Possibile che un ppv con una bassa concentrazione di aspettative possa scalare così tanto le gerarchie da posizionarsi tra i migliori eventi a pagamento dell’anno? È quello che è successo a Double Or Nothing, secondo show della All Elite Wrestling. C’è da mettere un punto: inevitabilmente la buona considerazione che si porta dietro dipende anche dalla presenza del pubblico. Oltre cinquemila persone, disposte attorno ad un ring, hanno spinto gli atleti e la buona riuscita dei match come non si vedeva da tempo. Con quel profumo a metà tra le indy e la vecchia ECW, con un calore umano decisamente apprezzabile.
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BUY IN
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ONE ON ONE MATCH
Serena Deeb vs Riho for the NWA Women’s Championship (14:05)
La soluzione vincente di questo match è arrivata dopo quattro minuti dal suo inizio. Riho aveva iniziato con qualche botch e qualche buona azione, pagando forse dei fraintendimenti comunicativi. Lì è uscita fuori Serena Deeb, che ancora oggi non è chiaro perché non sia stata sfruttata come si deve nel wrestling che conta. La campionessa ha preso in mano il match, ha trascinato pubblico e avversaria, ha dato una lezione di stile tanto dal ritrovarsi a compiere delle mosse tecniche con una fattura simile a quella dei migliori colleghi maschi. Per certi versi ho rivisto in lei quel piglio del Dean Malenko degli anni d’oro, quella capacità di farsi leader e di portare a casa l’incontro. Vince ancora, mantiene il titolo ed ora attendiamo di capire dove la porterà questa collaborazione tra AEW e NWA. Winner and still NWA Women’s Champion: Serena Deeb
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MAIN SHOW
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ONE ON ONE MATCH
Hangman Page vs Brian Cage (12:00)
In diversi l’avevano detto: a Dynamite sti due non hanno dato il tutto per tutto per giocarselo in ppv. Detto fatto. Un gran bel match, bello brioso per iniziare le danze dello show principale, col pubblico che ha confermato il proprio amore smisurato per Hangman, mandando un chiaro messaggio alla dirigenza sulla necessità di avviare la Summer Of Page verso la vittoria del titolo del mondo. Bene anche Brian Cage che si dimostra un partner di qualità, forse meno agile del suo periodo nelle indy ma sicuramente abbastanza concreto. Come previsto perde per una incomprensione coi suoi, in quello che è il lungo percorso verso la sua uscita dal team Taz. Non so quando l’ex ECW potrà trattenerlo ancora. Winner: Hangman Page
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TAG TEAM MATCH
Young Bucks (c) vs Jon Moxley & Eddie Kingston (21:00)
Un po’ a sorpresa piazzato come secondo incontro dello show, se lo piglia, se lo mangia e non lo restituisce più. Anche quest’anno i Bucks hanno deciso di piazzarsi sul podio dei migliori match dell’anno in terra americana e ancora una volta lo fanno contro una coppia assemblata per l’occasione (come lo erano Page e Omega un anno fa). Per una volta sono stati gli avversari ad adattarsi allo stile dei Jackson: Moxley e Kingston sono andati dietro ai campioni, hanno giocato da face tifatissimi, sono andati vicini alla vittoria ma non abbastanza per effettivamente prendersi i titoli. Spiccano due cose: il pin se lo prende Moxley dopo che i fratellini sono stati costretti a tirargli le bombe a mano per schienarlo; lo stesso Jon ha fatto sottotraccia un lavoro assurdo per rendere tifato Eddie Kingston. Il pubblico lo ha capito ed ha supportato per tutto il match l’ex campione CZW, rendendolo quasi un membro decisivo della sfida. E quando dico che sono stati gli sfidanti ad andare dietro ai campioni, lo dico con cognizione di causa: questo è un match PWG spostato in una major. Basti pensare al citazionismo sfrenato dei Bucks, esattamente come avveniva nelle indy. Così siamo passati da Randy Savage ad Hulk Hogan, da Shawn Michaels a The Rock, dagli Hardy Boyz allo Shield, nel pieno stile dei Jackson – che ad alcuni irrita, ad altri piace. Intanto rimangono campioni con una totale assenza di prossimi avversari. Winners and Still Tag Team Champions: Young Bucks
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CASINO BATTLE ROYALE
