Il termine “abbiamo” indica una condivisione. Vorrei che condividessimo questo concetto: “abbiamo bisogno di Kenny Omega”. Ne abbiamo ancora bisogno. Come una dipendenza dalle cose belle, che ci riportano al piacere del wrestling. Quello puro, senza troppi fronzoli, raccontato e messo in scena benissimo.
Davanti ad una prima scialba puntata di Raw su Netflix, non è un caso che a rimanere più impresso nella mente di una parte di fan sia il match di Wrestle Dynasty con Gabe Kidd. A 41 anni, coi problemi fisici che ha avuto, riavvolgere il nastro così è stato un regalo inestimabile per tutti. A tal punto da inserirlo con molta facilità e a 11 mesi dalla conclusione, come uno dei migliori incontri del 2025.
Abbiamo necessità, ancora per un po’ e fintanto che può, che Omega ci regali dei gioielli. Non necessita di lottare tanto. Ma di piazzare quei 2/3 incontri all’anno che ci ricordino chi è uno dei migliori wrestler al mondo.
La AEW ha bisogno di lui. Sul ring, certo. Anche se il livello è già altissimo così. Ma anche nell’extra ring. Il ritorno da Evp, che esonera l’evanescente Christopher Daniels, può essere una buona leva sulla quale far proseguire le storyline di punta della compagnia. In particolare quella dei Death Riders, che ha rallentato fortissimamente e ha perso parecchio appeal rispetto alle intenzioni originarie. Se poteva essere 10, adesso è un 6.
Dunque Kenny deve mettere bocca su quanto sta accadendo. Mettere ordine o ampliare il disordine. Rappresentare finalmente il ruolo dell’authority che si richiede alla AEW da parecchi anni. Poi ci sarà tempo per il trittico (Okada, Ospreay, Swerve). C’è tempo per tutto.