Le ultime due giornate sono state alcune tra le più cupe e grottesche nella storia del wrestling e nel mondo e vita del wrestling professionistico internazionale. Sono, infatti, state tante le personalità del wrestling che, negli ultimi giorni, hanno denunciato con coraggio, sui social (creando il movimento e hashtag “Speaking Out”) e al di fuori, atti di violenza e abusi sessuali subiti in passato. Tra le tante confessioni, una delle più scioccanti, e recenti, è stata fatta da Evil Uno del Dark Order di AEW Dynamite.

Infatti, attraverso il suo personale Twitter, anche Evil Uno ha deciso di approvare e supportare i colleghi e le loro dichiarazioni attraverso il movimento #SpeakingOut, condividendo in aggiunta, con tutti noi e i fan, alcuni macabri dettagli della sua adolescenza e passato, nei primi anni di esperienza nel wrestling. Il membro del Dark Order e del roster di Dynamite ha, infatti, dichiarato di essere stato oggetto di avance e molestie da parte di un sacerdote. Queste sono le parole condivise da Evil Uno (di cui potete trovare i tweet originali qui sotto):

“Applaudo chi ha avuto abbastanza coraggio per confessare gli abusi subiti. La nostra professione non è mai stata gentile con chi la ha affrontata. Questo comportamento deve finire. Il Pro Wrestling dovrebbe essere un luogo sicuro per tutti. Ho ricevuto molte avance quando ero giovane (dai 14 anni in poi). Sono stato costretto a lottare in boxer per volere di un sacerdote con la scusa che fosse per dei ‘TV tapings’. Ho ricevuto foto di nudo e numeri di hotel. Sono stato fortunato che non sia andata oltre. Mi è stato insegnato, ai tempi, ad ignorare la parte cupa del wrestling, a crearmi una corazza. Da adolescente, non capivo la gravità della situazione. MOLTI hanno avuto una sorte ben peggiore rispetto alla mia. Ascoltate le loro storie. Possiamo fare di meglio. #SpeakingOut”