E si chiude qui, con il ppv Full Gear, la stagione della All Elite Wrestling. Un ultimo evento che era decisamente sentito grazie alla costruzione di una card che doveva dare belle risposte e le ha date. Non è stato l’evento più bello del loro anno ma certamente ha rappresentato un passo in avanti deciso rispetto agli ultimi due ppv (Double Or Nothing e All Out). Simone Spada è alla tastiera per voi, andiamo a vedere cosa è accaduto.

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BUY IN PRE SHOW

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ONE ON ONE MATCH

Serena Deeb (c) vs Allysin Kay for the NWA Women’s Title (10:25)

Incontro sufficiente senza molti picchi. Ci si attendeva molto di più da entrambe, soprattutto perché hanno già lottato l’una contro l’altra. La posizione in card però potrebbe aver spinto il booking team a tenerle a freno e garantire un minimo sindacale. Rimangono buone elaborazioni tecniche, un finale soddisfacente e la speranza di rivederle su questo ring anche in futuro. Winner and still NWA Women’s Champion: Serena Deeb (6 / 10)


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MAIN CARD

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ONE ON ONE MATCH

Kenny Omega vs Adam Page in a #1 Contender Match (16:28)

Bello, con una impostazione jappa, fasi finali energiche e la giusta vittoria di The Cleaner. Però, per quanto siano stati bravi, non sono stati eccezionali. Giustamente non hanno sparato tutte le cartucce a loro disposizione, si sono tenuti coerenti con la struttura che avevano in mente, mancando però di un pizzico di pathos. In molti hanno notato come con cinque minuti di più la votazione sarebbe salita vertiginosamente. Parere legittimo ma non veritiero: anche con 16 minuti si possono fare match straordinari. Winner: Kenny Omega (8 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Orange Cassidy vs John Silver (9:42)

Match cuscinetto che serviva a rendere meno pesante la parte iniziale, soprattutto con un opener bello grosso. I due si conoscono da tempo e hanno messo in piedi un match carino, che non rimarrà certo nella storia del ppv, ma ha rappresentato un simpatico diversivo. È stato anche un modo per presentare meglio Silver, che per essere un tappo ha delle qualità importanti. Vince Cassidy com’era giusto che fosse, spiace non aver visto nessuno dei Dark Order intervenire. Winner: Orange Cassidy (6,5 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Cody (c) vs Darby Allin for the TNT Title (16:49)

Possiamo criticare Cody Rhodes quanto vogliamo, poi arriva il momento di salire sul ring e vedi un nuovo capolavoro di storytelling e psicologia. Questo è il modo in cui si costruiscono i match: nel momento in cui tutti i fili che hai legato per un anno intero si sciolgono, allora arriva la verità. E la cosa bella è che questi due assieme si sono scontrati quattro volte e per quattro volte hanno messo su un match molto bello. La storia è semplice: Cody è sicuro di sé, domina Darby e lo sottovaluta. Lo fa perché lo ha già battuto e sa che lo farà ancora. Lo fa perché Allin non è Brodie Lee o Cassidy, è bravo ma ingenuo, ma soprattutto non è sorprendente. In tutte le altre occasioni lo ha battuto con un roll-up, ma stavolta non vuole infierire, rallenta i ritmi. Questa cosa fa impazzire Anderson, che lo richiama più volte all’attenzione. Ecco, bisogna fare attenzione. Perché Darby ha aggiunto alla resilienza anche l’esperienza. Ha capito dove avrebbe dovuto migliorare, e che vinca con un roll-up è assolutamente coerente con la storia narrata. Certo è stucchevole vedere Cody che si inginocchia per cedergli il titolo, anche se l’intento era quello del più classico dei passaggi di consegne. Il post match con il Team Taz ci sta, lo avevo preventivato nella preview. Anche se la sensazione che ho avuto è che Hobbs sia arrivato nettamente in ritardo coi tempi (Cage ha aspettato diversi secondi prima di provare a rompere il braccio di Darby). Winner and New TNT Champion: Darby Allin (8 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Hikaru Shida (c) vs Nyla Rose (14:12)

Nota dolente della serata. In un articolo di qualche settimana fa avevo messo in guardia rispetto al fatto che la Shida stesse crollando nella fiducia nei propri mezzi. Lottare poco, non avere una storyline per sé, è stato certamente un motivo. Stesso discorso per la Rose. Entrambe sono dei fantasmi rispetto a pochi mesi fa, e non sono nemmeno state aiutate più di tanto da una costruzione del match un po’ cervellotico, poco credibile, basato su alcuni spot spettacolari ma slegati tra loro. Credo che non lo abbia ordinato il medico di puntare su una categoria femminile in una federazione fortemente a trazione maschile. Però adesso c’è e va tenuta così. Winner and still AEW Women’s Champion: Hikaru Shida (5 / 10)

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TAG TEAM MATCH

FTR (c) vs Young Bucks for the AEW Tag Team Titles (28:46)

