Quando la AEW decise di mettere sotto contratto Silver e Reynolds rimasi sorpreso. Una federazione seria che decideva di puntare su due underdog, anche solo per mostrarli come jobber. Eppure nelle indy questi due avevano costruito tante belle cose, in coppia e in singolo, persino l’uno contro l’altro. Avevano vinto titoli, erano stati a lungo sulla cresta dell’onda come Beaver Boys e avevano movimentato gli show della CHIKARA impersonando anche altri personaggi (The Shard e combatANT).

La scelta di farli entrare nel calderone del Dark Order è stata giusta. Un po’ cani bastonati, un po’ mente lucida del gruppo fino a diventare l’anima del cazzeggio. In particolare John Silver. Scelta da un lato sensata visto che è naturalmente una persona molto buffa; dall’altro lato poco centrata visto che il ragazzo è un wrestler stratosferico. Sì, è piccolo e troppo grosso per la sua altezza. Ma ha una base che pochi hanno in questo business, neppure gli atleti più riconosciuti.

Sapete com’era chiamato Silver nelle indy? “A natural born Danielson“.

No, il paragone non è improprio. Certo, il buon Bryan ha avuto una carriera differente, aiutato soprattutto da un momento di fermento generale dove chi aveva maggiori qualità usciva per forza alla distanza. Poi si era subito buttato nelle competizioni singole, memore della sua formazione. Silver, invece, è sempre stato una sorta di macchina da show. Ovvero, dove lo mettevi stava. Lo è ancora oggi, lo vediamo ogni settimana. Se gli chiedessero di fare un volo su una piscina piena di melma, da buon cazzone lo farebbe. Bryan ci avrebbe invece pensato un po’ di più. E alla fine non l’avrebbe fatto.

Silver è piccolo ma esplosivo. Rapido ma intenso. Sa essere striker, tecnico e high flyer. Si direbbe un pacchetto completo, in grado di lottare esattamente con chiunque senza mai sfigurare. Lo abbiamo visto anche con Darby Allin una settimana fa, ma in precedenza aveva fatto molto bene anche con Adam Page e con Orange Cassidy. Potrebbe essere, sia in coppia che in singolo, il jolly che la All Elite Wrestling può giocarsi quando la situazione lo richiede.

Chiaramente non è materiale da main event anche se ogni tanto una occasione potrebbe averla. Sarà sicuramente molto interessante vedere quale sarà la risposta del pubblico quando tornerà a pieno regime: se dovesse essere positiva, non mi stupirebbe vederlo al centro del ring con indosso la cintura TNT. Però andrebbe trattato esattamente come Danielson, focalizzando l’attenzione sulle sue abilità in ring e non su un personaggio buffonesco.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.