C’è stato un tempo in cui giustamente la categoria femminile della All Elite Wrestling veniva criticata. Non che manchino le critiche anche oggi, basti vedere la scia che si è portata dietro lo scontro tra Mercedes Martinez e Deonna Purrazzo, reo di esser stato proposto nel main event per un titolo che non è neppure della AEW. Però è indubbio che a livello di qualità qualcosa sia cambiato. Piano piano la conformazione del roster femminile si è fatto maggiormente appetibile. Ciò non significa che non ci saranno errori o match brutti, ma che rispetto a qualche mese fa la situazione è migliorata e può ancora migliorare.
Lo dimostra il tabellone della Owen Hart Cup. Dove da una parte abbiamo incroci che potrebbero dare soddisfazioni: da Toni Storm vs Jamie Hayter al possibile Toni Storm vs Britt Baker, il quale ha l’unica pecca di poter essere una semifinale e non una finale. Non sappiamo chi sarà il joker, l’errore da non fare sarebbe quello di mettere una wrestler senza alcun appeal o interesse (una Willow, una Skye Blue, una Nyla Rose) giusto per permettere alla cara D.M.D di passare facilmente al turno successivo.
Probabilmente ha meno forza l’altra parte del tabellone ma non meno qualità. Riho vs Ruby può uscire molto bene se le due sapranno dialogare sul ring. La giapponese ha mostrato maggiore affinità contro le sue conterranee, meno con le americane, e questo potrebbe rappresentare un malus. La fortuna sarebbe nell’avere la Soho con sé, da sempre una ring general e dunque capace di traghettare le avversarie all’obiettivo finale. Hikaru Shida deve riprendersi dalla sconfitta con la Deeb, probabilmente la Velvet non è l’avversaria ideale ma il passaggio tra le Baddies della ex protetta di Cody potrebbe aiutarla a mettere da parte le smusate e i tanti errori che ha collezionato nei suoi match.
E a proposito di livello giusto, più alto del solito, lo dimostra l’annuncio di Thunder Rosa vs Serena Deeb per il ppv. Si tratta di quel tipo di match solido sul quale puoi contare ad occhi chiusi vuoi per la qualità, vuoi per l’esperienza, vuoi per la chimica che può nascere tra le due. Mancano all’appelo atlete non da poco: Jade Cargill rimane sempre acerba ma a livello di carisma è una delle top 3 in America in questo momento; per quanto bassa, su Leyla Hirsch la AEW stava costruendo un percorso che è stato poi accantonato; stesso discorso con Kris Statlander. Ma non vi è dubbio che con queste due, contratto in scadenza a parte, ci sarà modo di riprendere le storie passate.