La All Elite Wrestling non ha lasciato a bocca asciutta i suoi fan. Revolution è stato un buon ppv, anche se colmo di problemi e non all’altezza delle aspettative. Pretendere tanto era lecito. Ma era altrettanto lecito attendersi almeno in parte quanto era stato promesso. Per capirci meglio, è bene partire con l’analisi di tutto il ppv. Mi aspetto da voi i commenti, conscio che potrei essere divisivo.

BUY IN

ONE ON ONE MATCH

Leyla Hirsch vs Kris Statlander (9:51)

Arrivato un po’ in sordina, questo match sembra non chiudere i suoi conti. Le due hanno combattuto un match molto costruito, seguito passo passo, non senza difficoltà. In particolare la russa è parsa in difficoltà con una avversaria più alta e più mobile, mostrando una certa farraginosità nel rispondere a tu per tu alle sortite dell’ex aliena. A sorpresa ha vinto, ma quel finale non chiude la faida, anzi la alimenta ancora un po’. Certo è che per la Hirsch c’è l’opportunità di giocarsi una title shot in maniera insperata. Non era la papabile vincitrice, visto che la Statlander sarebbe stata l’avversaria perfetta per il TBS Title detenuto da Jade Cargill. Winner: Leyla Hirsch (5,5 / 10)

ONE ON ONE MATCH

Hook vs QT Marshall (4:58)

Tutto giusto. Match breve, a suo modo intenso, con Marshall che ci mette tutta l’esperienza del mondo per compensare la visibile emozione del giovane avversario e il suo essere in certi frangenti ancora molto acerbo. Buona però la risposta del pubblico per Hook, che rimane molto over. Tutto da scoprire il suo futuro, che non potrà essere fatto solo di sfide con midcarder o lowcarder. Winner: Hook (6 / 10)

TAG TEAM MATCH

Penta Oscuro, PAC, Eric Redbeard vs House Of Black (Brody King, Malakai Black, Buddy Matthews) (17:23)

Un buon match che avrebbe anche potuto essere inserito nella main card. Spiccano principalmente i membri della House Of Black, più intonati tra loro, dei veri cattivi, che il team avversario ha tentato in tutti i modi di arginare, seppur vanamente. Giusto che a prendersi il pin sia stato Redbeard, chiamato solamente per coprire un buco e assalito da tutti e tre gli avversari. Mancava sicuramente qualcosa: Penta Oscuro non è altro che Penta con un attire nero, e questo sta rendendo piuttosto banale la presenza nei vari match in cui è coinvolto. O si rende veramente oscuro, oppure va riportato a ciò che era prima. Di sicuro una richiesta ce l’ho: datemi PAC vs Matthews prima di subito e nessuno si farà (veramente) male. Buddy è in forma, è una bestia, e se si gioca bene le sue carte può essere un crack nel roster AEW. Winners: House of Black (7 / 10)


MAIN SHOW

ONE ON ONE MATCH

Chris Jericho vs Eddie Kingston (14:12)

“No, aspetta, ma stai dicendo a me? Ho vinto proprio io? Ho battuto Jericho?”. Penso di non aver mai amato così tanto un finale di match come questo in vita mia. Perché se c’era un atleta che aveva bisogno di una soddisfazione in carriera, quello era proprio Eddie. E quello sguardo stralunato, voluto o meno, al suono della campanella finale, è un messaggio che riscatta un po’ tutti quegli “sfigati” nel mondo che pensano che la vita gli vada sempre in maniera ostinatamente contraria. Eppure il vero protagonista del match non è stato Kingston. Non solo almeno. Abbiamo visto il miglior match di Jericho in AEW e forse uno dei migliori match della sua carriera degli ultimi cinque anni. Ha rispolverato il vecchio se stesso, si è fatto trascinare nella brawlerata senza nessuno di quegli eccessi che gli abbiamo visto mettere in scena di recente. La sensazione è che questo match non l’abbia creato lui. E per fortuna. Winner: Eddie Kingston (8 / 10)

TAG TEAM MATCH

Jurassic Express (c) vs ReDragon vs Young Bucks for the AEW World Tag Team Championship (19:11)

