La TNA in chiaro, l’arrivo degli house show e sempre più wrestling nelle nostre televisioni. Penserete ovviamente che tutte queste cose stiano cambiando qualcosa in Italia, che quindi tutti i preconcetti sul wrestling sono ormai dei brutti ricordi e che quindi manca davvero poco ad un secondo “boom del wrestling”. No, vi sbagliate di grosso.

Partiamo dalla notizia che più di tutte negli ultimi tempi ha fatto discutere i fan di wrestling, ovvero l’arrivo di Impact Wrestling in chiaro su Nuvolari. Di per se è una gran bella cosa, dato che finalmente noi italiani non dobbiamo obbligatoriamente metterci davanti un ad pc per seguire questa federazione. Ma appunto, di per se lo è. Se poi consideriamo che le puntate andranno in onda con un ritardo di 14 giorni ed al commento ci sarà quel gran fenomeno di Mr. “ho visto Randy Savage” Recalcati allora la nostra idea inizia un po’ a cambiare. Un commentatore che di wrestling capisce davvero il giusto e che non ha la capacità, o la voglia, di tradurre un promo completo. E' noto infatti a tutti come su Italia 2 ai tempi di RAW leggesse i report dai vari siti di wrestling, sintetizzando quindi un promo di cinque minuti in cinque parole. Certo, noi fan in fin dei conti potremo continuare a seguirla in streaming e Nuvolari aiuterà solamente a far appassionare nuove persone. Sarebbe una cosa plausibilissima, ma non dimentichiamoci che Nuvolari è tutt’altro che un canale gettonato e molto seguito, se non tra gli appassionati di automobilismo. Conclusione? Nuovi fan della TNA difficilmente ne avremo ed a vederci Impact Wrestling con due settimane di ritardo imparando ogni volta che qualsiasi mossa venga eseguita il suo nome sarà “una sorta di suplex” saremo sempre noi. Noi che la TNA la conosciamo e, magari, la guardiamo già attualmente; noi che però continueremo a sostenerla in televisione perché vogliamo far capire che il wrestling qui in Italia conta qualcosa, sperando anche che in futuro la TNA possa tenere show live qui nel nostro paese. Molto apprezzabile, anche se completamente senza senso, la mossa di trasmette in diretta i PPV in modo completamente gratuito. Perché senza senso, vi chiederete; beh, considerate che seguendo la trama delle puntata questi show dovrebbero essere mandati in onda anch’essi con due settimane di ritardo. Passarli in diretta fa capire che anche i dirigenti del network siano consapevoli del fatto che le persone continueranno a seguire Impact Wrestling in streaming. Sosterrò comunque questo progetto da parte di Nuvolari perché chi anche solo prova a fare determinate cose per cambiare qualcosa nel nostro paese avrà sempre il mio supporto.

 

Ma dopotutto non ha senso farsi tutti questi problemi; tra poche settimane qui in Italia sbarcherà la WWE che terrà, come ogni anno, due house show. Ci sarà quindi una rimpatriata e, se vogliamo dirla tutta, una vera e propria festa per il wrestling. Come direbbe qualcuno “il circo è arrivato” e purtroppo non è una frase detta così per dire, dato che è successo diverse volte che il nostro amato pro-wrestling venisse paragonato ad un circo. Eh si perché per i non amanti di questa disciplina l’arrivo di questi show in Italia corrisponde a qualcosa a cui solo bambini di otto anni in compagnia dei loro genitori possono andarci. Io, di quasi diciotto anni, sarei ovviamente fuori portata ed infatti appena tutto felice provo a dire a qualche amico o conoscente che tra non molto andrò a Torino a vedere i miei idoli mi sento dire le solite classiche risposte: “60 euro per vedere tipi che si picchiano?” “Fino a Torino per vedere quella roba?” “A 18 anni spendi quei soldi per una bambinata del genere?”. Ora, non iniziate con i soliti discorsi riguardanti la bassa qualità degli show live made in Stamford, dato che le critiche di queste persone ci sarebbero anche nel caso andassi a vedere Wrestlemania XVII. Non ditemi di non dare peso a certe cose, perché a me personalmente da fastidio sentire dire certe cose. Si, io 60 euro li spendo, e lo faccio anche volentieri per questa mia PASSIONE. Ma probabilmente chi dice certe cosa questa parola non l’ha mai sentita e tantomeno ne sa il significato. Una passione in cui non vedo solo due uomini che si picchiano senza motivo, e se per te il wrestling è questo a me sta bene, ma non per questo devi importunare me. Vado fino a Torino perché è la tappa più vicina, ma fosse per me andrei ovunque per il wrestling. Eh certo, ho, quasi, 18 anni, seguo wrestling e finché vorrò lo seguirò. Non sono io quello infantile, ma voi che nonostante l’età ed il vostro atteggiamento ancora non avete capito cos’è il wrestling e perché la gente lo segue. E non è che non lo capite perché nessuno ve lo spiega, ma perché non volete che il vostro castello mentale di idee venga abbattuto così facilmente. Ma alla fine l’infantile resto io che guardo wrestling e assolutamente non voi, ci mancherebbe. Fortunatamente però quel giorno certe persone non ci saranno e ci ritroveremo in una situazione in cui la gente ti guarderà male se non indossi una t-shirt riguardante il wrestling, a differenza di quanto accade nella vita normale. Ed è anche questo, infatti, il bello del tour WWE: entrare anche se per poche ore in un mondo diverso, quasi dei sogni, in cui essere liberi di di mostrarsi per come si è veramente, senza avere il timore di non essere compresi.

