A sopravvivere è la specie che meglio si adatta ai cambiamenti, si tratta del punto cardine della teoria dell’evoluzione di Charles Darwin. Un principio universale che riguarda ogni ambito della nostra esistenza oltre ad essere di particolare importanza specialmente al giorno d’oggi. Ci troviamo infatti in una realtà che muta ad una velocità spaventosa e stare al passo coi tempi, ‘sopravvivendo’ e rimanendo a galla diventa sempre più un’impresa ardua.
Tra i tanti ambiti umani, il tema dell’adattarsi e del sapersi reinventare per rimanere sulla cresta dell’onda è un aspetto che si sposa alla perfezione con il mondo del Wrestling.

A scuola da Jericho

La personificazione dell’arte del reinventarsi è senza alcun ombra di dubbio Chris Jericho. Nessuno può vantare di una carriera più variegata della sua in cui si è trovato costantemente al top nel corso degli anni ed il fatto di esserci riuscito in federazioni e contesti del tutto diversi tra loro (risultando sempre fresco, geniale ed innovativo) proietta la sua carriera di diritto nell’Olimpo dei più grandi di sempre.

Lo scorso marzo Jericho ci ha ricordato di un aspetto fondamentale: se il Demo God si trova in una fase di stallo una cosa è certa, a breve stupirà tutti.. ed è proprio ciò che è accaduto. Jericho ha distrutto l’Inner Circle fondando una stable del tutto inedita ed anche stavolta abbiamo assistito ad una nuova sfumatura nel ricchissimo repertorio di personalità dell’icona canadese.

You think you know me?

Il caso ha voluto che pochi giorni prima dall’ultimo ‘aggiornamento’ di Chris Jericho sia avvenuto un altro cambiamento radicale e di grande importanza. Ci piace pensare che il nome in questione si sia ispirato proprio al modus operandi di Chris Jericho dato che l’ex AEW World Champion ha fatto scuola da questo punto di vista specie per quanto riguarda i wrestler con un’eta più avanzata.

Stiamo parlando del turn heel di Edge, un avvenimento dall’enorme peso specifico se rapportato al contesto in cui è avvenuto ed allo status del WWE Hall of Famer. In quei giorni era già nell’aria il dream match tra Edge ed AJ Styles, un incontro che avrebbe portato al sold out di un’intera arena al solo annuncio e senza particolari sforzi. Questo significa che Edge (e la WWE) potevano accontentarsi del compitino in vista di WrestleMania 38, tuttavia hanno deciso di scegliere una via inedita e più rischiosa.
Edge poteva accasarsi sotto il tetto sicuro della Rated R Superstar, un personaggio pronto e fatto, amato ed acclamato dalla critica, tuttavia il WWE Hall of Famer (dall’alto della sua libertà creativa) ha deciso di cambiare le carte in tavola.

Un grande stravolgimento, ad un punto della carriera in cui normalmente ci si potrebbe adagiare sugli allori (si tratta dell’ennesima dimostrazione dello sconfinato amore che Edge prova per questa disciplina). Una mossa dall’incredibile audacia per i motivi sopracitati, arrivando perfino a sostituire l’iconica Metalingus come musica d’ingresso. Del resto, soltanto una persona il cui motto è la frase ‘You Think You Know Me?’ poteva optare per una scelta di carriera simile.

CM Punk dovrebbe prendere esempio

Citando i casi cronologicamente più vicini e sottolineando l’importanza del reinventarsi e di mettersi costantemente in gioco per stare al passo coi tempi, viene naturale fare un parallelismo con un altro big name nel panorama attuale del Pro Wrestling. Il profilo in questione è un nome che gode di un supporto incondizionato dai fan grazie al suo status a dir poco sacro, ma la situazione attorno a lui (per diversi motivi) rischia di appiattirsi se non dovesse esserci alcun cambio di rotta o uno scossone degno di nota.

Il nome a cui mi riferisco è proprio quello di CM Punk, il suo ritorno è avvenuto appena 8 mesi fa ed è ancora presente nell’aria lo stupore del poter finalmente rivedere il Best in The World in azione. Ed è qui che lancio la provocazione, cosa succederà quando la presenza di Punk diventerà la normalità?

Il Second City Saint ha fondato il suo successo sul suo essere ‘diverso dagli altri’, la voce fuori dal coro dotata di un’abilità innata nello spiccare rispetto alle altre. La mancanza di mordente, della fame che aveva ad inizio carriera, del dente avvelenato e della sua tipica irriverenza può rischiare di far appiattire sempre di più CM Punk. Del resto non è un caso il fatto che MJF abbia sottolineato in vena ironica e provocatoria la piega che sta prendendo l’icona di Chicago durante il loro celebre confronto faccia a faccia. Il Salt of The Earth affermò di non riconoscere più il suo ex idolo, colui che si professava come ‘la Voce di chi non ha voce’, quello che si trovava davanti a lui non era più CM Punk bensì PG Punk.

La AEW è stracolma di talento, di gente affamata, validissima e pronta a combattere con le unghie e con i denti per poter conquistare un posto al sole. Per stare al passo ci vogliono dei veri e propri salti mortali ed il tempo a disposizione per CM Punk rimane poco per ovvie ragioni anagrafiche. Credo fortemente che anche il Best in The World in persona si sia posto questo interrogativo: è arrivato il tempo di tornare a sconvolgere le masse? È arrivato il momento di reinventarsi? Non ho dubbi, ne vedremo delle belle.
Il messaggio è chiaro, Adapt or Perish.