Il Dark Order è stato un progetto che ha preso corpo in AEW a poco a poco, vivendo momenti di grande nulla e momenti di esaltazione totale. Al momento la loro presenza è molto attiva in Being The Elite, lo show del lunedì che gli Young Bucks rendono disponibile gratuitamente su YouTube. A Dynamite invece stanno navigando a vista, coinvolti in una storyline che vede Adam Page avvicinarsi a loro. Ma intanto i protagonisti della fazione hanno avuto modo di raccontare un po’ di aneddoti off screen sul loro lavoro.

Stu Grayson & Evil Uno pensavano sarebbero stati licenziati

Durante la quarantena, la compagnia ha licenziato alcune persone che non potevano più essere utili agli show a causa dell’impossibilità degli spostamenti. Anche noi eravamo allo stesso punto. Viaggiavamo ogni due settimane dal Canada alla Florida, a cui facevamo seguire 15 giorni di quarantena. Abbiamo pensato che la nostra posizione fosse poco certa e che fossimo a rischio taglio. C’era la possibilità che non lavorassimo per mesi, non sapevamo come si sarebbe evoluta la pandemia. Viaggiare così è stato stressante all’inizio, ma ora ci siamo abituati. Siamo ancora qua, dopo tutto“.

John Silver & Alex Reynolds pensavano anche loro che sarebbero stati licenziati

All’inizio eravamo utilizzati come dei jobber, poi siamo stati inseriti nel Dark Order. Abbiamo continuato a perdere ma facevamo comunque il nostro lavoro. Quando hanno deciso di inserire nel gruppo anche 5 e 10, abbiamo pensato che ci volessero licenziare. Non servivamo più, forse. Così siamo andati da Matt Jackson e gli abbiamo chiesto se volessero licenziarci, lui disse di no, che avevano ancora altre idee per noi. Così abbiamo trovato spazio in BTE, dove ci siamo trovati alla grande. Tony Khan però si è arrabbiato con lui, non si capacitava del fatto che in BTE avessimo tanta personalità e invece a Dynamite meno. Adesso le cose si sono equilibrate“.