Era il 18 novembre del 1985, all’RFK Stadium di Washington, D.C., si giocava il Monday Night Football. Joe Theismann, il quarterback dei Washington Radskins riceve la palla dal Running Back, al quale l’aveva appena affidata, in una mossa che in gergo si chiama Flea Flicker. Theismann sta per lanciare, bloccato in un lunghissimo istante. Poi, dalla sua sinistra, dal suo lato debole, arriva un treno con la maglia dei New York Giants. Un treno che si porta via la sua palla, la sua azione e la sua carriera. Quel treno si chiamava Lawrence Taylor.
Quella appena descritta, è solo una delle azioni difensive che ha reso Lawrence Taylor uno dei più grandi difensori della storia della National Football League, oltre che uno dei più pericolosi di ogni tempo. E’ un Linebacker, Lawrence, ed è anche il più cattivo di tutti. Il suo modo di giocare, come detto più volte da colleghi, esperti, coach e critici, ha rivoluzionato il modo di difendere nel Football americano e ha, soprattutto, cambiato il modo di proteggere il quarterback. Qualcosa che nel corso degli anni lo ha reso tanto popolare, per atletismo e cattiveria, da essere scelto da Vince McMahon per un Match nell’evento più importante dell’anno: Wrestlemania.
Siamo allo USF Sun Dome di Tampa, Florida. E’ il 22 gennaio del 1995, poco più di nove anni dopo l’infortunio di Joe Theismann. Lawrence Taylor è in prima fila, pronto a vedere il Royal Rumble Match, pronto a vedere Pamela Anderson sfilargli di fronte, pronto a entrare nel mondo del Professional Wrestling. Un mondo nel quale entrerà dalla porta principale, grazie alla sua fama, alla sua gloria, grazie a un uomo ricco e a un uomo disponibile. Grazie alla crisi della World Wrestling Federation.
E’ appena finita la finale di un torneo che ha assegnato i titoli di coppia della compagnia di Stamford, un Match nel quale 1-2-3 Kid e Bob Holly, aka Sean Waltman e Hardcore Holly, hanno sconfitto Bam Bam Bigelow e Tatanka, membri della Million Dollar Corporation, laureandosi campioni. Bam Bam è stato schienato e la derisione del pubblico lo rende piuttosto nervoso. In prima fila c’è Lawrence Taylor, che ride, segue il pubblico e non reagisce inizialmente alle provocazioni di Bigelow. Addirittura il giocatore di football si alza per stringere la mano a Bam Bam, ma lui, di tutta risposta, lo spinge via con forza, facendolo crollare sulle sedie alle sue spalle.
Taylor si rialza di scatta, tenta una reazione ma compagni e security lo bloccano, mentre Bigelow lascia lo Stage soddisfatto. E’ questo l’inizio del Main Event più controverso e discusso della storia di Wrestlemania, che in quell’anno avrebbe celebrato la sua undicesima edizione.
Bam Bam Bigelow sfida Lawrence Taylor a un Match. Lawrence Taylor accetta. L’incontro si terrà a Wrestlemania, primo evento utile dopo la Royal Rumble, a quel tempo. Taylor si allenerà sotto gli insegnamenti di Kevin “Diesel” Nash e si presenterà a Wrestlemania tirato a lucido, come un guerriero, come un killer, come una star, come uno dei più grandi sportivi che lo sport degli Stati Uniti d’America abbia mai conosciuto.
La World Wrestling Federation mette in scena Wrestlemania nel proprio stato, il Connecticut, più precisamente all’Hartford Civic Center di Hartford. Ci saranno altri sei Match oltre a quello fra Bam Bam Bigelow e Lawrence Taylor e tutti verranno prima. Gli Allied Powers, Lex Luger e Davey Boy Smith “The British Bulldog, sconfiggono gli uomini di Unkle Zebekiah, aka Dutch Mantell, i Blue Brothers, Elia and Jacob, che più avanti negli anni diventeranno i fratelli Harris. Razor Ramon arriva alla vittoria contro Jeff Jarrett grazie a una squalifica, non riuscendo quindi a vincere il titolo intercontinentale. Undertaker sconfigge King Kong Bundy. Owen Hart e Yokozuna, accompagnati da Mr Fuji, vincono i titoli di copia sconfiggendo gli Smoking Gunns. Bret Hart sconfigge Bob Backlund in un I Quit Match e Diesel, con al suo angolo Pamela Anderson, conserva la cintura di campione WWF battendo Shawn Michaels, al quale furono affiancati Sid e Jenny McCarthy.
Il Main Event comincia quando Bam Bam Bigelow arriva sul quadrato insieme al suo Manager Ted di Biase “The MIllion Dollar Man” e al resto della Million Dollar Corporation, Tatanka, Nikolai Volkoff, Kama, King Kong Bundy e I.R.S.