No, non è il match dell’anno ma aveva tutti i buoni presupposti per arrivarci. Anche in questo caso è stato fondamentale lo storytelling, sebbene i primi 5/10 minuti siano sembrati più tattici e di preparazione. Per questo in tanti hanno pensato che non si stessero prendendo né capendo. Poi la storia ha preso forma e chi non ha seguito le loro interazioni sin dai primi tempi di Being The Elite non può comprendere fino in fondo la bellezza del match. Provo a renderlo più semplice possibile: gli FTR si sono sempre basati sull’assunto del “No flips, just fists”. E il match ha reso specifiche le differenze tra i due team, coi Bucks che hanno giocato tantissimo sui flips anche con le citazioni (la più esaltante è stata quella degli Hardy Boyz, a cui si sono ispirati dal primo giorno). Cosa è successo poi? Cash Wheeler ha fatto tre volte lo stesso errore, ovvero quello dei flip. Ha voluto buttarsi sul terreno degli avversari, cadendo rovinosamente a terra. Esattamente come Cody nel suo match, ha dato per scontato di avere l’incontro in pugno e di poter fare quello che avrebbe voluto. L’errore finale è stato grossolano e ha consegnato le cinture a Matt e Nick dopo una seria battaglia che avrebbe potuto benissimo vincere. Winners and AEW Tag Team Champions: Young Bucks (8,5 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Matt Hardy vs Sammy Guevara in a Elite Deletion Match (19:39)

Molto molto carino questo incontro, a cui non darò però il voto (in coerenza con la mancanza di voto agli incontri cinematografici). Seppur coerente con l’impostazione, non mi è piaciuto che Sammy abbia perso ancora. Mi è piaciuto invece che abbiano reso il tutto un caos: dall’intervento degli Inner Circle a quello dei Private Party, fino alle diverse facce di Shane Helms e alla citazione doverosa di Gangrel che va contro il suo ex pupillo. Ci sono stati buoni spot e tanto divertimento, venti minuti che sono passati con estrema tranquillità. Winner: Matt Hardy.

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ONE ON ONE MATCH

Chris Jericho vs MJF (16:15)

Credo sia stato uno dei match più faticosi io abbia visto quest’anno. Lento, a tratti impacciato, sempre fuori ritmo. La “colpa” è di un Jericho fuori cardio dopo pochi minuti, con MJF che ha dovuto rallentare tantissimo le sue soluzioni per permettere all’avversario di stargli dietro. Finale sporco ma interessante, con una mezza citazione di Eddie Guerrero e un Jericho che ancora una volta non riesce a rendere credibile un pin per roll-up. Maxwell vince, entra nell’Inner Circle e ora vediamo come svilupperanno il discorso. Winner: MJF (5 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Jon Moxley (c) vs Eddie Kingston in a I Quit AEW World Title Match (18:59)

Questo è un match che si porta dietro pareri discordanti. Perché un po’ tutti avrebbero voluto vedere più violenza di quella che c’è stata. Violenza, sangue, e tanto tanto altro. Ma ci sono due punti: era il main event di un ppv di una major e non quello di una indy; la AEW ha avuto seri problemi per il Lights Out di un anno fa, con la minaccia di far chiudere l’accesso alle arene di diversi stati americani. Dunque tagliarsi i ponti per così poco non aveva senso. I due si sono comunque legnati, hanno usato sedie e filo spinato e puntine da disegno, provando in tutti i modi a vincere la partita. Kingston si è dimostrato un avversario ostico, ma in piena coerenza con la storia narrata, ha anche dimostrato il perché Mox non se lo sia portato dietro nel proprio successo. E quando Eddie lo capisce, evita lo slancio fraterno post match del campione. Il neo principale? Anche qui è stato il ritmo, che i due non sono mai riusciti ad accelerare, mantenendo la contesa tanto lineare quanto piatta. Winner and still AEW World Champion: Jon Moxley (7 / 10)


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PPV:

Evento decisamente promosso. Come detto all’inizio non riesce a raggiungere i livelli di Revolution, ma ha avuto il pregio di rispettare le aspettative dei quattro match attesi da tutti. Il difetto è l’eccessiva lunghezza dell’evento e la forza di quei quattro match: dopo l’incontro per i titoli di coppia in tanti si sono sentiti svuotati da ogni riserva di energia. E forse anche l’evento stesso ha risentito di quella vitalità, tanto che gli ultimi due match hanno seguito un andamento più lento. Bene i Bucks, hanno dimostrato ancora una volta di essere più di semplici spotmonkeys: sanno seguire la psicologia di un feud e ottenere ottimi risultati. Vincono, purtroppo si sapeva già sarebbe finita così ma adesso vedremo quanto dureranno. Bene ovviamente Cody vs Allin e Kenny vs Page che aprono le porte ad altri volti al top della federazione. Darby ad esempio sta avendo già una esposizione mediatica importante da parte di TNT. Male le donne, ancora una volta, e questo è un problema che va affrontato. Credo infine che il match tra Cassidy e Silver, con più pubblico, avrebbe potuto avere una valutazione più alta. Voto: (7,5 / 10)