Kevin Kelly, noto commentatore già apparso in WWE, ROH e NJPW, è stato al centro di alcune polemiche qualche mese fa, dopo essere stato bruscamente licenziato dalla AEW a causa di un diverbio con Ian Riccaboni poco prima di Revolution. Oggi giunge la notizia che l’ex commentatore avrebbe intentato una causa contro la compagnia insieme ad altri due nomi licenziati dalla compagnia qualche tempo fa.

L’accusa

Secondo Wrestling News Kevin Kelly e i wrestler Brandon e Brendan Tate hanno presentato la causa il 30 agosto presso la Pennsylvania Court of Common Pleas. L’azione legale, rappresentata dagli avvocati Stephen P. New e Benjamin Baer, mira a invalidare la clausola arbitrale contenuta nei loro contratti con i talenti e chiede al tribunale di certificare una class action contro la AEW. Il fulcro della loro rivendicazione è il fatto che la AEW classifichi in modo errato i talenti come contraenti indipendenti e non come dipendenti.

I pregressi

La causa fa seguito al licenziamento dei fratelli Tate, noti nel mondo del wrestling come The Boys, presumibilmente dovuta a dei tagli al budget. Tuttavia, il proprietario della ROH Tony Khan ha affermato durante un media call che ciò è avvenuto perché i fratelli avrebbero saltato diversi eventi, un’accusa che loro negano fermamente. Questa disputa è ora al centro delle accuse di diffamazione che i fratelli Tate hanno presentato contro Khan. Anche Kevin Kelly è in cerca di un risarcimento monetario. Egli sostiene che la AEW ha violato il suo contratto e ha interferito con la sua capacità di trovare altre opportunità di lavoro. Inoltre, anche Ian Riccaboni è citato nella causa, e Kelly accusa Riccaboni di averlo diffamato sui social media suggerendo che fosse affiliato a QAnon (noto gruppo cospirazionista statunitense).