C’è un tipo di match in cui gli Young Bucks eccellono, ed è proprio questo. Un incontro a tre team che ci sarebbe stato a pennello nella PWG, con tutti gli spot e le fasi al punto giusto. Qualcuno dirà che è stato confusionario, e che ad un certo punto si sono persi gli uomini legali. In realtà è tutto in funzione dello spotfest. Si sa benissimo dove si andrà a parare e se c’è un momento in cui non bisogna chiedere un rigido rispetto delle regole, è proprio questo. La sorpresa del match l’ampio spazio dedicato a Luchasaurus, che per una volta non è solo un solido gregario ma fa valere l’enorme stazza in tutti i modi possibili. Risultato giusto, i Jurassic avevano bisogno di una vittoria di peso. Il pin subìto da Matt Jackson esclude i Bucks per un bel po’ dal giro titolato e protegge i neo arrivati ReDragon. Winners and Still AEW World Tag Team Champions: Jurassic Express (8 / 10)

MULTIPLE MEN MATCH

Powerhouse Hobbs vs Keith Lee vs Orange Cassidy vs Christian Cage vs Ricky Starks vs Wardlow in the Face Of The Revolution Ladder Match (18:18)

Match divertente, con diversi spot molto carini e l’esaltazione della forza di Wardlow nel raggiungere l’obiettivo finale. Una pecca? C’è stato un continuo annusare, un continuo far capire, senza mai arrivare fino in fondo al discorso. Lo scontro tra i tre “big” non c’è stato, le interazioni tra i piccoli molto ridotte. Tutti hanno fatto qualcosa, ma comunque molto poco rispetto a quanto ci aspettasse e al minutaggio concesso. Bene il risultato finale, ma si poteva razionalmente osare di più. Winner and First Contender at the AEW TNT Championship: Wardlow (6 / 10)

ONE ON ONE MATCH

Jade Cargill (c) vs Tay Conti in a AEW TBS Championship Match (7:03)

Questo incontro è stato scritto male. E quando viene scritto male, le caratteristiche delle atlete non aiutano a salvare la situazione. Posto che la Cargill è molto acerba e che la Conti ha dovuto dunque dirigerla, vedere la campionessa dominatrice venire dominata dalla sfidante ha fatto storcere il naso. Così come la sediata rifilata da Anna Jay, quasi a voler ribaltare le caratteristiche delle protagoniste sul ring. Paradossalmente chi ne esce meglio è proprio Jade (notevole la frog splash), ma ciò non salva un incontro brutto con un risultato scontato. Winner and still AEW TBS Champion: Jade Cargill (5 / 10)

ONE ON ONE MATCH

MJF vs CM Punk in a Dog Collar Match (26:48)

Miseria Cantare. L’attire dei tempi della ROH. Le citazioni a Bret Hart. Il sangue, le puntine da disegno, la psicologia dei due attori sul ring. Punk ha trascinato MJF, lo ha fatto entrare in un altro mondo, in cui entrambi ci stanno molto molto bene. Il finale è una piccola chicca, con Wardlow che smette di essere il fisicato monoespressione e aggiunge qualcosa al suo recitare una parte, in questo caso con una vena ironica fin qui sconosciuta. Poi c’è Punk che cita Gollum e va verso l’anello (il suo tesoro), la chiusura perfetta di un cerchio. Ma è un match dell’anno? No, perché ha avuto tempi morti, alcune pause e una lunghezza generale che ha sfibrato il pubblico. Con 6 minuti in meno, sarebbe stato un incontro perfetto. Winner: CM Punk (7,5 / 10)

ONE ON ONE MATCH

Britt Baker (c) vs Thunder Rosa for the AEW Women’s Championship (17:30)

Chi si è occupato di scrivere i match femminili, ha avuto un pessimo gusto questa volta. Incontro inutilmente lungo in una card che l’avrebbe risucchiato e non ne avrebbe lasciato alcuna traccia. La traccia è rimasta e l’odore che si sente è un po’ stantio. Giusta la vittoria della Baker per come si era sviluppata la storyline, ma questo continuo ripetersi di interferenze alla lunga è oltremodo stancante. Aggiungeteci una Thunder Rosa in serata no, senza alcun infortunio che la frenasse (ha smentito lei) e con una ripetizione di errori che ci saremmo aspettati più dalla campionessa che da lei. La domanda che sorge spontanea è: non è che stiamo sopravvalutando la ragazza? Vincere, vincerà il titolo. Ma non è meglio della Baker e il suo regno potrebbe essere piuttosto ridotto. Qualcuno della AEW ci spieghi poi l’assenza di Mercedes Martinez, come buco illogico di una storyline mal ridotta. Winner and Still AEW Women’s Champion: Britt Baker (4,5 / 10)

