I New Day sono, senza dubbio alcuno, il lato più brillante e divertente del lunedì sera wrestlinghiano. Come sta andando l’interazione con i Dudley, e sin dove porterà? Più strizzato delle bocce di Summer Rae in tailleur, ecco a voi l’editoriale odierno.

Il comedy ed il wrestling, la maggior parte delle volte, non vanno propriamente a braccetto. Non vanno perché il lato comico, così complicato da trasporre in una vignetta studiata, stride in un contesto dove, anche se solo in modo predeterminato, due persone devono comunque risolvere dispute e problemi affrontandosi e menandosi sul quadrato. Senza contare che, inevitabilmente, ciò che può risultare esilarante per un soggetto (Vince) può essere deprimente per qualcun altro (il resto del globo, ma tanto decide lui quindi stica) e quindi creare qualcosa di studiatamente divertente all’interno dei nostri show preferiti spesso è impresa alquanto ardua. Tuttavia vi sono delle eccezioni.

Santino Marella per dirne una, Damien Mizdow per dirne un’altra e per l’appunto i New Day. Questa stable è decisamente un caso più unico che raro: inizialmente i tre dovevano avere una connotazione a forte sfondo razziale, ma l’idea fu accantonata dopo appena un promo di Xavier Woods alla Malcom X. Dopo mesi di oblio, i tre sono stati proposti come un tag team babyface senza ne arte ne parte, senza uno scopo, senza un’identità: di loro sapevamo solo che sorridevano ed applaudivano, punto. Ebbene, una volta turnati heel proprio queste due caratteristiche sono state utilizzate per creare un ossimoro, una contraddizione che ha portato alla creazione di un tag team non solo efficace, ma assolutamente esilarante: l’essere così positivi ed allegri senza alcun motivo è un elemento che è stato portato sino all’estremo, creando questi lottatori scorretti sul ring ma irritanti nella loro retorica ricerca della positività, che necessariamente deve essere condivisa dal pubblico presente nell’arena.

Da qui l’escalation che ha portato alla conquista di due Titoli di Coppia, del Main Event di Raw (cosa non da poco per un tag team) e del successo quasi totale ottenuto nei confronti del pubblico a furia di balletti, strumenti musicali ed un’alchimia assolutamente unica. La chiave del loro successo mi è stata chiara ascoltando il podcast di Jericho: la complicità che sta alla base di questo gruppo, la voglia che questi tre performer hanno di divertirsi assieme è limpida, organica e genuina ed il pubblico l’avverte come tale, decretandone efficacia e successo. Anzi, la cosa veramente complessa sarà mantenere heel questi adorabili cattivoni già tifati dalle arene, dove il “rocks” è sempre più prevalente rispetto al “sucks”. Sulla loro strada, ad ogni modo, vi sono i redivivi Dudley.

Uno dei tag team più decorati, acclamati, amati e girovaghi della storia, i Dudley sono finalmente tornati a casa dopo anni di permanenza nella federazionechenonpuòessernominata. Lo stato di forma di entrambi mi sembra assolutamente ottimo, e soprattutto Bubba ha dato prova in TNA di essere un performer assoluto, uno degli heel migliori della sua generazione. Proprio per questo, una volta passata la fisiologica fase da babyface dovuta al boost nostalgia da ritorno, non escluderei che questi due ottimi wrestler possano passare tra le file dei cattivi, magari una volta archiviati i New Day e la Wyatt Family (questione di tempo).

La dinamica tra questi due tag team è già stata instaurata: gli ex ECW hanno un’irrefrenabile voglia di sfasciare legno compensato ed i New Day si sono riscoperti promotori del singolare movimento che vede i tavoli come perno e fondamento della nostra cultura e della società in generale, in quanto su di loro vengono stilati trattati e salvate vite, dunque è un vero delitto sprecarli solo per usarli come oggetto contundente. Il match sarà di per se ottimo non solo per la bontà di Kofi e Big E, ma soprattutto per la sapienza narrativa dei Dudley che riescono sempre e comunque ad effettuare mosse ad altissimo impatto tenendo sempre a mente la salute dei propri “avversari”. La sitdown powerbomb effettuata dall’apron su un tavolo è già qualcosa di difficile di per se…farlo su una vecchina pazza di quasi 80 anni (Mae Young, pace all’anima sua) senza ammazzarla è un capolavoro, poche storie.

A Night Of Champions dunque, salvo capitomboli da parte dei Campioni nella prossima puntata di Raw, dovremmo assistere al primo match tra questi due tag team. Dico il primo, almeno secondo me, in quanto non si può non far culminare questo atteso ritorno se non con un Tables Match, ed il tutto potrebbe tranquillamente avvenire anche nel prossimo PPV di Ottobre. Non possiamo di certo gridare al ritorno della categoria tag team oppure al lustro che potrebbero riacquisire queste cinture, tuttavia questo programma non solo è assolutamente interessante, ma anche molto divertente da guardare: tutto ciò che dovrebbe essere un midcard che si rispetti.

Concludo con un’ultima considerazione sui Dudleys. Premesso che entrambi potrebbero dare ancora tantissimo sul quadrato come tag team e premesso che Bubba Ray potrebbe in modo agevole farsi un paio d’anni non al vertice ma quasi come heel da upper midcarding, una volta collezionato il logico, decimo alloro come Campioni WWE vedrei entrambi come OTTIMI inserimenti all’interno del performance center. Questi due performer sono, per longevità, la più grande eredità lasciata dalla ECW, e sono stati capaci non solo di adattarsi ai tempi, ma di evolvere in modo sempre coerente con il loro personaggio sia da heel che da face. A questo aggiungiamo una maestria non comune sul quadrato ed otteniamo dei candidati perfetti per guidare le generazioni future, aiutati da una struttura come il performance center.

Welcome back, brothers!

Danilo