L’ultima settimana è stata storica per la AEW e, stanotte, All Out chiuderà una sette giorni di wrestling incredibile. Ma, come ben sapete, la lite backstage tra Jack Perry e CM Punk prima dello show di Londra ha portato alla decisione più drastica, visto il coinvolgimento diretto anche di Tony Khan: il Best in the World ha visto terminare il suo contratto, lasciando la federazione di Jacksonville con effetto immediato.
Era in programma un tavolo della pace con l’Elite ma quest’ultima si è tirata indietro, la ricostruzione
Il coinvolgimento diretto del boss Tony Khan, secondo la ricostruzione più attendibile, ha portato alla decisione di quest’ultimo di concludere anticipatamente il contratto di CM Punk con la AEW. Nell’ultima settimana questa diatriba ha in parte oscurato il successo ottenuto in terra britannica, con rumor anche contrastanti su quanto successo nella gorilla position di All In.
Andando a ritroso, prima ancora dell’abbandono di Punk in aeroporto, della rissa backstage tra Perry e lo stesso Punk, nonché dell’intervento di Samoa Joe che ha “salvato” il loro match, ci sarebbe un altro tassello in questa incredibile storia che potrebbe aver causato alcuni problemi, non giustificando comunque il comportamento inappropriato e non professionale di Punk.
Secondo alcuni report, ci sarebbe stato un ultimo tentativo di riportare una “pace”, almeno apparente, tra Elite e CM Punk poco prima di All In, che non ha avuto però il successo sperato. La ricostruzione che vi riportiamo qui di seguito parla di un incontro in quel di Atlanta, per cercare di “seppellire l’ascia di guerra” in vista del PPV più importante della storia AEW, che però è stato cancellato poco prima dello svolgimento a causa di un ripensamento dell’Elite stessa. Il tutto avrebbe mandato su tutte le furie lo stesso Punk, con anche Tony Khan che avrebbe ovviamente dovuto prendere parte a questo “tavolo della pace” mai avvenuto.
Da lì in poi l’escalation è stata pressoché inevitabile ma non giustificabile. Vi abbiamo infatti riportato le dichiarazioni dello stesso Khan in apertura di Collision, svoltosi tra l’altro a Chicago, dove ha dichiarato di aver addirittura “temuto per la propria incolumità“. Il tutto conferma chiaramente la versione più accreditata della rissa backstage, che avrebbe coinvolto in modo diretto il boss AEW e lo stesso Punk, con l’ormai celebre “caduta di alcuni monitor” in gorilla position. La verità, come sempre, sta nel mezzo, ma sicuramente CM Punk ha avuto una “carriera” in AEW decisamente sull’ottovolante: dopo un primo anno ottimo, prima l’infortunio, poi All Out 2022 e, a cascata, quanto ne consegue, con nemici praticamente in tutto il locker room ad eccezione di pochissimi nomi come gli FTR. Staremo a vedere, dunque, come si evolverà la situazione Collision e come anche il network che trasmette la AEW accoglierà questa scelta di licenziare, nonostante la giusta causa, il draw principale dello show del sabato sera su TNT.