Stanotte è andato in onda il Buy In di Rampage, un episodio particolare se si pensa che è andato anche testa a testa con uno Smackdown rinominato “Supersized” per l’occasione, in cui si è deciso di togliere la pubblicità dell’ultima mezz’ora di show per vedere chi avrebbe generato i numeri più alti in termini di ascolti. Tra i colpi di cannone migliori di Rampage, c’è stato il tanto atteso scontro tra Bryan Danielson e Minoru Suzuki, una leggenda vivente del wrestling giapponese che ha militato in AJPW e NJPW. Non è un mistero che Bryan attendesse trepidante uno scontro del genere, in questo caso contro “The King”, poiché uno dei motivi che l’hanno portato a firmare per la federazione dei Khan è stato proprio il poter avere una programmazione flessibile che gli permettesse di lottare anche contro performer di altre federazioni.
Una battaglia senza esclusione di colpi
Il match è stato una dura prova per entrambi i contendenti che, dopo una classica fase iniziale di studio, si sono scambiati calci e chop in una sorta di sfida per vedere chi avrebbe colpito più forte. Dopo una fase centrale decisamente tecnica con le varie chiavi articolari del nipponico applicate alle braccia di Danielson, si è tornati su un terreno di gioco con meno fronzoli e molto più brutale con pugni, chop e calci. Verso la fine, Suzuki stava per tornare in controllo del match ma Danielson ha messo a segno una flying knee stendendo l’avversario quel tanto che è bastato a effettuare un conteggio di tre. L’American Dragon mette a segno la terza vittoria in singolo in AEW, un vero e proprio dream match, dopo quello di debutto contro il campione Kenny Omega che era finito in pareggio e la vittoria ai danni di Nick Jackson.