 

In questo periodo in TV non si parla di wrestling per questi motivi, ma bensì per la morte della grandissima superstar Ultimate Warrior. Inutile dire che anche in questo caso il wrestling ne sia uscito davvero male. Infatti in praticamente tutti i servizi televisivi riguardanti questo incidente in primo piano viene messa l’ombra degli abusi di strane sostanze, a discapito di quello che Warrior ha lasciato impresso nella storia della WWE. Ora, non iniziamo con i soliti discorsi contro Warrior e tutte le cose negative che ha fatto nella sua carriera, perché ovviamente i giornalisti italiani non le conoscono e quindi non è questo il motivo per cui è stato criticato. Io ritengo sia sbagliato mostrare solamente questo lato oscuro del Guerriero, soprattutto perché questo viene fatto solamente quando si parla di wrestler. Amy Winehouse, Marilyn Monroe e via dicendo, tutte star che difficilmente ho sentito criticare, nonostante tutti sappiano benissimo le cause delle loro morti. Un atteggiamento quindi vergognoso e sicuramente non neutrale da parte dei media italiani. Parlate di quando è stato introdotto nella Hall Of Fame, parlate di quando ha sconfitto Hulk Hogan, insomma, parlate soprattutto di come è riuscito a restare così impresso nel cuore dei fan e nella storia del wrestling. Questo atteggiamento inoltre influisce su tutto il wrestling in Italia e su qualsiasi cosa riguardante questa disciplina venga mandata in onda in TV.

 

E’ il caso recente della ICW, che ha preso parte con un segmento a Quelli che il calcio. I soliti pregiudizi ed un comportamento vergognoso da parte dei conduttori ha fatto si che il tutto risultasse una cosa molto ridicola. Savino, devi sapere che i wrestler per fare certe cose hanno dovuto affrontare anni e anni di preparazione, dato che non basta, come lo chiami tu, il “tappeto” per poter praticare questa disciplina. Sali tu sul ring allora, e vediamo se il tuo magico “tappeto” ti aiuterà ad incassare, per esempio, un Diving Foot Stomp. Inoltre è inammissibile vedere un atleta professionista come El Tecnico schienato da un cretino travestito da drago. Tutto questo può dare visibilità alla ICW per qualche minuto, ma non può assolutamente portare dei telespettatori nei palazzetti a vedere gli show. Stessa sorte, o quasi, è toccata alla RWA, che dopo un periodo di pausa è tornata con il botto, apparendo nella casa del Grande Fratello. King Danza, D3 ed Italian Gladiator sono entrati all’interno della casa ed hanno iniziato a picchiarsi senza nessun apparente motivo e senza nessuna presentazione. Il senso di tutto questo? I tre facevano parte di una prova, dovevano fare la parte degli intrusi ed i ragazzi del GF avevano il compito di rimanere impassibili. C’è da dire che per quanto riguarda la parte tecnica il trio si è comportato molto bene considerando anche lo spazio in cui hanno dovuto esibirsi. Quindi, detto questo, perché questa sarebbe pubblicità negativa? Prima cosa: questa non è assolutamente pubblicità negativa per la RWA, dato che non viene minimamente citata, ma lo è per il wrestling in generale. Il wrestling com’è stato fatto in questo caso non ha assolutamente un perché. Il wrestling non è una rissa improvvisata, come invece è stato fatto passare in questo caso. Il problema resta comunque il solito: i telespettatori. Eh si, perché certi segmenti si potrebbero tranquillamente fare come se nulla fosse, ma vista la considerazione del wrestling qui in Italia sarebbe meglio evitarle certe cose.

 

Come, generalizzando il discorso, è sempre meglio evitare di mostrare le parti recitative del wrestling ai non-fan della disciplina. L’Italia è pronta a malapena per la parte sportiva, immaginatevi per l’altra. Di chi è la colpa di tutto questo? Mi duole dirlo, ma è della WWE, unica federazione trasmessa qui in Italia attualmente. Una federazione Proprio per questo sono dell’idea che qui nel nostro paese la gente abbia bisogno di guardare altro oltre alla WWE. Qualcosa che metta in luce le qualità fisiche e atletiche dei wrestler, perché pensare che il prodotto WWE è identico a tutto il wrestling mondiale è un preconcetto altamente sbagliato. La colpa ovviamente non è di nessuno, dato che in TV è l’unica federazione attualmente trasmessa. Essendo il suo prodotto a tratti altamente ridicolo, è, purtroppo, normale per chi non segue questa disciplina pensare che tutto il wrestling mondiale sia uguale a quello che vede nella sua televisione. Sono infatti convintissimo che se, ad esempio, su Italia 1 si avesse avuto la possibilità di vedere una federazione come la PWG, la concezione del wrestling attualmente sarebbe completamente diversa. Ovviamente so che la mia è una teoria improbabile, dato che quasi nessuna federazione indipendente produce show televisivi, ma è solo un esempio per far capire come ciò che ha reso il wrestling popolare in Italia è anche ciò che lo ha reso un fenomeno da baraccone agli occhi della gente.

 

L’immagine che ho scelto per l’articolo non è casuale. 80.000 persone, tutte li per vedere quello che amano. Andate a dire a loro che è tutto finto; a gente che si è fatta anche migliaia di chilometri per assistere a quello show. O non vi ascolterebbero oppure cercherebbero di farvi capire come stanno davvero le cose. Ma cosa ve la spiego a fare quella foto…si commenta da sola.

 

 

Classe 1996 e staffer di ZonaWrestling dal 2012. News reporter, reporter, editorialista, blogger e tanto altro ancora...sul sito ho fatto un po' di tutto diciamo. Oltre a parlarne da dietro un computer, per questa disciplina svolgo anche un ruolo attivo, ovvero quello di arbitro in FCW. Al di fuori del pro-wrestling sono un grandissimo tifoso milanista.