Studiare “il business”, come chiamano il wrestling gli addetti ai lavori negli Stati Uniti, è uno dei modi per apprezzarlo e capirlo meglio. Una delle creature più interessanti dal punto di vista del marketing è sicuramente la AEW. Nata dall’iniziativa di alcuni wrestler indipendenti, è diventata un brand in grado di calamitare oltre un milione di spettatori durante l’ultimo episodio e di mettere in difficoltà persino la WWE.
Brand expansion in corso
Ma oltre a Dynamite ci sono anche diversi altri show marchiati “AEW”, cioè Dark e Dark:Elevation. L’ultima edizione del Wrestling Observer rivela il senso di questa espansione, che non corrisponde al momento a show televisivi. Secondo quanto raccontato dalla storica newsletter, la AEW starebbe cercando di registrare più contenuti possibili in questi suoi primi anni di vita, così da avere a disposizione una libreria video da rivendere alle piattaforme di streaming.
HBO Max in pole position
La AEW è sotto l’ala della Warner Bros al momento, quindi la scelta più logica sarebbe HBO Max, ma ovviamente non è escluso che ci possano essere trattative anche con altri soggetti. La WWE, per esempio, ha venduto i diritti del Network a Peacock negli Stati Uniti ma rivende il suo Network direttamente agli utenti nel resto del mondo (India esclusa, dove passa tramite Sony).
Un territorio di sviluppo
Ovviamente c’è anche una questione tecnica di fondo. La AEW non ha un territorio di sviluppo, per cui gli show YouTube le permettono di testare e addestrare nuovi potenziali talenti, che potrebbero poi essere ingaggiati a tempo pieno. Un esempio è il nostro connazionale D3, che combatte molto frequentemente a Dark e Dark:Elevation.