Lawrence Taylor entra per ultimo, sulle note live di Whatta Man, suonata dai Salt-n-Pepa. Con lui ci sono Ken Norton Jr e Rickey Jackson dei San Francisco 49ers, Chris Spielman dei Buffalo Bills, Steve McMichael dei Green Bay Packers, che poi diventerà famoso come Wrestler nella World Championship Wrestling, “Mongo”. C’è poi Carl Banks, che ha appena chiuso la sua carriera giocando l’ultima stagione nei Cleveland Browns. E c’è Reggie White, altro membro del Roster dei Green Bay Packers, uno dei Defensive End più grandi della storia della NFL.
L’arbitro speciale è Pat Patterson.
Non è stato un Match lungo. Non è stato un Match rapido. Non è stato un Match indimenticabile. E’ stato un Match, quello fra Lawrence Taylor e Bam Bam Bigelow, che visto oggi sa di stantio, ma bisogna essere sinceri, non fu brutto. Lawrence Taylor vinse quell’incontro dopo mesi di duro allenamento, e lo dimostrò. Fu fisicamente aggredito dalla situazione e nonostante tutto seppe reagire e mettere in scena la sua storia. Colpì con credibilità e incassò con altrettanta. Ascoltò, in maniera esemplare, tutte le direttive di Pat Patterson e Bam Bam. Fece una gran bella figura, una delle migliori se parliamo di Star aliene al Wrestling prestate allo stesso.
Dall’altra parte Bam Bam Bigelow, non solo dimostrò una professionalità e una dignità immense, ma diede ragione a Vince McMahon che lo scelse accuratamente per questo incarico. La World Wrestling Federation attraversava una crisi creativa e finanziaria pessima e dare il Main Event a un personaggio esterno era un rischio enorme. Questo rischio fu ripagato? Non lo so, probabilmente si, vista la mole di successo che ebbe l’iniziativa, ma scegliere Bam Bam Bigelow, uno che dalla WWF non ha avuto praticamente niente seppur probabilmente si sarebbe meritato tutto, fu una grandissima mossa.
Dal canto suo Bam Bam aiutò enormemente Taylor, lo fece risultare credibile, gli diede quella quantità di offensiva necessaria per poterlo poi abbattere e fargli eseguire il Comeback finale. Cucì sul quadrato un vestito perfetto per l’occasione, in un contesto che se sembrò fuori luogo non fu di certo per colpa dei protagonisti.
Il problema di quel Match infatti, uno dei meglio riusciti, ripeto, se consideriamo gli incontri che hanno visto come protagonisti i non Wrestler, non fu la sua esecuzione, ma la sua posizione.
E’ chiaro che Vince McMahon cercò disperatamente un ritorno mediatico, ma è anche vero che il tutto finì per denigrare il lavoro che Diesel e Shawn Michaels, i due contendenti al titolo WWF, avevano fatto fino a quel momento. Non rese inoltre la giusta gloria a Taylor e Bam Bam, che ognuno nel suo ruolo, fecero una grandissima prestazione, considerando le condizioni. Se quell’incontro fosse stato poco prima del Main Event, che avrebbe dovuto vedere HBK e Diesel come protagonisti, tutti oggi lo ricorderebbero come uno degli incontri più emozionanti e discussi di quell’epoca. Invece, come nel più triste dei casi, soffre la decisione di essere stato inserito fuori contesto, fuori tempo, fuori luogo.
Però se lo si guarda con un occhio distante, si possono ammirare i suoi protagonisti. Lawrence Taylor, un giocatore di football immenso, prestato al Wrestling con una Storyline buonissima, che sin dal suo inizio mise in mostra le qualità da intrattenitore che Taylor aveva nascoste dentro di se. Bam Bam Bigelow, poi, uno dei Wrestler più sottovalutati della storia del Professional Wrestling, al quale soltanto l’occhio di Paul Heyman riuscì a dare il giusto credito, prima all’inizio della sua carriera, quando Bigelow fu, di fatto, il primissimo Paul Heyman Guy, e poi nella ECW, quando un po’ avanti con l’età, gli diede quel titolo del mondo che avrebbe meritato in ben altri palcoscenici.
Un pezzo di storia del Wrestling e di Wrestlemania. Che si guardi con gli occhi di un esperto o di un fan. Che si guardi con gli occhi di oggi o di ieri. Che si guardi con gli occhi di un Wrestler o di un giocatore di Football. Una perla incastonata in un errore, che per quanto mi riguarda meritava, almeno in parte, di avere il suo giusto ricordo e il suo distaccato, onesto, giudizio.