A chiudere la lunga card di Forbidden Door 2 è stato l’incontro tra Bryan Danielson e Kazuchika Okada. Uno di quei match che fino a qualche anno fa era impensabile, ma che grazie alla collaborazione tra AEW e NJPW è diventato realtà stanotte. Danielson è tornato a combattere in singolo dall’iron match contro MJF che aveva lasciato delle scorie sul suo fisico e non è stato certo il modo e l’avversario più facile per riassaporare il quadrato.

Classe!

Il Main Event da molti è stato considerato come l’incontro per consacrare il miglior wrestler al mondo e Okada e Danielson hanno sfruttato ogni minuto dei quasi trenta per dimostrare di valere questo appellativo. Strategia di Danielson chiara sin da subito, con un intenso lavoro di indebolimento degli arti superiori, in particolare il sinistro. Il Rain Maker ha prontamente reagito facendo valere la maggiore potenza fisica e Danielson ha incassato diversi duri colpi al collo, una parte delicata dopo il grave infortunio di anni fa.

I problemi più gravi l’American Dragon li ha avuti al braccio destro, probabilmente dopo un elbow drop del giapponese ha perso quasi completamente la funzionalità dell’arto (dopo il match ha annunciato di aver avuto una frattura all’avambraccio). Nonostante il dolore e il dover praticamente combattere con un solo braccio, Danielson è andato a segno con due Busaiku knee, che però non sono bastati. Il giapponese ha reagito ed è riuscito a connettere la Rainmaker, ma incredibilmente il leader del BCC si è salvato ad un passo dal 3. Evitata un’altra rainmaker, Danielson è riuscito, non senza fatica per via del braccio, a chiudere il giapponese nella Label Lock, nel mezzo della presa ha inserito la gamba destra al posto del braccio destro infortunato e dopo un minuto di resistenza per Okada non c’è stato nulla da fare e ha dovuto cedere.