Christian Cage vs Matt Sydal vs Powerhouse Hobbs vs Penta El Zero Miedo vs Jungle Boy vs Matt Hardy vs Marq Quen vs Isiah Kassidy vs Aaron Solow vs Evil Uno vs Colt Cabana vs 10 vs Griff Garrison vs Brian Pillman Jr. vs Max Caster vs Anthony Bowens vs Serpentico vs Nick Comoroto vs Dustin Rhodes vs Lee Johnson vs Lio Rush (23:30)
Ancora una volta questo match fa fatica a decollare. Tolto il primo, tutti gli altri sono stati o medi o mediocri. Neppure la svolta hardcore dello scorso anno aveva consegnato qualcosa di meglio. Qui ci sono due difetti specifici: il primo è che il livello era così basso, che la gente ha seguito le eliminazioni con disinteresse; il secondo è stata la gestione scriteriata delle inquadrature, che spesso ha fatto perdere la cognizione dell’incontro, facendo scemare anche l’interesse. Cito anche Hobbs e Christian Cage che stanno fuori dieci minuti senza motivo, eliminazioni repentine e talvolta piuttosto casuali, momenti in ring dove o erano tutti heel o tutti face, Lio Rush come joker abbastanza inutile. Ma allora è andato tutto male? Ovviamente no. Ci sono stati diversi scambi interessanti tra i vari wrestler, una gestione funzionale dei Private Party, un Christian Cage ispirato e la prosecuzione della sfida tra Comoroto e Dustin. Vince Jungle Boy alla terza opportunità in cui arriva in fondo e ottiene una title shot importante nel suo percorso di crescita. Molto bene che a concedergli la credibilità della vittoria siano stati prima Penta El Zero Miedo e poi Christian Cage. Come a dire che non ha eliminato il pincopallo di turno. Non basta però per salvare l’incontro, anche se il pubblico è stato a suo favore. Winner: Jungle Boy
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ONE ON ONE MATCH
Cody Rhodes (w/Arn Anderson) vs Anthony Ogogo (wQT/Marshall) (10:55)
Alla fine è durato più del previsto ed è stato più che altro un clinic. Classico incontro in ciabatte tra allievo e maestro, con Ogogo che dimostra di saper fare ancora molto poco, e Cody in versione superman come ormai gli capita da sempre. La differenza rispetto al passato è che qui non riesce ad elevare il suo avversario e che l’impronta del feud (America vs All) non è importato a nessuno. Match non troppo brutto ma neppure sufficiente. Mi auguro che entrambi possano passare altro. Winner: Cody
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ONE ON ONE MATCH
Miro (c) vs Lance Archer for the AEW TNT Championship (09:50)
Incontro che aveva interesse pari a zero, probabilmente noioso in alcuni frangenti, ma che alla lunga si è lasciato guardare con molto piacere. L’hanno buttata sulla forza: si sono menati come fabbri, con Miro che sembra finalmente a suo agio dopo lo stint in WWE e Archer decisamente worker di lusso e funzionale alle esigenze del match. Intervento di Jake Roberts telefonato, quando Miro ha lanciato via la sacca col serpente (?) ho temuto una rivolta degli animalisti. Vince e convince ancora una volta, se la AEW sa fare bene i conti, sto ragazzo tiene il titolo almeno un anno, se lo merita. Winner and Still AEW TNT Champion: Miro
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ONE ON ONE MATCH
Hikaru Shida (c) vs Britt Baker (w/Rebel) for the AEW Women’s Championship (17:20)
Questo incontro è molto simile a quello che abbiamo visto nel buy in, con la differenza che qui entrambe le ragazze si danno una mano per dare spettacolo al pubblico. Diversi errori durante tutta la sfida, coperti da molto storytelling della Baker che a livello di personaggio continua ad essere anni luce avanti sia del roster femminile AEW che – in parte – di quello WWE. La Shida ha iniziato così così e poi si è ripresa, tirando fuori un po’ di bagaglio personale di alto livello. Prevista ed apprezzabile l’overbooking, sorprendente il fatto che la giapponese sia uscita al 2 dalla Curb Stomp confermando la sua strenua resistenza, giusto che il finale sia stato dedicato alla lowjack. Inatteso il supporto del pubblico all’inizio e soprattutto alla fine del match per la nuova campionessa, come se avesse compreso ed apprezzato il lungo lavoro fatto in questo anno e mezzo. Winner and New Women’s Champion: Britt Baker
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TAG TEAM MATCH
Sting & Darby Allin vs Ethan Page & Scorpio Sky (12:30)
