Parafrasando ciò che una volta disse qualcuno più vecchio e saggio di me “ognuno di noi cova sempre dentro di sé l’amore per un wrestler-sega“.
Insomma, sono sicuro che ognuno di Voi, cari lettori, nutrirà una perversa ammirazione per qualche lottatore che non si può definire come il classico talento, il campione assoluto che brilla in mezzo ai più.
Ci vuole poco, infatti, a sostenere di apprezzare i vari Bryan, Styles, Rollins e, perfino, Reigns, ma ci vuole vero coraggio ad affermare che uno dei propri beniamini sia Zack Ryder o Karl Anderson.
Ecco, nel mio caso, in un angolo buoi del mio pensiero, poco oltre quella ipocrita barriera di chi questa disciplina la deve commentare, si cela una preferenza viscerale e immotivata per Tyler Breeze.
Ora, sono conscio del fatto che il buon Tyler, al netto di un work rate di medio livello e di un carisma sufficiente, non sia un fulmine di guerra ed era evidente che chi lo pontificava già come un possibile successore di HBK ci aveva visto malissimo.
Nonostante ciò, non posso che provare un sincero apprezzamento per questo ragazzo. Sarà quel personaggio da far-west-de-il-ruestling, sarà che mi riporta alla mente gli albori della nuova NXT, sarà per il suo carattere fuori dal ring, sarà quel che sarà ma sta di fatto che è così!
Purtroppo la maggior parte dei fan, nonché la stessa dirigenza della federazione, non è del mio stesso avviso.
Difatti, dopo il debutto nel main roster, per Tyler è iniziato il preannunciato declino, mascherato in quel di NXT dalla mancanza di nomi maggiormente accattivanti.
Il suo passaggio nel main roster, difatti, è stato assai doloroso, con una carriera in singolo praticamente inesistente e con solo la divisione di coppia a lenire, seppur parzialmente, gli insuccessi post-promozione.
Poi, la svolta…
Col passaggio in diretta di NXT e, conseguente, allungamento, Tyler viene richiamato per rinfoltire il roster giallo e qui, devo dire, qualcosa del buon vecchio Super-Model inizia a vedersi.
Conduce una buona faida con Dream, successore spirituale del suo personaggio in quel di NXT, apparendo come saldamente ancorato alla faida che ruota intorno al il titolo Nord Americano.
Il periodo di forma, tuttavia, dura poco, troppo poco, e Tyler, complice il rientro nella scena di Fandango, ricompone, insieme al ballerino, il loro storico tag team.
La loro unione, a causa dell’ennesimo infortunio di Fandango, dura poco e, dopo aver raccolto qualche apparizione settimanale, il team è nuovamente costretto a sciogliersi.
Ciò ci riporta ai giorni nostri, dove il buon Tyler è stato spostato nella divisione pesi leggeri.
Ora, cosa dovremmo legittimamente aspettarci da questa transizione?
Per quanto la mia ottusa mente da fan (vedi supra) vorrebbe vedere un Breeze campione della categoria, è maggiormente corretto presumere che Tyler sia stato utilizzato come un mero riempitivo. La più classica delle comparse, insomma, da utilizzare in una categoria, quella dei pesi leggeri, quantomai fittizia e, mai come oggi, non definita.
Ciò nonostante, ritengo che non sarebbe una scelta sbagliata, per quanto azzardata, affidare, anche solo per qualche tempo, la cintura viola al vecchio Tyler.
Una scelta, quest’ultima, che, a mio avviso, porterebbe un mutuo beneficio sia al titolo in sé e, sia, al suo detentore.
Per Tyler sarebbe un’occasione di guadagnare maggiore visibilità (rilancio mi sembra una parola troppo ardita da utilizzare NDR) e il titolo finirebbe alla vita di un lottatore che, almeno in quel di NXT, ha raggiunto in passato discreti livelli.
A Voi, come sempre, l’ultima parola.
A presto
Claudio