Non c’è spoiler che tenga, la AEW non aspetta nemmeno un secondo e apre l’episodio di questa settimana di Rampage con il più atteso e anticipato dei ritorni, quello dell’eroe locale CM Punk. In una Chicago in estasi, hanno risuonato le note di Cult of personality e CM Punk si è fatto strada verso il ring con una maglietta molto simile a quella iconica che indossava in WWE.

Il debutto di CM Punk!

Non c’erano poi molti dubbi su quello che sarebbe successo questa sera a Chicago, con la AEW che non aveva voluto smentire in nessun modo il possibile ritorno del Best in the World e che anzi aveva alimentato con indizi e interviste l’hype su questa seconda storica puntata di Rampage.

CM Punk parla per la prima volta a Rampage!

Cosa ha detto CM Punk?

CM Punk ha parlato della sua scelta dicendo di non aver pianificato cosa avrebbe detto perché non sapeva come si sarebbe sentito in quel momento. CM Punk ha detto che non avrebbe combattuto in quel momento ma che ci sarà tempo per farlo, tutti i mercoledì, i venerdì e quattro domeniche l’anno, suggerendo di non essere lì per fare il part timer. C’è stato anche tempo per una vera e propria frecciatina alla WWE, con CM Punk che ci ha tenuto a precisare che non sarebbe mai potuto guarire fisicamente e psicologicamente restando nello stesso posto che li aveva fatto ammalare. In effetti l’addio di Punk alla WWE era stato avvelenato non solo da polemiche sul suo utilizzo ma su un diverbio poi finito in tribunale riguardante il suo status fisico.

CM Punk si è poi inginocchiato come nel suo mitico discorso della pipebomb. Ha raccontato di aver pianto quando ha lasciato la ROH perché sapeva che stava lasciando un posto che amava e che permetteva ai wrestler di farsi le ossa imparare e guadagnare con il wrestling. In quel giorno del 2005 ha lasciato il wrestling e oggi è tornato. È tornato per affrontare i giovani come Darby Allin (che lo stava guardando dal tetto insieme a Sting) dicendo che sarà ad All Out il 5 settembre e lasciando intendere che lo sfiderà.