Non può lottare, non può prendere bump, non può salire su un ring, non può fare match se non cinematografici. E invece Sting, che ha passato l’ultimo anno e mezzo ad allenarsi seriamente, a 62 anni mantiene intatte le caratteristiche focali del suo personaggio e piazza alcuni momenti che ricorderemo per molto tempo. La sensazione è che sia lui stesso a richiederli e non qualcun altro ad imporli. Che voglia chiudere la sua carriera lasciando un bel ricordo, che non può certamente essere quello che abbiamo visto in WWE. Dunque si prende un suplex sullo stage, rifila Stinger Splash come se piovesse e chiude, nel suo modo classico, con la Death Drop di vecchia maniera. Il resto lo fa Darby Allin col suo solito stile suicida e resiliente, lo fa Ethan Page confermando di essere un atleta sul quale vale puntare per qualche push di alto livello. Non lo fa Scorpio Sky, un po’ in ombra per far luce agli altri, segno che piano piano potrebbe chiudersi nella bolla dell’anonimato che ha sempre contraddistinto la sua carriera. Detto ciò, match decisamente divertente e ben fatto, molto lineare. Winners: Sting & Darby Allin
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TRIPLE THREAT MATCH
Kenny Omega (c) vs Orange Cassidy vs PAC for the AEW World Championship
Si può portare un match indy in una major? A quanto pare sì. Peraltro non un match indy qualsiasi, ma un match PWG fatto e finito, combattuto neanche tanto casualmente da tre atleti che in quella promotion hanno ottenuto diverse fortune. C’è stato di tutto: fasi spettacolari, psicologia, violenza, near falls. Sia PAC che Cassidy sono andati vicini alla vittoria, dosato l’intervento di Callis mentre Omega è stato finalmente il vecchio Kenny, meno molle e più cinico. Il finale è forse anti-climatico, ma è anche giusto così in piena linearità sia col personaggio del campione e sia con la necessità di proteggere Cassidy. Finalmente un match titolato con tutti i crismi, un altro di quelli che ricorderemo con piacere di questo 2021. Winner and Still AEW World Champion: Kenny Omega
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STADIUM STAMPEDE MATCH
The Pinnacle (MJF, Wardlow, Shawn Spears, Cash Wheeler and Dax Harwood) vs The Inner Circle (Chris Jericho, Jake Hager, Sammy Guevara, Santana and Ortiz) – Had The Inner Circle lost, they would have been forced to disband
Stampede completamente diverso da quello dello scorso anno e meno male. Ci sono due cose che non ho apprezzato: MJF meno cattivo del solito; il poco spazio dedicato ai tag team, anche se l’intervento di Konnan al fianco di Santana e Ortiz è stata una chicca niente male. Giustamente duri e intensi Hager e Wardlow, come in tutta la loro faida; di stili completamente diversi ma abbastanza linkanti Guevara e Spears. C’è da fare i complimenti a Shawn: ha lavorato in modo perfetto per mandare over Sammy, per far sì che ogni passo della loro sfida potesse mettere in risalto il suo giovane avversario. Il suo stint in AEW è tutto meno che poco appassionato o anonimo. Jericho ha fatto il suo, ma la luce doveva andare altrove e così è stato. Bravi tutti, l’Inner Circle prosegue la sua corsa. Winners: Inner Circle
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LIVE EVENT
Revolution è stato polverizzato via e finalmente Double Or Nothing torna ad essere uno dei ppv più importanti per la AEW dopo l’edizione scialba di un anno fa. Non sono mancati i momenti di discesa, con diversi errori tecnici che vanno prima o poi limati. Ma nel complesso ci sono tre passi fondamentali: almeno 6 match su 10 sono di buonissimo livello; tutti i match hanno avuto campioni giusti; sono stati consacrati degli atleti. Dopo MJF nel Blood & Guts e dopo Darby Allin col regno TNT, a questo giro abbiamo visto l’arrivo in cima di Britt Baker a conclusione di una bella rincorsa; l’accesso nell’olimpo di Jungle Boy; la conferma di Hangman Page come beniamino del pubblico; e il salto definitivo di Sammy Guevara tra le star. Si tratta di atleti giovani, tifatissimi, dalla ottima qualità sia come personaggi che come atleti (soprattutto i maschi). Questo è il ruolo della AEW, deve lanciare nuove star che possano trascinare la federazione quando le star attuali lasceranno o si faranno da parte. Menzione d’onore alla costruzione della card, fatta finalmente come si deve. Ne ha beneficiato lo show, col pubblico che si è divertito dall’inizio alla fine.