Un grande Main Event per chiudere il primo PPV del 2023 targato AEW. MJF e Bryan Danielson si sono affrontati in un Iron Man match da 60 minuti, terreno assolutamente inedito per il campione, il cui match più lungo in AEW è durato 38 minuti, mentre Danielson è già stato un’ora sul ring quando nel 2021 il suo match contro Adam Page finì in pareggio per time limt. Dopo le parole d’odio delle scorse settimane è quindi giunto il tempo di passare ai fatti sul ring, con il titolo AEW messo per la seconda volta in palio da MJF dopo averlo vinto lo scorso novembre.

Equilibrio per quasi mezz’ora

Ci possono essere diversi approcci ad un match così lungo, MJF e Danielson sono partiti con molta calma, un po’ di giochetti mentali, lunga fase di studio e tanto wrestling base a terra nei primi minuti in cui il campione è apparso determinato come mai forse l’abbiamo visto, mentre Danielson appariva più rilassato. MJF più volte ha preso tempo uscendo dal ring, fino ad andare in mezzo ai fan dove ha anche lanciato dell’acqua addosso ad un bambino. Giunti al quarto d’ora scambio di back body drop tra i due avversari, prima che il campione iniziasse a lavorare sulla spalla infortunata di Danielson, coperta con del tape kinesiologico. Tentativi di Lebell lock e Salt of Earth a vuoto, mosse e contromosse, ma assoluto equilibrio.

I primi punti

Attorno ai 25 minuti di azione MJF e Danielson hanno dato vita ad un infinito scambio di tentativi di schienamento, con culle, crucifix pin e chi più ne ha ne metta, mettendo in seria difficoltà il braccio dell’arbitro costretto a contare e ricontare. Dopo un violento scambio di clothesline i due sono rimasti a terra a riprendere energie fino al conto di 9, il più “veloce” a rimettersi in sesto è stato l’American Dragon che ha connesso il Buisaku Knee mettendo a segno il primo pin. Nessuna pausa dopo uno schienamento, Danielson ha riprovato la ginocchiata ma MJF è “collassato” prima dell’impatto, per poi una volta risollevato colpire lo sfidante con un low blow e andare a segno con due pin consecutivi. Un po’ di confusione prima di capire che il punteggio era sul 2a2 a causa della squalifica per il colpo basso.

Sangue e fatica

L’azione si è quindi spostata fuori ring, colpi violenti alle barricate e Danielson ha iniziato a lavorare sul ginocchio di MJF, che in precedenza aveva dato qualche problema dopo un moonsault a vuoto. Dopo diversi colpi duri, MJF ha posizionato Danielson sul tavolo vicino la timekeeper area ed ha messo a segno un perfetto Elbow drop dal paletto, Danielson è rientrato sul ring prima del conto di 10, ma è stato riportato fuori e su una metà di tavolo ancora integra il campione ha eseguito un piledriver, con qualche conseguenza al ginocchio, per poi riportare sul ring l’avversario e assicurarsi il 3 a 2 con la Heatseeker. Danielson ha iniziato a perdere sangue dalla fronte e MJF ha infierito su quella parte, iniziando anche del trash talking rivolto ai figli dell’American Dragon. Piano piano Danielson si è ripreso e dopo un’intensa lotta sul paletto ha connesso un diving headbutt che ha “aperto” la fronte del campione rendendolo una maschera di sangue, a seguire Buisaku Knee e Regal Stretch per assicurarsi il pareggio sul 3 a 3 a 10 minuti dalla fine.

Interviene Tony Khan

Scambio di prese di sottomissione, con quelle di Danielson rese “scivolose” dal tanto sangue perso da MJF, il campione ha provato ad intrappolare lo sfidante in una strana presa bloccando ben tre arti, ma con la gamba libera Danielson ha raggiunto le corde. Ancora Heatseeker, ma solo conto di due, poi un piledriver dal paletto di MJF che non ha potuto schienare Danielson per il dolore al ginocchio, così ad un minuto dalla fine l’American Dragon è riuscito a chiudere un single leg-crab. MJF disperato stava per cedere, ma ha resistito fino allo scoccare dell’ora per poi cedere immediatamente, incontro finito in parità e subito medici sul ring, con tanto di ossigeno per il campione. Dal backstage è arrivato Tony Schiavone con un messaggio di Tony Khan, nessun pareggio, ma match da riprendere con la regola del sudden death, ovvero il primo a realizzare un punto vince.

MJF ha iniziato a ricorrere alle scorrettezze, prima un low blow ma solo conto di due, poi ha provato un colpo con l’anello, ma Danielson l’ha evitato andando a segno col Busaiku Knee fermandosi incredibilmente al conto di due. MJF è finito fuori ring dove ha preso la bombola d’ossigeno e ha colpito violentemente Danielson senza che l’arbitro sul ring potesse vedere. A quel punto MJF ha applicato la Lebell Lock, Danielson ha resistito con tutte le sue forze, ma alla fine ha dovuto cedere consegnando così un’incredibile vittoria ad MJF.

Le immagini del match