ONE ON ONE MATCH

Bryan Danielson vs Jon Moxley (20:44)

Per la seconda volta, Danielson manca un match in ppv. Il match è sì duro, intenso, appassionante. Ma è anche troppo lento, scritto in modo complesso, un continuo filler fino al vago finale che fa perdere ma protegge Bryan. Moxley fa quello che sa fare, picchia e sanguina, restituisce pan per focaccia, pagando un po’ di mancanza di cardio alla fine. Il pubblico dà la mazzata finale: praticamente morto per venti minuti, si accende solo per qualche coro totalmente a caso e per l’arrivo di William Regal nel post match, che anima tante domande e tante aspettative. Alla somma dei conti è un incontro deludente rispetto alle attese per tanti fattori, ma dà anche la sensazione che i due possano (e vogliano) far di meglio in futuro. Winner: Jon Moxley (7 / 10)

TAG TEAM MATCH

Darby Allin, Sting & Sammy Guevara vs Matt Hardy, Isaiah Kassidy & Andrade El Idolo in a Tornado Trios Match (13:01)

Ignorantata che si ricorda essenzialmente per due super spot e per un errore abbastanza grave. Partiamo dall’errore: Hardy deve proteggere Allin con la Coffin Drop, non esiste che non si posizioni a dovere o che addirittura si sposti leggermente col braccio con quando lo vede arrivare. Non è tollerabile che un wrestler di quella esperienza possa fare un errore così visibile, esponendo un collega al botch e ad una caduta rovinosa. Caduta rovinosa che non ha sentito Sting, che ci ha deliziato di uno splash su Andrade come il miglior New Jack sarebbe stato in grado di fare. A 62 anni, l’ex campione WCW sembra aver riscoperto se stesso e la gioia di potersi divertire ancora. Si diverte un po’ rischiando il buon Guevara, una Spanish Fly pazzesca che si inserisce, con lo spot di Sting, tra i migliori momenti del ppv. Winners: Darby Allin, Sting & Sammy Guevara (6,5 / 10)

ONE ON ONE MATCH

Hangman Page (c) vs Adam Cole for the AEW World Championship (25:35)

Un gran bel match, anche se per certi versi esagerato. I due hanno interagito molto bene, portato a casa il pubblico e le mosse nel miglior modo possibile. Page si conferma un campione a tutto tondo, che non manca di cattiveria e di vendetta quando serve (vedi utilizzare la cintura, che gli costa anche dei buuu). Cole fa il suo, ovvero esagerare in ogni parte del match, farsi carico di mille mosse spettacolari che non gli valgono poi il pin finale. Una gestione molto simile alle sue sfide con Gargano, e come quelle sfide sopravvalutano le sue caratteristiche. Praticamente inutili gli interventi di ReDragon e Dark Order, mi sarei aspettato di vedere i Bucks. Quella stretta di mano di Page a Cole andrò spiegata e darà indicazioni per il futuro. Winner and still AEW World Champion: Hangman Page (7,5 / 10)


LIVE EVENT.

Un buon ppv, con diversi match ben ricordabili. Ma ci sono diversi problemi. Il primo è la scontatezza dei match. Non c’era un match il cui risultato non fosse pronosticabile e la compagnia non fa nulla per sorprendere, per essere anche anticlimatica, ma almeno non scontata. Poi la lunghezza di un ppv con 12 (!) match, troppi. Tony Khan deve abbandonare questa mania da compagnia indy di secondo grado, per cui più match ci sono e più le persone si divertono. Il risultato è stato lo stesso di Full Gear: a metà show il pubblico era morto e a risentirne è stato soprattutto l’incontro tra Moxley e Danielson. Con una card più compatta, ridotta a 8/9 match in tutto, disposti in maniera ordinata (non il pastrocchio degli ultimi due ppv) le cose sarebbero potute andare meglio. Molto bello il debutto di Regal, sono contento di Strickland. Ora attendo di vederli all’opera. (7 / 10)