La storia tra Katsuyori Shibata e la NJPW non poteva finire tra le polemiche: i rapporti si erano incrinati pesantemente nel 2022, quando Shibata, tornato sul ring a Wrestle Kingdom 16 per sfidare Ren Narita in un catch wrestling match, aveva deciso in autonomia sul ring di trasformare l’incontro in un match normale, senza l’approvazione dei medici e dei dirigenti della NJPW. Un gesto molto rischioso, che aveva poi portato la federazione a prendere le distanze e che ha poi portato alla firma di Shibata con la AEW. Da lì, nei seguenti tre anni, Shibata sembrava essere diventato persona non grata in NJPW. Fino a quest’oggi.

Prima il salvataggio, poi la sfida

Al termine del Lumberjack Match

tra Hiroshi Tanahashi e EVIL a Wrestle Kingdom 19, infatti, mentre la House of Torture ha invaso il ring per attaccare The Ace dopo la sua vittoria, una figura incappucciata con una felpa riportante i loghi della AEW è salita sul ring per allontanare EVIL e i suoi. E per la gioia del pubblico del Tokyo Dome, si trattava proprio di Shibata, che ha fatto così il suo ritorno ufficiale in NJPW. Con un obiettivo preciso: preso il microfono, infatti, ha sfidato Tanahashi a un match per domani, a Wrestle Dynasty, a patto che non fosse troppo stanco dopo l’incontro con EVIL. E la risposta del presidente della NJPW è stata perentoria: “Non sono mai stanco. Ci sto!”. Ecco quindi la prima sorpresa per Wrestle Dynasty, che in effetti non poteva non avere due volti così importanti nella sua card. Ancora una volta, però, la NJPW ha inserito delle regole particolari: non sarà un match normale, ma un “grappling exhibition match” con un time limit di cinque minuti. Poco più di un’esibizione quindi, ma comunque meglio di niente.