleti più completi in Italia, Iceman con cui potrebbero venire fuori scintillle e Psycho Mike che ritengo uno dei pioneri dell'hardcore in italia. Per quanto riguarda gli atleti stranieri il sogno sarebbe Chris Hero per un gran match di puro wrestling. Se la componente hardcore dovesse predominare, sicuramente Jimmy Havoc (non perchè sia suo fan, ma perchè mi piacerebbe confrontarmi con lui.)
– Cosa pensi del panorama attuale italiano? Quali i pregi e quali i difetti?
Allora il panorama italiano è sicuramente in crescita, il livello medio si è alzato notevolmente. L'unica cosa che non riesco a capire è perchè si debba lottare una guerra tra poveri quando ci si potrebbe aiutare a vicenda per fare crescere il prodotto made in Italy. Indubbiamente c'è ancora molto da lavorare ma ci sono tanti progetti interessanti, su tutti quello della rinata Fcw dove grazie a TG e chi collabora con lui si sta assistendo a show di ottimo livello. L'ASCA è un altra realtà che sta permettendo a molti atleti italiani di confrontarsi con atleti stranieri e di provare a costruire eventi mai visti in precedenza come ad esempio il best in italy. C'è poi la ICW che rimane una realtà consolidata.
– Che consiglio ti va di dare a chi si avvicina a questa disciplina?
Di lasciare stare…. ahaha scherzo! Sicuramente chi si sente il fuoco dentro è giusto che provi ad affrontare questa avventura che si chiama wrestling. Sicuramente c'è da sudare per diventare un wrestler, io stesso non mi considero ancora un lottatore fatto e finito, ma c'è la possibilità ora più che mai di provare a diventare un pro wrestler, perchè non c'è sensazione migliore di salire su un ring e vivere il proprio sogno e portare il pubblico assieme a te per un esperienza sempre unica e irripetibile.
– Hai mai pensato all'estero come tappa della tua carriera?
Indubbiamente